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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 22.1919

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Fasc. 1-2
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Venturi, Adolfo: Affreschi inediti di Luca Signorelli
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https://doi.org/10.11588/diglit.17339#0033

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AFFRESCHI INEDITI DI LUCA SIGNORE LEI

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ma liscia stoffa che gli angeli sollevano in ampli festoni di baldacchino; non la greve
tunica cadente a piombo, in assoluta stasi, ma una pieghettata veste divisa a sbuffi da
multipli giri di nastro, secondo il costume umbro. Lontana da' mondo, la Regina di Piero,
il cui sguardo cade a perpendicolo senza posarsi sulle figurette degli oranti, le cui braccia,
ali immobili, fissano nel vuoto il grande baldacchino del manto; vicina alla terra, umana,
la Vergine di Luca, che apre sui fedeli l'arco delle braccia protettrici — tronconi lignei
che stonano con la bellezza delle forme, specialmente nelle figurette dei devoti — e china
in atto misericorde la testa severa; il pathos signorelhano si riflette nella cupa tristezza
dei volti, nella cadenza dei movimenti che dalla Vergine si ripercuote sugli Angeli, le cui

Fìg' 3 — - Luca Signorelli : II Redentóre
Morra, San Cresccntine).

ali spinose, incrociate sotto l'arco della cornice, formano nimbo guizzante alla aureolata
testa oppressa dalla visione delle umane miserie. Sebbene anche questo affresco abbia
molto sofferto, ci è dato sorprendere, tra gli ammassati confratelli, nascosti sotto le loro
cappe bianche come sotto un sudario, dotati della nervosa fibra signorelliana nelle forme
tese, negli clastici atteggiamenti, qualche profilo che ripete il tipo più puro della bellezza di
Luca, qualche figura di una gran vita ritrattistica, come quella del vecchio fratello nel-
l'angolo destro della scena, con le nerborute mani congiunte, la persona indietreggiante,
in rispondenza al profilo secco, imperioso, arcigno. E ci rimane il rimpianto, osservando
lo sfuggente profilo dei due fratelli inginocchiati nel mezzo, con le teste sollevate verso
la Vergine, che non sia rimasta intatta questa parte, la più bella dell'affresco di Morra.

La serie delle pitture di luca nella chiesa di San Crescentino si completa con l'af-
fresco rappresentante il Redentore tra Angioli e Santi (fig. 3 e 4). Ancora, secondo la tra-
dizione medioevale, i Santi Antonio Abate e Maddalena avanzano verso la sacra icone,
reggendo l'una sulla punta delle vibranti dita il vaso dei profumi, appoggiandosi l'altro
a un bastone e piegando la testa arcigna tra il groviglio selvaggio della barba e dei lunghi
capelli, spire di fili candidi. Cristo benedicente ha negli occhi, nella stanca curva della
testa, la stessa cupa tristezza che piegava il volto della Vergine della Misericordia:
 
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