JUAN AUGUSTIN CEAN BERMUDEZ
105
naie di valutazione storica ed estetica. ! .e epoche
e le scuole si succedono l'ima all'altra, senza che si
approfondisca.sio seriamente i motivi del loro vi-
vere e variamente attediarsi, l.a povertà pittorica
del secolo xv è spiegata con la mancanza de « otros
conocimientos auxiliadores de las bellas artes »,
ossia con la deficienza dei mezzi tecnici,1 a causa
della quale gli artisti di quell'epoca rimasero lon-
tani dal « vero ».2 Male comune a tutta l'Europa,
eccetto che all'Italia, dove gli artisti « con los pre-
ceptos qùe recibiéron de unos pocos venidos de
Dalmacia. y con las estatuas griegas y romanas que
hallaban cn las excavaciones, fuéron los primeros
que sacudiéron la barbarie y restableciéron las
buenas formas »! 1 TI risorgimento delle arti in
Ispagna, nei secoli seguenti, è attribuito agli inse-
gnamenti dei maestri stranieri, specie degli italiani,
senza che si tengano nel debito conto gli altri mo-
tivi che han da confluire nella crea/ione <• nella
successiva formazione degli artisti. 1 Dei fiammin-
ghi si osserva che, essendosi dedicati a dipingere
piccoli quadretti, con frutta, lìori, marine, pae-
saggi, caddero nel naturalismo: 5 con mia. inver-
sione singolare delle cause e degli eliciti. 1 motivi
della grandezza di Velazquez vengono ristretti
nell'originalità inimitabile (lei colori, « cu su va-
gueza, en el ayre interpuesto, v en imitar la natu-
raleza por un camino hasta entonces descono-
cido».6 Di Mudilo si sentenzia che «por haber
copiado los lienzos de Wan Dick, del Spagnoleto y
de Velazquez, formò con su gran genio un nuovo y
encantador estilo, el mas conforme à la natura-
leza »! 7 E così via.
Nè pel rispetto storico difettano i motivi di
scontento, Si prescinde stmz'altro dai primi secoli,
per la loro « lentezza nello studio della natura e
per le scarse conoscenze artistiche » s; appena si
accenna all'arte arabo-spagnola; inclusioni ed omis-
sioni singolari turbano la precisione del racconto;
le vicende artistiche dell'ultimo secolo sono ri-
strette puramente nelle iniziative prese dai so-
vrani in favore degli artisti. E via dicendo.
Onde è legittimo concludere che una storia del-
l'arte in Tspagna, condotta sulle linee segnate da
Ceàn, sarebbe necessariamente riuscita opera di-
fettosa, sia pel rispetto critico, sia per quello storico.
1 P. xli.
2 P. xlii. 1 Imitadoras de la naturaieza » erano state
definite le arti del disegno alla p. xxxv.
3 P. xlii.
4 P. xlvi.
5 P. liv.
P. fcVO.
7 P. i.vi.
8 F. xxxvn.
* * *
Dilettosa è infatti la Historia del Arte de la Pin-
tura che lo stesso Ceàn compose, e della quale darò
qui notizia: ma non priva di quei pregi eruditi
Che tutti riconoscono al buon 1 aficionado » spa-
gnolo, e, a ogni modo, assai notevole per vastità di
concetti mento e d'esecuzione. Sono ben undici
tomi autografi, in 16 gr., di complessive quattro-
mila pagine: una mole grandiosa di lavoro, ese-
guita in poco più che cinque anni, fra il 1822 e il
18 >8: 1 e dove è commovente osservare come la
scrittura dell'autore, sempre nitida ed elegante,
vada, via via, facendosi più tremula ed incerta di
tomo in tomo, fino alla pagina dove la morte fermò
per sempre quella mano operosa.-
1 Ilo già detto che il ins. è. conservato a Madrid, nella
Biblioteca della Reale Accademia di Belle Arti ili San Fer-
nando. Non lia segnatura. Il I tomo reca nel frontespizio
la data, Madrid 15 de Febrcro de T823; comprende 3 pp. non
numerate contenenti l'indice dei capitoli, più 326 pp. nu-
merate di testo, piii iS pp. non numerate contenenti l'in-
dice dei pittori menzionati nel volume. — Il II (Madrid, 1"
de Agosto de 1823), è di pp. non num. 2 (indice dei capitoli),
più pp. num. 401 (testo), più pp. non num. 17 (indice dei
nomi). — Il III {Madrid, 31 de Diciemhre de 1823) è di pp.
non num. 2 (indice), più 413 num. (testo), più 18 non num.
