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ADOLFO VENTURI
forse nel bassorilievo. E come il suo giro lento, a lazioni della forma in movimento. Onesta tendenza
trottola, che non altera l'equilibiio, porta grada- ai gesti fissi e angolari si ripete da per tutto; nelle
tamente al bel gesto delle braccia aperte a qua- ginocchia piegate delle figure in cammino e nelle
dra.ngolo intorno alla doppia canna! Lo stesso gusto braccia, condotte di preferenza al livello del capo
di stilizzazione regola, i movimenti della danza- con la mano come inchiodata alla cervice: braccia
trice inquadrata deliziosamente nel nitido spazio piegate, linea di spalle e lembo di velo stirato
compreso fra due corpi nudi e due braccia solle- sui capelli chiudono la testa di una Baccante
vate come per sorreggete sopra il suo capo una ignuda entro una piatta cornice esagonale. Questo
corona. Dal perno delle gambe si sviluppa, con schematismo di gesti e di forme, la costi uzione
Figt 12 - Urbino, Palazzo ducale. Particolare del camino suddetto.
giri costretti a vite, il ritmo dei fianchi raccolti
in ovulo rigido e del busto mollemente drappeg-
giato; la pallottola liscia del capo, alta sul primo
listello della cornice, offre alla luce la rotondità
della guancia tumida; e la bella curva dello scollo
aperto della tunica continua inintetrotta lungo
le guance e la fronte, abbracciando spalla nuda e
testa entro un solo arco a pieno centro. E con la
stessa gioia che il plastico aveva messo a far
sgusciare nel suo sintetico ìilievo sopra le fasce
marmoree di fondo la lucida borchia della testa
midiebre, a forbiciare i capelli folti perchè la
loro massa ondeggiante risultasse entro la forma
a palla del capo, scava la mano aperta della
ninfa a scodella che raccoglie in quieto bacino
la luce. E come la tensione estrema della testa
nel busto di Battista Sforza è voluta per bilan-
ciare pesi di masse plastiche, così il bel gesto
angolare delle braccia irrigidite bilancia e fissa,
con l'attuazione di un equilibrio assoluto, le ondu-
di certi particolari entro l'organismo d'insieme,
che porta l'artista a incollar braccia come listelli
piatti su petti tondeggianti, certi strani raccrm ia-
menti delle figure con grosse teste, la stessa roton-
dità della forma, che è una traccia di goticismo
riformato, danno alle figure un aspetto puerile,
un sapore piacevolissimo di arcaismo: si veda, ad
esempio il satiro che sorregge premurosamente il
panciuto Sileno, con lo strano scorcio della forma,
le braccia a listelli, le gambe piegate, il profilo
aguzzo sotto il bizzarro lungo della parrucca!
Come l'architettura del camino manca di propor-
zione fra i suoi elementi, cosi manca proporzione
fra le due parti del gruppo: la parte a destra coi
suoi nitidi regolari intervalli, l'altra con la siepe
fitta e un po' disordinata delle figure. L'effetto
d'insieme non è curato, ogni gruppo finisce in sè,
si completa, ha una sua propria ragione plastica;
così il gruppo di Sileno (fig. 12) che avanza obli-
quamente tra le figure a piombo del fauno suo-
ADOLFO VENTURI
forse nel bassorilievo. E come il suo giro lento, a lazioni della forma in movimento. Onesta tendenza
trottola, che non altera l'equilibiio, porta grada- ai gesti fissi e angolari si ripete da per tutto; nelle
tamente al bel gesto delle braccia aperte a qua- ginocchia piegate delle figure in cammino e nelle
dra.ngolo intorno alla doppia canna! Lo stesso gusto braccia, condotte di preferenza al livello del capo
di stilizzazione regola, i movimenti della danza- con la mano come inchiodata alla cervice: braccia
trice inquadrata deliziosamente nel nitido spazio piegate, linea di spalle e lembo di velo stirato
compreso fra due corpi nudi e due braccia solle- sui capelli chiudono la testa di una Baccante
vate come per sorreggete sopra il suo capo una ignuda entro una piatta cornice esagonale. Questo
corona. Dal perno delle gambe si sviluppa, con schematismo di gesti e di forme, la costi uzione
Figt 12 - Urbino, Palazzo ducale. Particolare del camino suddetto.
giri costretti a vite, il ritmo dei fianchi raccolti
in ovulo rigido e del busto mollemente drappeg-
giato; la pallottola liscia del capo, alta sul primo
listello della cornice, offre alla luce la rotondità
della guancia tumida; e la bella curva dello scollo
aperto della tunica continua inintetrotta lungo
le guance e la fronte, abbracciando spalla nuda e
testa entro un solo arco a pieno centro. E con la
stessa gioia che il plastico aveva messo a far
sgusciare nel suo sintetico ìilievo sopra le fasce
marmoree di fondo la lucida borchia della testa
midiebre, a forbiciare i capelli folti perchè la
loro massa ondeggiante risultasse entro la forma
a palla del capo, scava la mano aperta della
ninfa a scodella che raccoglie in quieto bacino
la luce. E come la tensione estrema della testa
nel busto di Battista Sforza è voluta per bilan-
ciare pesi di masse plastiche, così il bel gesto
angolare delle braccia irrigidite bilancia e fissa,
con l'attuazione di un equilibrio assoluto, le ondu-
di certi particolari entro l'organismo d'insieme,
che porta l'artista a incollar braccia come listelli
piatti su petti tondeggianti, certi strani raccrm ia-
menti delle figure con grosse teste, la stessa roton-
dità della forma, che è una traccia di goticismo
riformato, danno alle figure un aspetto puerile,
un sapore piacevolissimo di arcaismo: si veda, ad
esempio il satiro che sorregge premurosamente il
panciuto Sileno, con lo strano scorcio della forma,
le braccia a listelli, le gambe piegate, il profilo
aguzzo sotto il bizzarro lungo della parrucca!
Come l'architettura del camino manca di propor-
zione fra i suoi elementi, cosi manca proporzione
fra le due parti del gruppo: la parte a destra coi
suoi nitidi regolari intervalli, l'altra con la siepe
fitta e un po' disordinata delle figure. L'effetto
d'insieme non è curato, ogni gruppo finisce in sè,
si completa, ha una sua propria ragione plastica;
così il gruppo di Sileno (fig. 12) che avanza obli-
quamente tra le figure a piombo del fauno suo-