Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Bullettino di archeologia cristiana — 5.1867

DOI issue:
Nr. 6 (Novembre e Decembre 1867)
DOI article:
Secchia di piombo trovata nella Reggenza di Tunisi
DOI Page / Citation link: 
https://doi.org/10.11588/diglit.17354#0086

DWork-Logo
Overview
loading ...
Facsimile
0.5
1 cm
facsimile
Scroll
OCR fulltext
- 80 —

sta rammentare ai lettori, che la forinola della bene-
dizione dell'acqua da farsi dal vescovo a richiesta di
o°-ni fedele si legge nelle cosi dette costituzioni aposto-
liche. L' Emo cardinale Pitra ha dimostrato , che la
predetta forinola quivi è attribuita non a Matteo, co-
me volgarmente si era creduto, ma a Mattia, l'eletto
a sorte in luogo di Giuda (1). Laonde è certo , che
almeno verso la fine del secolo terzo la benedizione
dell'acqua e l'uso privato e liturgico della medesima era-
no solenni nella chiesa e creduti di istituzione apostoli-
ca. Or bene io veggo un indizio, che la secchia tunisina,
la quale è senza manico e non potè essere calala nei
pozzi, aggrega ai vasi dell'acqua benedetta. L'iscrizione
ANTAHGATG YAG)P MGT GY$POCYNHC scritta in
giro presso il labro superiore allude, come quelle
dei puteali latini, ad alcune parole di Isaia; cioè al
versetto 8 del capoXII, che nella nostra volgata dice:
haurietis aquas in gàudio de fontibus Salvatori*. Que-
st'epigrafe nella tradizione bizantina fu conservata so-
pra vasi d'acqua benedetta. Imperocché nell'urna di
marmo pario destinata a queir acqua, che i Vene-
ziani presero in Costantinopoli e portarono a Mura-
no , è scritto (2): -+- ANTAHEATAI YACOP META
EY$POEYNHE OTI $GONH KY Eni TtòN YAATGùN
(haurite aquam cum gaudio , quonìam vox Domini su-
per aquas). La seconda parte di quest'epigrafe è ri-
petuta sopra una secchia di bronzo per acqua bene-
delta venuta non sappiamo donde al museo Gaddi
di Firenze (3): -+- $6DNH KY 6 Idi TOON YAATCON
0GOC THG AOSHC GBPONTHCG P ( vox Domini
super aquas; Deus gloriae intonuit). Queste iscrizioni
tratte dal versetto 3 del salmo XXVUI alludono alla
voce di Dio sulle acque del Giordano nel battesimo
di Cristo; perchè è solenne rito dei Greci il benedire
l'acqua nell'Epifania in memoria di quel mistero. Le
lettere adunque scritte sulla secchia di Tunisi la chia-
mano alia classe dei vasi bizantini d'acqua benedetta.
Le immagini però, che l'adornano, ne mostrano l'alta
antichità e la molta anteriorità ai predelti vasi fino
ad oggi noti; essa è senza dubbio il più vetusto cam-
pione da noi posseduto di cotesta classe di cristiani
cimelii.

Poiché ho parlato delle iscrizioni bizantine dei
vasi dell'acqua benedetta, non chiuderò questo breve
paragrafo senza fare ricordo di quella, che nei secoli
tardi divenne usitatissima e quasi supplantò le anti-
che epigrafi composte con le parole di Isaia e dei salmi.
Il verso NITON ANOMHMATA MH MONAN OYIN
{lava i peccati non la sola faccia) è un bizantino bi-
sticcio, il cui artificio consiste nel potersi leggere la
medesima sentenza con altrettante parole e lettere cor-
rendo coll'occhio sia da destra a sinistra, sia da si-
nistra a destra. Dell'autore di questo verso e di molti
altri simili insulsi giuochi della corrotta bizantina let-

ti) Pilra, Iuris Eccl. Graec. hist. et monum. T. I pag. 62.

(2) Paciaudi, 1. e. tab. IV.

(3) Gori, Inscr. Etrur. T. IH app. p. 12, n. 12.

teratura raccolti nell' antologia Planudea ha trattato il
eh. KirchhotT nel Corpus inscr. graec. n. 8940. Del
recitato verso inciso sopra vasche d'acqua benedetta,
oltre l'esempio costantinopolitano edito dal Grute-
ro (1) e dal Rosweido (2) , il Kirchhoff conosce tre
ripetizioni; due in lettere d'oro sopra vasi della ba-
silica di s. Sofìa in Costantinopoli, uno sul fonte del
greco monastero diMauromolos nel Bosforo Tracio (3).
Fa d'uopo aggiungere a questi esempi quello, che è
stato recentemente scoperto in Autun (4); e che dee
essere stato colà trasferito dalle regioni dell' impero
bizantino. La moltiplicità delle ripetizioni del citato
verso insegna, che nei secoli tardi esso divenne assai
comune sulle vasche d'acqua benedetta, e contrastò il
luogo alle forinole bibliche prescritte dalla più antica
tradizione monumentale.

§• iv.

Della composizione generale dei gruppi d'immagini
ritratte sopra la secchia tunisina.

Le immagini principali sono divise in due piani,
ed hanno una manifesta analogia con quelle delle
absidi delle basiliche nella scelta e nella disposizio-
ne dei gruppi. Nelle absidi, come nella nostra secchia,
i quattro fiumi sgorganti dalla montagna irrigano la
pianura, nella quale cervi e pecore corrono a disse-
tarsi, lungo la fascia inferiore del semicerchio ; men-
tre nella conca dell'abside grandeggiano le immagini
di Cristo regnante con i santi suoi nel paradiso de-
signato dagli alberi di palma, sui quali sovente poggia
la fenice simbolo della risurrezione (5). Questa com-
posizione simboleggia i due stati della chiesa; quello
dei fedeli peregrinanti nel terreno deserto , sitibondi
dell' acqua di vita eterna , le cui sorgenti sboccano
dal mistico monte ai piedi dell'agnello divino o della
sua croce; e quello dei fedeli giunti alla promessa vita
e trionfanti con Cristo. Anche nella secchia questi due
stati della chiesa sono simboleggiati: e lo spazio mag-
giore e superiore è occupato dai due gruppi , ove
l'albero della palma designa il paradiso. Il Salvatore
però qui apparisce sotto le arcaiche sembianze del-
l'evangelico pastore, non nella maestà dell'immagine
di lui, quale suole essere effigiata nei musaici delle
basiliche; egli è accompagnato non dagli apostoli e
dai santi, ma da un gladiatore vittorioso: e nel gruppo,
che a questo fa riscontro, regna una orante accom-
pagnata dalla personificazione della vittoria. Farà d'uo-
po illustrare questo nuovo e strano modo di rappre-
sentare la chiesa trionfante ; il concetto però ne è

(1) Inscript. p. 1047, 9.

(2) V. Paulini Opp. ed. Veron. p. 882.

(3) Chishull, Travels p. 42; Grelot, Relation d'un voyage de Con-
stantinople p. 161; Clark, Travels II, 3 pag. 509.

(4) IMartigny, Dictionnaire art. Eau bénite pag. 222.

(5) Vedi il Bull, di quest'anno pag. 59.
 
Annotationen