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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 22.1919

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https://doi.org/10.11588/diglit.17339#0273

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ENRICO BRUNELLI

elegante con cui la figura della Madonna è concepita, spiacciono nel Bambino il realismo
accentuato di alcuni particolari anatomici e il piegare trito del panno. In questa poco attraente
rappresentazione di un pargolo gracile, è rimasta traccia di particolarismo fiammingo, come
sono certamente condotte sovra schemi fiamminghi le figure degli angioli, in alto; mentre i
particolari decorativi dimostrano che il quadro di Birmingham, quali che siano le tendenze
del suo autore, è il frutto di un ambiente spagnolo. 1 Specie il parapetto di mattoni che chiude
nel fondo la scena, sin oltre la metà dell'altezza, risponde a un uso caratteristico della pittura
catalana del secolo XV, sebbene possa supporsi che questa l'abbia derivato dalla miniatura
bisantina.2

Arte dunque spagnola negli elementi decorativi, prevalentemente italiana negli elementi
intrinseci, quale fu in Sicilia l'arte di alcuni antonelliani verso la fine del secolo XV e i primi
anni del secolo successivo. 3 lì io credo che se il quadro di Birmingham avesse avuto prove-
nienza siciliana, niuna ne avrebbe supposto autore il Bermejo, ed esso invece sarebbe stato
definito senza contrasto come un prodotto della scuola di Antonello da Messina. Vi è comunque
qualche affinità fra il grande maestro e il nostro umile pittore; o vi sono per lo meno, nel-
l'opera di questo, particolari che destano il ricordo di Antonello. Tali il modo d'illuminare
le carni, sotto il mento, nella Madonna; il rilievo particolare dato all'alluce, nelle estremità
del Bambino. I due angioletti che tengono alta la corona, sovra il capo della Madonna, assu-
mono posizioni diverse in armonia del movimento di quest'ultima figura verso la propria
destra, e sembra quasi che si muovano insieme, come avviene (con maggiore evidenza, per
l'arte superiore) degli angioletti che cingono di rose la Madonna, nel quadro celebre della
Pinacoteca di Messina. Nè è forse senza significato il ravvicinamento, comune all'uno e all'altro
quadro, di due figurette subordinate fiammingheggianti alla figura principale, in tutto italiana.4
Il motivo poi del manto sollevato sulle ginocchia, in modo quasi da segnare una diagonale
sulla superficie della veste sottostante, trova riscontro preciso in alcune derivazioni da un
originale perduto di Antonello, come nella Madonna di Vienna, attribuita prima al Boccac-
cino e poi al Fogolino, e nella Madonna di Antonello de Saliba, posseduta dalla Pinacoteca
di Spoleto. s

Nessi casuali? Io credo che si possa andare più oltre, e non senza ragione ho voluto
ravvicinare l'arte del nostro all'arte antonelliana, sebbene il quadro di Birmingham non pro-
venga dalla Sicilia, ma dalla Sardegna.

tdro venne per la prima volta illustrato dal Chamberlain, la storia

•namento dei brac- Nazionale e nella chiesa del Cancelliere, a Palermo,
■ire come una nota Anche alcune opere di Antonello de Saliba (a pre-
rinascenza italiana. scindere dalla questione, risoluta dai più in senso ne-
naloghe fra i motivi gativo, se il minore Antonello debba identificarsi col
:e, e lo stesso ibri- secondo dei detti anonimi) appartengono a questo
e a pensare, di pre- particolare momento della storia pittorica siciliana,
aingo. E poi schiet- * Non manca, fra i due quadri, qualche altra ana-
bbi. logia, sia pure di lieve importanza: la foggia uguale
er il tramite dei tre- della pettinatura, nell'una e nell'altra Madonna, un
psefuto, hanno eser- vezzo di corallo al collo dell'uno e dell'altro Barn-
sviluppo della pit- bino. Anche da tali dettagli può aver conforto l'ipo-
p'tivq è bisantino in tesi che il quadro di Birmingham derivi, direttamente
;ò quella forma par- o indirettamente, da un esemplare di Antonello.
) nel quadro di Bir- 3 Altre imitazioni dello stesso originale (nelle quali
ricorre del pari il motivo accennato) sono probabil-
nonimo della Ma- mente la Madonna di Alvise Vivarini, nella chiesa di
li Siracusa, e l'altro Sant'Andrea, a Barletta, e la Madonna del cardellino,
adi San Tommaso di ignoto autore, nel Duomo di Siracusa,
amante nel Museo
 
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