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ADOLFO VENTURI
fiegi sovrapposti fuor di proporzione e l'alta il corpo della ninfa ignuda presso il gruppo di
cappa a pinacolo tronco che poggia sul massiccio Sileno, statuina a tutto tondo, ora assottigliata,
cornicione dentellato. Vi è in tutto l'organismo con delicati rilievi di lamina inflessa. Come più
un lontano ricordo di prolungamenti gotici ri- tardi il busto di Battista Sforza a Pesaro, le
masti come in sospeso; ma il cornicione rivela figure poggiano sopra un piano sfuggente e sor-
tutta la gioia del plastico nei minuti rilievi a montano quasi sempre della testa il primo listello
frange, a scacchiera nitida., a nicchiette racchiu- della cornice superiore: con questo artificio, il
denti entro i loro interni cavi minuscole sfere, piano verticale di fondo si incassa leggermente,
a foglie frastagliate. Sul cornicione poggia una aprendo in lontananza tra se e le figure un respiro,
Fig. io — Urbino, Palazzo (lucale.
Finestra decorata da Francesco Laurana.
breve lastra marmorea; su quella lastra due putti,
saldi sull'orlo, con le alette espanse, tengono fermo
lo scudo lanceolato con l'arma dei Montefeltro.
L'arte del medaglista subito si rileva nello sbalzo
dell'aquila fantastica, nel cavo delicato delle ali,
che trova un compenso dall'arrotondamento
insensibile del margine dello scudo. Perfetta sintesi
formale dettai l'iscrizione dei corpi soffici dei
geni entro il cilindro, la soppressione totale del
collo perchè le salde colonnette tornite non abbiano
interruzioni. I fregi dimostrano un senso del
bassorilievo ignoto al nostro Quattrocento, asser-
vito a fini di plastica pura. Le figurine si staccano
.dal piano di base e si arrotondano o si spianano
libere dal fondo, o almeno padrone di uno spazio
entro i cui limiti possano giocare le sinuosità
della forma, ora liberamente ai rotondata, come
un breve spazio d'aria che dà alle forme possi-
bilità di accenti plastici e di spianamenti improv-
visi. Il senso architettonico che domina il basso-
rilievo contemporaneo toscano cede a un senso
schiettamente plastico. Le figurine si muovono,
costrette, imperniate fra il listello di base cui
si puntellano con le dita dei piedi sgranate a
ventaglio, sicché le loro- forme ora si sviluppano
in arrotondamenti improvvisi, ora s'immergono
svanendo nell'intervallo tra il marcine esterno
e il fondo, calcola to sempre in modo da in Unire
per la sua brevità sulle alterazioni della forma
volute dalla fantasia decorativa dello scultore.
E così che viene a foggiarsi, nel suo movimento
faticoso a elica, il bel nudo bronzeo del fauno
tibicine. La testa inquadra, a lamina appena
arrotondata il suo duro profilo sulla fascia di
ADOLFO VENTURI
fiegi sovrapposti fuor di proporzione e l'alta il corpo della ninfa ignuda presso il gruppo di
cappa a pinacolo tronco che poggia sul massiccio Sileno, statuina a tutto tondo, ora assottigliata,
cornicione dentellato. Vi è in tutto l'organismo con delicati rilievi di lamina inflessa. Come più
un lontano ricordo di prolungamenti gotici ri- tardi il busto di Battista Sforza a Pesaro, le
masti come in sospeso; ma il cornicione rivela figure poggiano sopra un piano sfuggente e sor-
tutta la gioia del plastico nei minuti rilievi a montano quasi sempre della testa il primo listello
frange, a scacchiera nitida., a nicchiette racchiu- della cornice superiore: con questo artificio, il
denti entro i loro interni cavi minuscole sfere, piano verticale di fondo si incassa leggermente,
a foglie frastagliate. Sul cornicione poggia una aprendo in lontananza tra se e le figure un respiro,
Fig. io — Urbino, Palazzo (lucale.
Finestra decorata da Francesco Laurana.
breve lastra marmorea; su quella lastra due putti,
saldi sull'orlo, con le alette espanse, tengono fermo
lo scudo lanceolato con l'arma dei Montefeltro.
L'arte del medaglista subito si rileva nello sbalzo
dell'aquila fantastica, nel cavo delicato delle ali,
che trova un compenso dall'arrotondamento
insensibile del margine dello scudo. Perfetta sintesi
formale dettai l'iscrizione dei corpi soffici dei
geni entro il cilindro, la soppressione totale del
collo perchè le salde colonnette tornite non abbiano
interruzioni. I fregi dimostrano un senso del
bassorilievo ignoto al nostro Quattrocento, asser-
vito a fini di plastica pura. Le figurine si staccano
.dal piano di base e si arrotondano o si spianano
libere dal fondo, o almeno padrone di uno spazio
entro i cui limiti possano giocare le sinuosità
della forma, ora liberamente ai rotondata, come
un breve spazio d'aria che dà alle forme possi-
bilità di accenti plastici e di spianamenti improv-
visi. Il senso architettonico che domina il basso-
rilievo contemporaneo toscano cede a un senso
schiettamente plastico. Le figurine si muovono,
costrette, imperniate fra il listello di base cui
si puntellano con le dita dei piedi sgranate a
ventaglio, sicché le loro- forme ora si sviluppano
in arrotondamenti improvvisi, ora s'immergono
svanendo nell'intervallo tra il marcine esterno
e il fondo, calcola to sempre in modo da in Unire
per la sua brevità sulle alterazioni della forma
volute dalla fantasia decorativa dello scultore.
E così che viene a foggiarsi, nel suo movimento
faticoso a elica, il bel nudo bronzeo del fauno
tibicine. La testa inquadra, a lamina appena
arrotondata il suo duro profilo sulla fascia di