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ADOLFO VENTURI
chiesa a pianta quadrata e colli nel fondo; due pu- urna, sovrapposti, con i bei cerchi graduati dei eor-
teali a esagono, preziosi, in primo piano. 11 pittore nicioni, e la volta traversata da raggi scuri pre-
della prospettiva urbinate ha saputo fedelmente ri- nienti sugli orli come dita aperte di una mano, si
specchiale lo spirito di Piero nella quiete inaitela- perdono nel tempio alto, a pagoda leggiera, di Baf-
bile di quell'immenso salone marmòreo, sul pavi- fucilo, dove sono tendenze di slancio, elasticità di
mento del quale s'andrebbe in islitta come sullo volute a riccioli, esilità di sagome, non consone
specchio d'una ghiacciaia; nella chiarezza adaman- allo spirito riposato, grave, solenne delle cose
tina delle forme geometriche; nella sostanza pre- di Piero.
ziosa delle case, palazzi di alabastro o di cristallo La tavoletta di Berlino ci offre uno sguardo
abitati dal silenzio; nella serenità e nella limpidità sul mare attraverso gl'intercolunni di un loggiato
della visione. Gli aggetti degli edifìci si attenuano, aperto su una piazza marmorea. L'edificio con
offrendo spigoli leggieri alle ombre, rigando sot- l'ampia terrazza è veduto in sezione, come la
tilmente i piani lisci e tersi delle pareti, f.'ala di stanza del Pretorio nella Flagellazione eli Piero;
case a destra della piazza è immersa in una luce e la muraglia a riquadri forma, insieme alla cor-
Fig. 8 - Berlino. K. F. Museum. Scuola di Piero della Francesca: prospettiva.
quieta, diffusa, lentamente scalata di grado; l'ala
sinistra, ha contrasti fra ombre trasparenti e ri-
flessi bianchi nei vani di finestre, attraverso 1 og-
getto e portici. Dal nitido piano della piazza,
con ombre scorrenti, il tempio s'innalza simile a
un grande ciborio strisciato da luce che gradua
per sfumature il colore delle lastre marmoree, si
sofferma a picchiettare i rulli della finestra a edi-
cola, e si raccoglie, si spiana trionfale sulla volta
stellata di zone scure a raggi, fantastico coperchio
della rotonda scatola, sulla cupoletta d'avorio puro.
Raffaello, nello Sposali-io di Brera, inscrivendo
entro cerchi concentrici la pianta poligonale del
tempio, accentrando, ben più di quello (die avesse
saputo fare il Perugino, lo spazio intorno all'alto
edificio, facendo partire da ogni spigolo della sca-
linata le zone dei marmi a raggi, si mostra più vi-
cino alla tavoletta ui binate che all'esemplare del
maestro umbro, per lo spirito di sintesi che manca
all'opera di Pier della Pieve. Ma la quiete invio-
lata, la chiarezza di schema geometrico, la solidità
del tempio pierfrancescano, con i due piani a co-
rnee, ai pilastri e alle colonne del loggiato, la zona
contro luce destinata ad avvivare l'effetto colo-
ristico, secondo il metodo pierfrancescano. Li-
mitati così fra zone d'ombra, ristretti come entro
le pareti orizzontali di una scatola aperta, il
lastricato abbacinato dal sole, il mare latteo,
il ciclo terso e torrido acquistano d'intensità
luminosa. E dalle case, dadi cristallini, calano
paicti d'ombra sul piano translucido della piazza;
in Eondo, la muraglia grigia di un castello taglia
spigoli d'ombra sul cielo nitido; si determina,
per tutto, la scacchiera luminosa creatrice di effetti
di coloi e. Stipiti di finestre e di porte rigano di
profili luminosi le ombre rarefatte delle facciate;
file di minuscoli dadi lucenti s'allineano sotto
un cornicione; e brillano al sole le fitte borchie
a punta di diamante del soffitto. Dal superbo
loggiato, le ali delle case si accostano di un grado
al centro, e eli un grado ancora si accostano in
lontananza, mostrando come attraverso aperte
ante scure eli una porta il bagliore del mare
latteo e del cielo sbiancato dal sole.
