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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 22.1919

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Fasc. 4
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Brunelli, Enrico: Un quadro sardo nella Galleria di Birmingham
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https://doi.org/10.11588/diglit.17339#0262

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ENRICO BRUNELLI

del movimento del busto verso la destra. Le forme del rinascimento italiano prevalgono deci-
samente anche nel trono, ove si veggono in alto festoni e puttini che ci trasportano in un
ambiente padovano.

Ma altre parti dell'ancona di Sanluri mostrano che nella bottega, donde essa è uscita,
erano contemporaneamente imitati esemplari d'arte ispano-fiamminga; nè avrebbe ragione di
essere, in questo caso, il dubbio che può rimanere sulla primitiva aggregazione dei frammenti
di Castelsardo.1 E se è ammissibile che l'ancona sia dovuta a mani diverse, la pluralità degli
autori non costituisce tuttavia una spiegazione abbastanza soddisfacente dello spiccato contrasto
delle tendenze. Di che a più oltre; aggiungo per ora soltanto che l'autore del Sant'Eligio non
potrebbe, malgrado le affinità, identificarsi con l'autore dei quadri di Birmingham e di Castel-
sardo. Vi sono delle corrispondenze molto precise, nei contorni e nelle pieghe, tra i due manti
e il piviale, e il gesto della mano benedicente ricorre quasi uguale nel Bambino di Birmingham
e nel vescovo di Sanluri. Ma non si ritrova, in questo, il modo d'illuminare le carni, carat-
teristico dei quadri di Birmingham e di Castelsardo.

L'ancona di Tulli comprende la più bella pagina della storia pittorica sarda del Quattro-
cento. Niun'altra tra le omissioni dell'Alinari è cosi deplorevole. Il gruppo centrale della Ma-
donna col Bambino fra i consueti angioli musicanti è di una squisitezza e nobiltà veramente
eccezionale; e in esso, se non mi tradiscono le reminiscenze, prive d'ogni sussidio fotografico,
è da vedere un'edizione superiore del quadro dell'aitar maggiore di Castelsardo. Ma gli altri
scomparti, molto inferiori d'esecuzione, hanno carattere schiettamente ispano-fiammingo ; e può
ormai enunciarsi il sospetto che alla penetrazione in Sardegna di influssi antonelleschi o più
genericamente di influssi della rinascenza italiana non si sia menomamente accompagnata una
vera e propria reazione spirituale dei pittori locali contro il dominio artistico della Spagna,
naturalmente conseguente al dominio politico.

Della grande ancona che fu magnifico ornamento dell'aitar maggiore della chiesa della
Trinità, nella valletta di Saccargia, fra Codrongianus e Ploaghe, restano soltanto frammenti
scomposti, in pessimo stato di conservazione. Tra essi alcune figure graziose di angioli mu-
sicanti che trovano pieno riscontro nelle figure analoghe disposte ai lati della Madonna di
Castelsardo.

Uguale rispondenza esiste fra gli angioli musicanti di Castelsardo e quelli della Pinaco-
teca di Cagliari ; 1 e nella stessa Pinacoteca infine la parte centrale dell'ancona Carnicer è
ornata nell'alto da una gloria d'angioli canori, in cui si notano affinità parziali con la gloria
del quadro di Birmingham. 5

lì si può ormai venire ad una conclusione sull'arte dell'autore dei quadri di Birmingham
e di Castelsardo. Per il tramite dell'ancona Carnicer4 l'arte del nostro anonimo si connette alla
scuola di quel maestro Giovanni che fu in Sardegna il principale rappresentante della pittura
ispano-fiamminga;1 onde una delle fonti, cui il nostro attinge, è la fonte comune di quasi
tutta la pittura sarda del Quattrocento.

1 Dall'Alinari è stato riprodotto l'episodio del
Sant'Eligio nella sua bottega di orafo (op. cit., pag. rso,
e fot. Alinari, n. 32675).

2 Ho espresso altra volta l'opinione che gii angioli
musicanti della Pinacoteca di Cagliari facessero parte
della stessa ancona Carnicer {L'Arie, a. X, pag. 362).
Parlo oggi degli angioli musicanti e dell'ancona Car-
nicer, come di due cose distinte, rimettendomi alla
autorità dell'Ara (op. cit.); ma credo ancora ammis-
sibile che si tratti di opere della stessa bottega.

3 Notevolissime sono anche, fra il quadro di Bir-
mingham e l'ancona Carnicer, le analogie di alcuni

motivi decorativi. Il parapetto di mattoni, che e nel
fondo del primo, si trova analogamente nei due scom-
parti dell'ancona che rappresentano S. Chiara e S. Ca-
terina.

+ Sulla derivazione dell'ancona Carnicer dall' an-
cona del maestro Giovanni, cfr. Aru, op. cit., pag. 19;
Venturi, op. cit., pag. 114.

5 Nella Pinacoteca annessa al Museo Nazionale di
Cagliari vi è, di questo maestro Giovanni, un'ancona
divisa in sei scomparti, che rappresentano la Visita-
zione, la Crocifissione, l'Annunciazione, la Discesa
dello Spirito Santo, S. Apollonia, S. Girolamo. Ai
 
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