(indice dei nomi).— Il IV (Madrid, n de Maya de 1824) è
di pp. non num. 2 (indice), più 4781111111. (testo), più 19 non
num. (indice dei nomi). — Il V (Madrid, 31 de Agosto de
1824) è. di pp. non num. 2 (indice), più 328 num. (testo),
più 15 non num. (indice dei nomi). — Il VI (Madrid, 24 de
Dieiembre de 1824) è di pp. non num. 2 (indice), più 287
num. (testo), più 19 non num. (indice dei nomi). — Il VII
(Madrid, 30 de Maya de 1825) è di pp. non num. 2 (indice),
più 333 num. (testo), più 20 non num. (indice dei nomi).
Per la prima volta, in fondo a quest'indice, è ripetuta la
data (Madrid, 30 de Mayo de 1S25), seguita dalla firma del-
l'autore. — I.'VIII (Madrid, 30 de Noviembrc de 1825) è di
pp. non num. 2 (indice), più 356 num. (testo), più 16 non
num. (indice dei nomi) — Il IX [Madrid, 31 de Marzo de
1827), è di pp. non num. 2 (indice), più 376 num. (testo),
più 22 non num. (indice dei nomi). — Il X (Madrid, i" de
Marzo de 1828), è di pp. non num. 1 (indice), più 320 num.
(testo), più 24 non num. (indice dei nomi). — I.'Xl (senza
data perchè rimase incompiuto), è di pp. 147 num. (testo),
più 23 non num. (indice dei nomi). Manca l'indice dei ca-
pitoli in principio; il frontespizio e l'indice dei nomi furono
aggiunti da altra mano; e da altra mano furono copiati
l'ultimo terzo della p. 128 e le pp. 129-147.
* Novantadue anni fa, Sebastiàn De Miùano, nel T. X
del suo Diccionario geogràfico (Madrid, 1828), all'articolo
Zaragoza, pubblicò un Extracto de la Historia general de la
pintura, por lo pertencciente à la escitela aragoncsa, cscrita
e inèdita en once volùmenes por el Consiliario de la Keal
Academia de B. A. de S. Fernando, D. ]. A. Ceàn Bermùde;
L'Arto. XXIV, 14.
105
naie di valutazione storica ed estetica. ! .e epoche
e le scuole si succedono l'ima all'altra, senza che si
approfondisca.sio seriamente i motivi del loro vi-
vere e variamente attediarsi, l.a povertà pittorica
del secolo xv è spiegata con la mancanza de « otros
conocimientos auxiliadores de las bellas artes »,
ossia con la deficienza dei mezzi tecnici,1 a causa
della quale gli artisti di quell'epoca rimasero lon-
tani dal « vero ».2 Male comune a tutta l'Europa,
eccetto che all'Italia, dove gli artisti « con los pre-
ceptos qùe recibiéron de unos pocos venidos de
Dalmacia. y con las estatuas griegas y romanas que
hallaban cn las excavaciones, fuéron los primeros
que sacudiéron la barbarie y restableciéron las
buenas formas »! 1 TI risorgimento delle arti in
Ispagna, nei secoli seguenti, è attribuito agli inse-
gnamenti dei maestri stranieri, specie degli italiani,
senza che si tengano nel debito conto gli altri mo-
tivi che han da confluire nella crea/ione <• nella
successiva formazione degli artisti. 1 Dei fiammin-
ghi si osserva che, essendosi dedicati a dipingere
piccoli quadretti, con frutta, lìori, marine, pae-
saggi, caddero nel naturalismo: 5 con mia. inver-
sione singolare delle cause e degli eliciti. 1 motivi
della grandezza di Velazquez vengono ristretti
nell'originalità inimitabile (lei colori, « cu su va-
gueza, en el ayre interpuesto, v en imitar la natu-
raleza por un camino hasta entonces descono-
cido».6 Di Mudilo si sentenzia che «por haber
copiado los lienzos de Wan Dick, del Spagnoleto y
de Velazquez, formò con su gran genio un nuovo y
encantador estilo, el mas conforme à la natura-
leza »! 7 E così via.
Nè pel rispetto storico difettano i motivi di
scontento, Si prescinde stmz'altro dai primi secoli,
per la loro « lentezza nello studio della natura e
per le scarse conoscenze artistiche » s; appena si
accenna all'arte arabo-spagnola; inclusioni ed omis-
sioni singolari turbano la precisione del racconto;
le vicende artistiche dell'ultimo secolo sono ri-
strette puramente nelle iniziative prese dai so-
vrani in favore degli artisti. E via dicendo.
