RECENSIONI
Stanislas LAMI, Diclionnaire des Sculptcurs de
l'École franfaise au dix-neuvième siècle. Tome
premier: A. C, Paris, librairie ancienne Honoré
Champion, Édouard Champion, 5, Quai Mala-
quais, 1914; Tome deuxième: D. F., Paris,
c. s. 1916; Tome troisième: G. Mi, Paris, c. s.,
1919; Tome qnatrième: N. Z., Paris, c. s., 1921.
Poco noti in Italia sono i volumi d'un erudit > infaticabile,
di uno storiografo diligente, che, in forma di dizionario, co-
munica le sue ampie ricerche agli studiosi: Stanislas Lami.
Cominciò col dizionario degli scrittori dell'Antichità fino al
secolo vi dell'era volgare, poi con quello degli scultori
francesi dal medioevo al regno di Luigi XIV, e con gli altri
degli scultori stessi al tempo di quel Re e nel secolo XVIII.
Più i giorni si avvicinano a noi, più le ricerche si fanno
intense, ampie e particolareggiate, cosicché l'ultimo dizio-
nario in quattro volumi, iniziato nel 1914, compiuto ni
quest'anno, è veramente un tesoro. In esso non sono indi-
cati gli scultori tuttora viventi, anche se abbiano lavorato nel
secolo scorso; essi faranno parte di un volume intitolato
1 Contemporanei », di'' chiuderà hi scric dell'immane
lavoro.
La forma di dizionario data alle ricerche, tanto più utile
al pubblico, quanto poco alla gloria dell'Autore certosino,
basta di per sè a mostrare serietà d'intenti, dispregio per
ogni tumore di frasi. L'Autore ha pensato al sacrificio della
sua personalità dedicandosi a classificare, a chiarir la vita
di artisti, a indagarne le vicende, a indagarne ad una ad una
Ir opere ni ordine di tempo, a trarre notizie dagli Archivi
nazionali, dai Cataloghi di Esposizioni e di Musei, dagl'inven-
tari del patrimonio artistico della Francia, dalle riviste, ecc.,
e di tutto ha fatto uno spoglio generale, cosi attento, cosi
minuzioso da spaventare ogni schedatore di biblioteca.
I.'A. ha fatto per gli scultori del secolo scorso quel che più
tardi sarebbe arduo a fare: nelle sue pagine, ha fermato, di-
ciamo cosi, attimi fuggenti di vita artistica della Francia.
Tutto è condotto obiettivamente, con iscrupolo, lasciando
la parola agli ufficiali di Stato Civile, ai compilatori di ca-
taloghi, ai contabili registratori negli Archivi francesi. E
quando ricorre a scrittori di riviste, a critici d'arte, a mono-
grafisti, ha l'arte di estrarre, ila tutti i latti concreti, le note
più dense e sicure, i racconti più salienti, le lumeggiature
più giuste e vive.
L'A. ha dato un vero modello con questi straricchi vo-
lumi, nei quali ogni biografia è eli un'esattezza esemplare
nella sua distribuzione, nelle sue numerose date, ne' suoi
elenchi d'opere, nelle citazioni bibliografiche. Fra gli altri
degni repertori del Lami, quest'ultimo merita ogni prefe-
renza perchè composto di ricordi d'arte respirata, di riflessi
di vita vissuta.
Adolfo Venturi.
Isabella Errerà, Répertoire des Peintures dalées,
1920, Librairie Nationale d'art et d'histoirc
G. van Oest & Ca, Editeurs, 4 place du Musée,
Bruxelles; Bureau à Paris, 63, boulevard Haus-
smann, Tome 1.
La nobile Signora si è accinta a un enorme lavoro, del
quale si deve riconoscere la grande eccezionale utilità. Dare
i punti esatti di partenza per il giudizio, per la classifica-
zione delle opere d'arte, per la loro comparazione: tale lo
scopo propostosi dall'Autrice. Fila non si è nascosta la diffi-
coltà grande di dare unità alla raccolta di notizie ricavate
da libri differenti, di pesare tutte le date su una rigorosa
bilancia, di trasportare, insomma, le notizie varie, anche
contraddittorie, anche mutevoli, sopra uno stesso piano di
base. Xoi aduleremn o l'Autrice se affermassimo ch'Ella è riu-
scita del tutto nell'intento. Un'opera come questa, è natu-
ralmente dapprima un canovaccio sul quale poi, a renderlo
perfetto, molti debbono lavorare; ma intanto il cano-
vaccio è disteso, e il lavorò solidale pini bene iniziare sopra
esso i ricami.
Esempi: 1 1298, ìt(alic). Giotto di Bondone: Scinti it hi
vie de S. Pierre. Roma, S. Pietro (sacristie). Vasari, t. 1,
p. 384, note I ». La data dell'edizione Sansoni fu discussa,
mutata, e non era il caso di richiamare il commento invec-
chiato di Gaetano Milanesi.
« 1435. It(ahV). M asolino da Panicale, Tommaso Fini:
flaptéme de Chris! (fresque). Castiglione d'Olona, Bapti-
stère. Rei. R. P., t. 2, p. 376» (Remarli, Képerloire de l'ein-
lures).
Perchè la data 1433, quando tutto è incerto sulla fine del
maestro, dopo il 3" decennio del '400? li perchè citare quel-
l'affresco indipendentemente dagli altri del ciclo della vita
del Battista a Castiglione d'Olona?
« 1446. It(«(iV). Piero della Francesca: La eriche. London,
Xational Cìallery. Ricci, Piero della Francesca ».
La data 1446 non ha fondamento di sorta.