ADOLFO VENTURI
chiesa a pianta quadrata e colli nel fondo; due pu- urna, sovrapposti, con i bei cerchi graduati dei eor-
teali a esagono, preziosi, in primo piano. 11 pittore nicioni, e la volta traversata da raggi scuri pre-
della prospettiva urbinate ha saputo fedelmente ri- nienti sugli orli come dita aperte di una mano, si
specchiale lo spirito di Piero nella quiete inaitela- perdono nel tempio alto, a pagoda leggiera, di Baf-
bile di quell'immenso salone marmòreo, sul pavi- fucilo, dove sono tendenze di slancio, elasticità di
mento del quale s'andrebbe in islitta come sullo volute a riccioli, esilità di sagome, non consone
specchio d'una ghiacciaia; nella chiarezza adaman- allo spirito riposato, grave, solenne delle cose
tina delle forme geometriche; nella sostanza pre- di Piero.
ziosa delle case, palazzi di alabastro o di cristallo La tavoletta di Berlino ci offre uno sguardo
abitati dal silenzio; nella serenità e nella limpidità sul mare attraverso gl'intercolunni di un loggiato
della visione. Gli aggetti degli edifìci si attenuano, aperto su una piazza marmorea. L'edificio con
offrendo spigoli leggieri alle ombre, rigando sot- l'ampia terrazza è veduto in sezione, come la
tilmente i piani lisci e tersi delle pareti, f.'ala di stanza del Pretorio nella Flagellazione eli Piero;
case a destra della piazza è immersa in una luce e la muraglia a riquadri forma, insieme alla cor-
Fig. 8 - Berlino. K. F. Museum. Scuola di Piero della Francesca: prospettiva.
quieta, diffusa, lentamente scalata di grado; l'ala
sinistra, ha contrasti fra ombre trasparenti e ri-
flessi bianchi nei vani di finestre, attraverso 1 og-
getto e portici. Dal nitido piano della piazza,
con ombre scorrenti, il tempio s'innalza simile a
un grande ciborio strisciato da luce che gradua
per sfumature il colore delle lastre marmoree, si
sofferma a picchiettare i rulli della finestra a edi-
cola, e si raccoglie, si spiana trionfale sulla volta
stellata di zone scure a raggi, fantastico coperchio
della rotonda scatola, sulla cupoletta d'avorio puro.
Raffaello, nello Sposali-io di Brera, inscrivendo
entro cerchi concentrici la pianta poligonale del
tempio, accentrando, ben più di quello (die avesse
saputo fare il Perugino, lo spazio intorno all'alto
edificio, facendo partire da ogni spigolo della sca-
linata le zone dei marmi a raggi, si mostra più vi-
cino alla tavoletta ui binate che all'esemplare del
maestro umbro, per lo spirito di sintesi che manca
all'opera di Pier della Pieve. Ma la quiete invio-
lata, la chiarezza di schema geometrico, la solidità
del tempio pierfrancescano, con i due piani a co-
rnee, ai pilastri e alle colonne del loggiato, la zona
contro luce destinata ad avvivare l'effetto colo-
ristico, secondo il metodo pierfrancescano. Li-
mitati così fra zone d'ombra, ristretti come entro
le pareti orizzontali di una scatola aperta, il
lastricato abbacinato dal sole, il mare latteo,
il ciclo terso e torrido acquistano d'intensità
luminosa. E dalle case, dadi cristallini, calano
paicti d'ombra sul piano translucido della piazza;
in Eondo, la muraglia grigia di un castello taglia
spigoli d'ombra sul cielo nitido; si determina,
per tutto, la scacchiera luminosa creatrice di effetti
di coloi e. Stipiti di finestre e di porte rigano di
profili luminosi le ombre rarefatte delle facciate;
file di minuscoli dadi lucenti s'allineano sotto
un cornicione; e brillano al sole le fitte borchie
a punta di diamante del soffitto. Dal superbo
loggiato, le ali delle case si accostano di un grado
al centro, e eli un grado ancora si accostano in
lontananza, mostrando come attraverso aperte
ante scure eli una porta il bagliore del mare
latteo e del cielo sbiancato dal sole.