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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 24.1921

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Fasc. 3
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Salmi, Mario: Note sulla Galleria di Perugia
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https://doi.org/10.11588/diglit.17341#0194

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i66

MARIO SALMI

edicole tabernacolari, su fondo azzurro, quattro congedarsi, gli ordinò di chiamare i monaci per
ordini di santi di cui sei per ogni fila; e nella parte seppellire il defunto e di avvertire gli altri lo-
lìnale, si adunano angeli e beati presso il Redentore. renesi che il loro viaggio di penitenza sarebbe stato
Nella prima composizione (fig. io) relativa a San inutile, avendo mancato alla solidarietà giurata.
Giacomo,1 l'Apostolo viene decapitato innanzi ad In primo piano si vede il Santo a cavallo insieme
Erode Agrippa, al sacerdote Abiatar e ad un popolo ai due pellegrini; nel fondo appariscono tre dei
di armati. Vicino a lui, ha già subito il martirio compagni in viaggio, il monte S. Michele e il
lo scriba Gioseas poco prima convertito e battez- santuario di Compostella. Segue, nella terza com-
zato; come indicano un boccale ed una coppa posizione, il Santo che soccorre il pellegrino im-
dipinti in primo piano, per alludere al rito II piccato presso Tolosa, mentre il padre di lui, in-
secondo scomparto presenta un miracolo del Santo, sieme al popolo, assiste al prodigio. Racconta la

Fig. 16 — Mariotto di Nardo e Bartolomeo di Pietro:
Parte inferiore della vetrata. Perugia, S. Domenico.

narrato da Uberto di Besancon: trenta pellegrini
di Lorena, movendosi verso Compostella, diretti
alla tomba di S. Giacomo, avevano giurato, ad
eccezione di uno di essi, di soccorrersi a vicenda
nel viaggio. Uno dei compagni si ammalò e, ab-
bandonato dagli altri, morì ai piedi del Monte
S. Michele, assistito solo da quello che si era ri-
fiutato di giurare. Apparve allora, a questi, il Santo
in aspetto di cavaliere, cónd sse il pellegrino
sul suo cavallo insieme al cadavere del com-
pagno, sino a mezza lega da Compostella, e nel

1 I fatti illustrati, sono raccolti nella l.é^\dc dnréc di
I. ue Voragine, ediz. De Wvzewa, 352-360.

leggenda che un tedesco si recava in compagnia
del figlio alla tomba di S. Giacomo, nel 1020, e che,
fermatisi i due a Tolosa, l'oste pose un vaso
d'argento nel loro sacco, e li accusò quindi di
averlo rubato. Il giudice condannava gli inno-
centi a dare quanto possedevano e uno di essi al
capestro, al quale si offrì il giovane, non senza le
proteste del padre che proseguì dolorante, nel suo
pellegrinaggio. Al ritorno, dopo trentasei giorni,
egli trovava ancor vivo il figlio perchè il Santo
l'aveva soccorso e nutrito. Rivelò allora il mi-
racolo e la folla corse a liberare l'innocente e con-
dannò l'oste colpevole.

L'ultima scena si riferisce ad un miracolo av-
 
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