«1463. It. Messina (Antonello da M.): Vitrgt, deux Saints
(Triptyque). Messina, Musée. La C. 1909, p. 20 ». Invece di
Stanislas LAMI, Diclionnaire des Sculptcurs de
l'École franfaise au dix-neuvième siècle. Tome
premier: A. C, Paris, librairie ancienne Honoré
Champion, Édouard Champion, 5, Quai Mala-
quais, 1914; Tome deuxième: D. F., Paris,
c. s. 1916; Tome troisième: G. Mi, Paris, c. s.,
1919; Tome qnatrième: N. Z., Paris, c. s., 1921.
Poco noti in Italia sono i volumi d'un erudit > infaticabile,
di uno storiografo diligente, che, in forma di dizionario, co-
munica le sue ampie ricerche agli studiosi: Stanislas Lami.
Cominciò col dizionario degli scrittori dell'Antichità fino al
secolo vi dell'era volgare, poi con quello degli scultori
francesi dal medioevo al regno di Luigi XIV, e con gli altri
degli scultori stessi al tempo di quel Re e nel secolo XVIII.
Più i giorni si avvicinano a noi, più le ricerche si fanno
intense, ampie e particolareggiate, cosicché l'ultimo dizio-
nario in quattro volumi, iniziato nel 1914, compiuto ni
quest'anno, è veramente un tesoro. In esso non sono indi-
cati gli scultori tuttora viventi, anche se abbiano lavorato nel
secolo scorso; essi faranno parte di un volume intitolato
1 Contemporanei », di'' chiuderà hi scric dell'immane
lavoro.
La forma di dizionario data alle ricerche, tanto più utile
al pubblico, quanto poco alla gloria dell'Autore certosino,
basta di per sè a mostrare serietà d'intenti, dispregio per
ogni tumore di frasi. L'Autore ha pensato al sacrificio della
sua personalità dedicandosi a classificare, a chiarir la vita
di artisti, a indagarne le vicende, a indagarne ad una ad una
Ir opere ni ordine di tempo, a trarre notizie dagli Archivi
nazionali, dai Cataloghi di Esposizioni e di Musei, dagl'inven-
tari del patrimonio artistico della Francia, dalle riviste, ecc.,
e di tutto ha fatto uno spoglio generale, cosi attento, cosi
minuzioso da spaventare ogni schedatore di biblioteca.
I.'A. ha fatto per gli scultori del secolo scorso quel che più
tardi sarebbe arduo a fare: nelle sue pagine, ha fermato, di-
ciamo cosi, attimi fuggenti di vita artistica della Francia.
Tutto è condotto obiettivamente, con iscrupolo, lasciando
la parola agli ufficiali di Stato Civile, ai compilatori di ca-
taloghi, ai contabili registratori negli Archivi francesi. E
quando ricorre a scrittori di riviste, a critici d'arte, a mono-
grafisti, ha l'arte di estrarre, ila tutti i latti concreti, le note
più dense e sicure, i racconti più salienti, le lumeggiature
più giuste e vive.
L'A. ha dato un vero modello con questi straricchi vo-
lumi, nei quali ogni biografia è eli un'esattezza esemplare
nella sua distribuzione, nelle sue numerose date, ne' suoi
elenchi d'opere, nelle citazioni bibliografiche. Fra gli altri
degni repertori del Lami, quest'ultimo merita ogni prefe-
renza perchè composto di ricordi d'arte respirata, di riflessi
di vita vissuta.
Adolfo Venturi.
Isabella Errerà, Répertoire des Peintures dalées,
1920, Librairie Nationale d'art et d'histoirc
G. van Oest & Ca, Editeurs, 4 place du Musée,
Bruxelles; Bureau à Paris, 63, boulevard Haus-
smann, Tome 1.
La nobile Signora si è accinta a un enorme lavoro, del
quale si deve riconoscere la grande eccezionale utilità. Dare
i punti esatti di partenza per il giudizio, per la classifica-
zione delle opere d'arte, per la loro comparazione: tale lo
scopo propostosi dall'Autrice. Fila non si è nascosta la diffi-
coltà grande di dare unità alla raccolta di notizie ricavate
da libri differenti, di pesare tutte le date su una rigorosa
bilancia, di trasportare, insomma, le notizie varie, anche
contraddittorie, anche mutevoli, sopra uno stesso piano di
base. Xoi aduleremn o l'Autrice se affermassimo ch'Ella è riu-
scita del tutto nell'intento. Un'opera come questa, è natu-
ralmente dapprima un canovaccio sul quale poi, a renderlo
perfetto, molti debbono lavorare; ma intanto il cano-
vaccio è disteso, e il lavorò solidale pini bene iniziare sopra
esso i ricami.
Esempi: 1 1298, ìt(alic). Giotto di Bondone: Scinti it hi
vie de S. Pierre. Roma, S. Pietro (sacristie). Vasari, t. 1,
p. 384, note I ». La data dell'edizione Sansoni fu discussa,
mutata, e non era il caso di richiamare il commento invec-
chiato di Gaetano Milanesi.
« 1435. It(ahV). M asolino da Panicale, Tommaso Fini:
flaptéme de Chris! (fresque). Castiglione d'Olona, Bapti-
stère. Rei. R. P., t. 2, p. 376» (Remarli, Képerloire de l'ein-
lures).
Perchè la data 1433, quando tutto è incerto sulla fine del
maestro, dopo il 3" decennio del '400? li perchè citare quel-
l'affresco indipendentemente dagli altri del ciclo della vita
del Battista a Castiglione d'Olona?
« 1446. It(«(iV). Piero della Francesca: La eriche. London,
Xational Cìallery. Ricci, Piero della Francesca ».
La data 1446 non ha fondamento di sorta.
«1463. It. Messina (Antonello da M.): Vitrgt, deux Saints
(Triptyque). Messina, Musée. La C. 1909, p. 20 ». Invece di