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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 24.1921

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Fasc. 3
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Salmi, Mario: Note sulla Galleria di Perugia
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https://doi.org/10.11588/diglit.17341#0190

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i62 MARIO SALMI

arcate, è tipico per Meo e si vede in due predelle (n. li) con la Vergine ed il Bimbo benedicente, su
del Museo Stàedel di Francoforte che il Weigelt 1 un ricco trono roseo, dietro al quale due angeli sten-
rivendica al pittore ma che sembrano piuttosto dono un drappo rosso. Altri due angeli pregano,
fatiche della bottega. Ed è ripetuto in affreschi mentre S. Pietro martire e S. Domenico pre-
numerosi di Perugia e dei dintorni, appartenenti al sentano i fine donatori oggi a mezza figura, giacché
secolo xiv, dei quali ricordiamo quelli di S. Agata la tavola.fu segata inferiormente.1
e della ex chiesa di S. Elisabetta, ora nella Gal- Del favore incontrato dal pittore senese ab-
leria. In questo Istituto, oltre due tavole cuspi- biamo altre testimonianze, oltre quelle raccolte
dali e opistografe (n. 25 e >8) con mezze figure nella Pinacoteca. Un affresco — sgradevole di

Fig. 10 — Imitatore di Meo da Siena. Perugia, Galleria.
(Fot. Ministero P. [.).

di santi, un ultimo dipinto spetta alla corrente
stilistica che muove da Meo; è la tavola centinata

1 Art. cit. in Rassegna d'Arte senese. A conferma della
giusta determinazione stilistica, abbiamo trovato che i di-
pinti del Museo Stiiedel, vengono da Perugia e precisamente
dalla confraternità di S. Pietro apostolo. Serafino Siepi,
Descrizione della Città di Perugia, Perugia, 1822, II, 545-6,
li vide esposti nella sacrestia e così li descrive: ■ Conservasi
qui un prezioso monumento d'antica pittura, Consiste in
una tavola con fondo dorato e divisa in 27 compartimenti
a tre ordini; il compartimento di mezzo dell'ordine 1. è
mancante per essere stato reciso dal rimanente della tavola.
Forse doveasi quivi rappresentare l'eterno Padre, mentre
sotto esso si vede la immagine del Salvatore e inferiormente
a questa la Vergine col Bambino e una figura, in ginocchio
a mani giunte in abito abba/.iale di color cinericio oscuro, e
diverso nella forma da quello usato in oggi dai Benedettini,

forme — con la Madonna ora a mezzo busto
e il Bimbo fra due angeli, nella Pieve Pagliaccia,

uno de' quali indica certamente quella figura. In ciascuno
degli 8 compartimenti laterali del triplice ordine, è dipinto
un Santo in piedi. Sotto la immagine della Madonna si
legge a caratteri gotici: «Hoc opus fuit factum Anno Dui.
MCCCXXXIII. Tempore Dui. Hugolini ». La descrizione
del tutto corrispondente alle predelle di Prancoforte ri t. glie
ogni dubbio al riguardo; anche se l'iscrizione è riferita dal
Weigelt in modo un po' diverso, cosi: F(a)c(tu)tn, hoc
op{us). Fuit A(nno). D(omini). MCCCXXXIII T(e)mp(ore)
D(o)m(in)i H... Abbati(s).

1 Avanti l'attuale ordinamento, portava il n. 24 e la
Vavassour Elder, loc. cit., 68, ne discorre due volte rite-
nendolo opera «umbro senese della fine del Trecento»,
mentre noi lo crediamo un po' anteriore, della metà circa
del secolo xiv.
 
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