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sporgono all' infuori, o, per dir meglio, che le braccia della donna stanno
inceppate nell' orlo del muro, come in berlina.
Ora, appunto lungo queir orlo, interrotto dalle mani della donna, corre 1' is-
crizioni, che ci dà il nome della defunta: lardi- smiturini • nufrzn CIE. I 3573;
Fabretti 1750. Ne concludo con tutta confidenza, che la donna, rappresentata in
atteggiamento tanto strano, sia la stessa defunta, non una statua, come vollero il
Brunn ed il Conestabile, molto meno quella di una dea. Imperocché, come mai
potrebbe rappresentarsi una dea tutelare inceppata in tal modo ? Se invece si tratta
d' un' immagine della defunta, risulta il pensiero, ad ogni modo strano e poco
lieto, ma almeno intelligibile, eh' essa d' ora innanzi sia ritenuta dal sepolcro,
come in ceppi infrangibili.
L' esecuzione del rilievo è troppo meschina per poter indagare con quale idea
1' artefice abbia introdotto quel secondo muro merlato, o se quei merli forse non
abbiano uno scopo puramente ornamentale; ad ogni modo credo che egli volle
rappresentare un sepolcro; anziché una porta urbica. Purtroppo ci manca qual-
siasi analogia a tale soggetto, addirittura unico fra tutt' i monumenti dell' arte
antica.
CAP. XX.
CONVITO FUNEBRE.
Un soggetto familiare fra i rilievi di Perugia è quello del morto coricato sopra
un letto, con una patera in mano, solo, o con accessori indicanti un symposion.
Senza dubbio questi rilievi etruschi dipendono dal noto tipo greco del cosiddetto
,,convito funebre", molte volte ripetuto in rilievi votivi sin dal quinto secolo av.
Pr., e mi pare ugualmente certo, che 1' idea, almeno prevalente, tanto nei rilievi
greci quanto in quelli etruschi, sia questa, di rappresentare il morto in atto di go-
dere nell' altro mondo i piaceri riserbati alle anime beate (>)• Egli è degno di nota
che nei rilievi delle urne etrusche questo tipo artistico si vede talvolta trasferito
a donne defunte, sia eh' esse sono munite pure di una patera o coppa, sia che
tengono un fiore, ovvero un ventaglio; esse sono servite da donne, invece di servi
maschi, addetti al servizio degli uomini. D' altronde il tipo convenzionale delle figure
recumbenti, che si vedono sui coperchi delle urne etrusche, deriva senza dubbio
dallo stesso pensiero.
(') Per la numerosa letteratura v. 1' articolo „JTe>'Os" dell' Eitrem presso Pauly-Wissowa Vili, I,
p. il42 ss.
sporgono all' infuori, o, per dir meglio, che le braccia della donna stanno
inceppate nell' orlo del muro, come in berlina.
Ora, appunto lungo queir orlo, interrotto dalle mani della donna, corre 1' is-
crizioni, che ci dà il nome della defunta: lardi- smiturini • nufrzn CIE. I 3573;
Fabretti 1750. Ne concludo con tutta confidenza, che la donna, rappresentata in
atteggiamento tanto strano, sia la stessa defunta, non una statua, come vollero il
Brunn ed il Conestabile, molto meno quella di una dea. Imperocché, come mai
potrebbe rappresentarsi una dea tutelare inceppata in tal modo ? Se invece si tratta
d' un' immagine della defunta, risulta il pensiero, ad ogni modo strano e poco
lieto, ma almeno intelligibile, eh' essa d' ora innanzi sia ritenuta dal sepolcro,
come in ceppi infrangibili.
L' esecuzione del rilievo è troppo meschina per poter indagare con quale idea
1' artefice abbia introdotto quel secondo muro merlato, o se quei merli forse non
abbiano uno scopo puramente ornamentale; ad ogni modo credo che egli volle
rappresentare un sepolcro; anziché una porta urbica. Purtroppo ci manca qual-
siasi analogia a tale soggetto, addirittura unico fra tutt' i monumenti dell' arte
antica.
CAP. XX.
CONVITO FUNEBRE.
Un soggetto familiare fra i rilievi di Perugia è quello del morto coricato sopra
un letto, con una patera in mano, solo, o con accessori indicanti un symposion.
Senza dubbio questi rilievi etruschi dipendono dal noto tipo greco del cosiddetto
,,convito funebre", molte volte ripetuto in rilievi votivi sin dal quinto secolo av.
Pr., e mi pare ugualmente certo, che 1' idea, almeno prevalente, tanto nei rilievi
greci quanto in quelli etruschi, sia questa, di rappresentare il morto in atto di go-
dere nell' altro mondo i piaceri riserbati alle anime beate (>)• Egli è degno di nota
che nei rilievi delle urne etrusche questo tipo artistico si vede talvolta trasferito
a donne defunte, sia eh' esse sono munite pure di una patera o coppa, sia che
tengono un fiore, ovvero un ventaglio; esse sono servite da donne, invece di servi
maschi, addetti al servizio degli uomini. D' altronde il tipo convenzionale delle figure
recumbenti, che si vedono sui coperchi delle urne etrusche, deriva senza dubbio
dallo stesso pensiero.
(') Per la numerosa letteratura v. 1' articolo „JTe>'Os" dell' Eitrem presso Pauly-Wissowa Vili, I,
p. il42 ss.