Onde è legittimo concludere che una storia del-
l'arte in Tspagna, condotta sulle linee segnate da
Ceàn, sarebbe necessariamente riuscita opera di-
fettosa, sia pel rispetto critico, sia per quello storico.
1 P. xli.
2 P. xlii. 1 Imitadoras de la naturaieza » erano state
definite le arti del disegno alla p. xxxv.
3 P. xlii.
4 P. xlvi.
5 P. liv.
P. fcVO.
7 P. i.vi.
8 F. xxxvn.
* * *
Dilettosa è infatti la Historia del Arte de la Pin-
tura che lo stesso Ceàn compose, e della quale darò
qui notizia: ma non priva di quei pregi eruditi
Che tutti riconoscono al buon 1 aficionado » spa-
gnolo, e, a ogni modo, assai notevole per vastità di
concetti mento e d'esecuzione. Sono ben undici
tomi autografi, in 16 gr., di complessive quattro-
mila pagine: una mole grandiosa di lavoro, ese-
guita in poco più che cinque anni, fra il 1822 e il
18 >8: 1 e dove è commovente osservare come la
scrittura dell'autore, sempre nitida ed elegante,
vada, via via, facendosi più tremula ed incerta di
tomo in tomo, fino alla pagina dove la morte fermò
per sempre quella mano operosa.-
1 Ilo già detto che il ins. è. conservato a Madrid, nella
Biblioteca della Reale Accademia di Belle Arti ili San Fer-
nando. Non lia segnatura. Il I tomo reca nel frontespizio
la data, Madrid 15 de Febrcro de T823; comprende 3 pp. non
numerate contenenti l'indice dei capitoli, più 326 pp. nu-
merate di testo, piii iS pp. non numerate contenenti l'in-
dice dei pittori menzionati nel volume. — Il II (Madrid, 1"
de Agosto de 1823), è di pp. non num. 2 (indice dei capitoli),
più pp. num. 401 (testo), più pp. non num. 17 (indice dei
nomi). — Il III {Madrid, 31 de Diciemhre de 1823) è di pp.
non num. 2 (indice), più 413 num. (testo), più 18 non num.
(indice dei nomi).— Il IV (Madrid, n de Maya de 1824) è
di pp. non num. 2 (indice), più 4781111111. (testo), più 19 non
num. (indice dei nomi). — Il V (Madrid, 31 de Agosto de
1824) è. di pp. non num. 2 (indice), più 328 num. (testo),
più 15 non num. (indice dei nomi). — Il VI (Madrid, 24 de
Dieiembre de 1824) è di pp. non num. 2 (indice), più 287
num. (testo), più 19 non num. (indice dei nomi). — Il VII
(Madrid, 30 de Maya de 1825) è di pp. non num. 2 (indice),
più 333 num. (testo), più 20 non num. (indice dei nomi).
Per la prima volta, in fondo a quest'indice, è ripetuta la
data (Madrid, 30 de Mayo de 1S25), seguita dalla firma del-
l'autore. — I.'VIII (Madrid, 30 de Noviembrc de 1825) è di
pp. non num. 2 (indice), più 356 num. (testo), più 16 non
num. (indice dei nomi) — Il IX [Madrid, 31 de Marzo de
1827), è di pp. non num. 2 (indice), più 376 num. (testo),
più 22 non num. (indice dei nomi). — Il X (Madrid, i" de
Marzo de 1828), è di pp. non num. 1 (indice), più 320 num.
(testo), più 24 non num. (indice dei nomi). — I.'Xl (senza
data perchè rimase incompiuto), è di pp. 147 num. (testo),
più 23 non num. (indice dei nomi). Manca l'indice dei ca-
pitoli in principio; il frontespizio e l'indice dei nomi furono
aggiunti da altra mano; e da altra mano furono copiati
l'ultimo terzo della p. 128 e le pp. 129-147.
* Novantadue anni fa, Sebastiàn De Miùano, nel T. X
del suo Diccionario geogràfico (Madrid, 1828), all'articolo
Zaragoza, pubblicò un Extracto de la Historia general de la
pintura, por lo pertencciente à la escitela aragoncsa, cscrita
e inèdita en once volùmenes por el Consiliario de la Keal
Academia de B. A. de S. Fernando, D. ]. A. Ceàn Bermùde;
L'Arto. XXIV, 14.