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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 30.1927

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Moschini, Vittorio: Schedoni
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https://doi.org/10.11588/diglit.55192#0190

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VITTORIO MOSCHINI

che con ogni probabilità è questo che per la sua grosso-
lana fattura ritengo opera di bottega.
Napoli, n. 216: Sacra Famiglia. Opera di bottega.
Parigi, Louvre: Cristo portato al sepolcro. Dalla fotografia
(Braun 11521) mi sembra opera di bottega, specie osser-
vando il goffo angelotto che tiene una fiaccola.
— Ibid.: Cristo deposto nel sepolcro (cfr. Catalogo del Villct),
non conosco quest’opera neppure in fotografia.
Parma, R. G., n. 465: Adorazione dei pastori, opera di scuola.
— Ibid.: Il Battista. Lo ritengo opera di un aiuto che forse
lavorò pure nel quadro con V Annunzio della strage degli
Innocenti (v. opere certe).
— Ibid.: Ritratto di Iacopo Baiar di. Non è in nessun modo
dello Schedoni, anche perchè dipinto probabilmente in-
torno alla metà del Cinquecento.
Roma, R. Galleria Borghese (depositi), n. 316:'Madonna col
Bambino. Opericciola di scuola (cfr. A. Venturi, il Museo
e la Galleria Borghese, Roma, 1893, anche per il ritratto
n. 116 che a me non sembra neppure della scuola).
— Ibid.: Galleria Doria: S. Rocco, opera assai vicina allo
Schedoni e se non eseguita da lui, certo da un suo diretto
scolaro. Di recente il Voss ha attribuito tale dipinto a
Carlo Saraceni (cfr. Voss, Die Malerei des Barock in Rom,
p. 451), ma veramente tale attribuzione non mi persuade
poiché sento nella tecnica pittorica dell’opera un fondo
emiliano e una diversità notevole dal fare del Saraceni. È
anche d’ostacolo per una attribuzione definitiva il cattivo
stato di conservazione del dipinto. In complesso l’antica
attribuzione allo Schedoni mi par sempre la migliore.
— Ibid.: Copia libera dalla Madonna del latte del Correggio.
È dubbio che sia dello Schedoni.
Rovigo. Accademia dei Concordi (n. 24): La Madonna col
Bambino e S. Giovannino. Opera forse di scuola, per
quanto notevole.
Torino, Galleria dell’Accademia Albertina: Sacra Famiglia
(fot. Alinari 45512). Giustamente il Longhi tolse tale
opera allo Schedoni (cfr. L'Arte, 1916, p. 275).
Venezia, Seminario: Sacra Famiglia. Opera di bottega.
Vienna, Kunsthist. Museum: La cena in Emaus. Opera
già data allo Schedoni e di recente attribuita al Serodine
(cfr. Belvedere, 1924, p. 43).
Si ha inoltre notizia di opere attribuite, bene o male, allo
Schedoni, a Glasgow nella Galleria (cfr. Catalogo de] Paton);
a Liitschena (cfr. Arch. Stor. dell'Arte, III, 1890, p. 173);
già a Roma nella Galleria Sciarra (cfr. L'Arte, I, p. 325);
già a Monaco di Baviera e ora nelle dipendenti Gallerie pro-
vinciali (cfr. anche il Kunstlerlexikon del Nagler); a Mont-
pellier, nel Museo Fabre; a Lovere, nella Galleria dell’istituto
Tadini; a Bergamo, all’Accade mia Carrara; a Genova, presso
privati (cfr. Ratti, Descriz. di Genova, I, 284, 328); a Le-
ningrad, all’Ermitage (cfr. Catalogo del Somofi); a Verona,
nel Museo di Castelvecchio (n. 28, Adorazione dei pastori}.
Un disegno dello Schedoni era nella raccolta Pacetti (cfr.
Jahrbuch d. preuss. Kunstsamml., 1922, p. 93); uno è nel
Museo Wicar a Lille.

