L'AMBIENTE ARTISTICO URBINATE NELLA SECONDA METÀ DEI. '400 275
semiaperta, ansante, cilindrica. E cilindrica, come
quella dell' A nnunciala di Antonello a Monaco,
è la bocca della testa muliebre, alla quale
convergono leggermente, natando entro i loro
grandi cerchi raggiati, le due di fanciullo. Un
pesante anellone d'alloro si aggioga al collo della
donna, fissandosi, per il suo fiore stellato, come per
una borchia, alla cornice del timpano, fra, questo
fiore espanso e l'altro, incastonato come gemma
della massa. T.a depressione larga e lieve intorno
all'occhio e alla radice del naso, l'arrotondamento
intorno alla bócca e al limite delle guance, danno
al marmo un'ondulazione plastica, un respiro
calmo e solenne, il suggello dell'arte di Francesco
Laurana. Bilancio perfetto nel movimento com-
binato dei due pesi: la testa e l'anello massiccio;
assoggettamento di ogni particolare formale alla
visione d'insieme della forma; raffinatezza di
Fig. 15 - Firenze, Bargello.
Francesco Laurana: Busto di Battista Sforza.
entro il nastro che cinge a diadema la fronte,
passa la bella curva ideale, asse alla forma fan-
tastica che si culla nel vuoto. Intorno a quell'asse
si sviluppano armonicamente le curve dei contorni;
dalla fronte nuda al limite della guancia, al pio-
tilo del collo, non un angolo, non una lieve spezza-
tura, ma l'arco puro avvolgente che il Laurana
predilige. Con l'anellone aggiogato al l'usto cilin-
drico del collo cade pendala la testa dagli ocelli
ciechi spalancati fra il cerchio immoto delle
palpebre, i lineamenti rigidi impietriti, i capelli
a brevi onde stagnanti sulla cervice, a grandi
ventagli aperti intorno alle guancic. Entro l'ovulo
grande della testa, due globi sporgenti: gli occhi;
1111 prisma 1 ria ugola re smussato e inatto, il naso;
una spoigenza cilindrata, la bocca: intorno a
questi punti di arrivo, le ondulazioni insensibili
plastiche lente ondulazioni; armonia profonda
di linee l'ima dall'altra nascenti; ideazione di
tipo astratto, simbolico, fanno presentire, davanti
al timpano di questa porta, le creazioni più gloriose
del genio di Francesco Laurana. E un sogno
fantastico ha attuato il Dalmata facendo galleg-
giare le tre teste senza vita e senza sguardo sul
fondo a grandi arabeschi, come di stoffa preziosa.
Con Fiero della Francesca, anche il Dalmata
lavora a ritrarre le forme di Battista Sforza nel
busto ora a Firenze (fig. 15) e, come Piero, dà
loro un'impronta impersonale, per via di astra-
zione architettonica che ha un'ideale lispondenza
con quella del pittore.
Dallo sferoide glabro della testa al declivio puro
delle spalle, a quel velo di seta che, con fremiti
leggeri — solo brivido nella lorma immota —
semiaperta, ansante, cilindrica. E cilindrica, come
quella dell' A nnunciala di Antonello a Monaco,
è la bocca della testa muliebre, alla quale
convergono leggermente, natando entro i loro
grandi cerchi raggiati, le due di fanciullo. Un
pesante anellone d'alloro si aggioga al collo della
donna, fissandosi, per il suo fiore stellato, come per
una borchia, alla cornice del timpano, fra, questo
fiore espanso e l'altro, incastonato come gemma
della massa. T.a depressione larga e lieve intorno
all'occhio e alla radice del naso, l'arrotondamento
intorno alla bócca e al limite delle guance, danno
al marmo un'ondulazione plastica, un respiro
calmo e solenne, il suggello dell'arte di Francesco
Laurana. Bilancio perfetto nel movimento com-
binato dei due pesi: la testa e l'anello massiccio;
assoggettamento di ogni particolare formale alla
visione d'insieme della forma; raffinatezza di
Fig. 15 - Firenze, Bargello.
Francesco Laurana: Busto di Battista Sforza.
entro il nastro che cinge a diadema la fronte,
passa la bella curva ideale, asse alla forma fan-
tastica che si culla nel vuoto. Intorno a quell'asse
si sviluppano armonicamente le curve dei contorni;
dalla fronte nuda al limite della guancia, al pio-
tilo del collo, non un angolo, non una lieve spezza-
tura, ma l'arco puro avvolgente che il Laurana
predilige. Con l'anellone aggiogato al l'usto cilin-
drico del collo cade pendala la testa dagli ocelli
ciechi spalancati fra il cerchio immoto delle
palpebre, i lineamenti rigidi impietriti, i capelli
a brevi onde stagnanti sulla cervice, a grandi
ventagli aperti intorno alle guancic. Entro l'ovulo
grande della testa, due globi sporgenti: gli occhi;
1111 prisma 1 ria ugola re smussato e inatto, il naso;
una spoigenza cilindrata, la bocca: intorno a
questi punti di arrivo, le ondulazioni insensibili
plastiche lente ondulazioni; armonia profonda
di linee l'ima dall'altra nascenti; ideazione di
tipo astratto, simbolico, fanno presentire, davanti
al timpano di questa porta, le creazioni più gloriose
del genio di Francesco Laurana. E un sogno
fantastico ha attuato il Dalmata facendo galleg-
giare le tre teste senza vita e senza sguardo sul
fondo a grandi arabeschi, come di stoffa preziosa.
Con Fiero della Francesca, anche il Dalmata
lavora a ritrarre le forme di Battista Sforza nel
busto ora a Firenze (fig. 15) e, come Piero, dà
loro un'impronta impersonale, per via di astra-
zione architettonica che ha un'ideale lispondenza
con quella del pittore.
Dallo sferoide glabro della testa al declivio puro
delle spalle, a quel velo di seta che, con fremiti
leggeri — solo brivido nella lorma immota —