Opere attribuite allo Schedoni sono indicate già dal Ve-
driani e dal Tiraboschi (op. cit.). Di moltissime altre (forse
in massima parte copie o repliche) si trova notizia nei lavori
del Campori {Raccolta di cataloghi e inventari inediti}, del
Mireur {Dictionnaire des ventes d'art}, del Parthey {Deutscher
Bildersaal - menziona ben 40 quadri), del Jameson {Compa-
nion to thè most celebrated private galleries of art in London,
1844), del Waagen {Treaswres of art in Gr. Britain, 1854
e 1857), ecc.
Fulvio Testi nelle Rime (ed. del 1613) pubblicò un sonetto
in lode dello Schedoni che aveva eseguito il suo ritratto.
Tra i quadri portati via dai francesi dal Museo di Parma
nel 1796 e non più tornati v’era un Christ au tombeau:
«la Madeleine soutient le corps de Jesus en présence des
Saintes femmes et des disciples », come risulta da un docu-
mento presso la R. Galleria di Parma. Il Marino parla di
quattro opere dello Schedoni raffiguranti Atteone, Cigno,
Enea, e Didone, ritratto del Marino (cfr. La Galleria, 1620).
Di un S. Giovannino con una croce di canna parla il Silos in
una poesia latina della sua Pinacotheca (1673), e di un altro
S. Giovannino si trova notizia in un inventario del sec. xvn
(cfr. Affò, Vita del Parmigianino, ediz. del 1784, p. 94).
Alla morte dello Schedoni si trovarono nel suo studio « cinque
telari grandi con tovalie sopratirate e due di esse impremite
che devono servire per ancona della Badia di fonte vivo »
(Cionini, op. cit.). Si trattava di un’opera appena iniziata
per la Badia (cosa diversa dalla chiesa dei Cappuccini già
ricordata). Ricorderò pure che il Vedriani (op. cit.) ci attesta
che lo Schedoni aveva dipinto a Modena molti ritratti degli
estensi e nel « cortile piccolo » del palazzo ducale le fatiche
d'Èrcole « con vari puttini nel fregio et altri abbellimenti
tutti vaghi e pretiosi ». Ma fin dal tempo del Tirabcschi, gli
affreschi in quel cortile erano del tutto perduti e i ritratti
non si sapeva dove fossero. Sono pure perdute, e da tempo,
le pitture dello Schedoni nel palazzo dei conti Ronchi a
Fiorano (Modena) ricordate dallo Scannelli nel Microcosmo
(1657) e già al tempo del Vedriani (1662) assai rovinate per
un incendio. Non si sa dove siano ar dati a finire i due late-
rali di un’ancona di Filippo Bellini già nella Basilica di Lo-
reto, che il Lanzi nella sua storia pittorica ricorda come
opere tra le più importanti dello Schedoni. 11 padre Isidoro
Grassi scrisse che lo Schedoni « dipinse nel giardino de’
Ser.mi » (Parma, R. Biblioteca, ms. palat. 474 p. 244) e
cioè nel Palazzo del Giardino, ma là notizia ha bisogno
di conferma.
Per le incisioni dello Schedoni cfr. Gori Gandellini, No-
tizie storiche degli intagliatori, t. Ili, 182, 221. Quella Sacra
Famiglia con la scritta Bart. Schidono in.it et fecit il cui rame
si conserva presso la R. Calcografìa a Roma è opera di un
periodo avanzato e ricorda come senso delle luci la Sacra
Famiglia con un angelo ora a Napoli.
Un’opera dello Schedoni, che non so dove ora sia, è stata
incisa dal Lorenzini su disegno di Frane. Petrucci in una
stampa in folio (Parma, Racc. Ortalli presso la Bibl. Pa-
lat. n. 3315). Una Sacra Famiglia fu incisa dal Badalocchio
(racc. cit. n. 3307).
 
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