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che manca la balaustrata ed invece della Furia comparisce nel mezzo Caronte, supe-
riormente nudo, munito di maniche staccate e col solito martello in ispalla; nella mano
d. tiene un oggetto incerto, forse un rotolo.
L' unica interpretazione mitologica che si offrirebbe per questi due rilievi,
quella di Eteocle e Polinice che si preparano all' attacco, non ha probabilità alcuna
di esser giusta, perchè mentre da un lato questo soggetto si vede rappresentato di-
versamente su urne volterrane e chiusine e con figure accessorie che non lasciano
dubbio sul significato mitologico ('), dall' altro lato una composizione simile manca
affatto fra i rilievi delle urne perugine. Laddove, per lo contrario, i due rilievi
in questione si connettono molto bene con gli altri precedenti, la presenza dei
demoni infernali essendo pienamente giustificata in uno scontro che doveva aver
esito letale per uno dei combattenti. Inoltre, mi pare che pure la balaustrata, che
nel n. i divide i combattenti dagli spettatori, parli in favore della nostra inter-
pretazione. — Anche 1' altro genere di spettacoli sanguinosi, quello dei bestiarii,
che avevano a lottare con bestie feroci, si trova rappresentato su un rilievo perugino :
CXXVIII, 4. Già a Perugia a S. Erminio, irreperibile; Conestabile tav.
LV —LXXXI, i; 1. 0,48. Un uomo tunicato, armato di spada e di grande scudo
ovale con spina, sta pronto a combattere un leone che con fare minaccioso esce da
una porta arcuata.
Che gli Etruschi abbiano coltivato questo genere di spettacoli, non può far
maraviglia a chi confronti la lotta meno pericolosa ma ugualmente crudele di un
uomo nudo, col capo involuto, e inoltre inceppato, contro un mastino che già lo
ha morsicato a sangue in più parti del corpo, quale si vede rappresentata nella tomba
tarquiniese ,,degli auguri" (Mon. d. Inst. XI, 25), che appartiene di certo al quinto
secolo av. Cr.
CAP. XXV.
CACCIA AL CINGHIALE.
La caccia al cinghiale era certamente uno dei divertimenti favoriti della nobiltà
etrusca. Pur tuttavia, mentre ne' rilievi delle urne etrusche le rappresentanze della
caccia del cinghiale calidonio, su modelli forniti dall' arte greca, sono fre-
quenti, quelle della caccia non mitica, al contrario, sono scarse e per di più quasi
(') s. v. voi. II, tav. Vili—X, p. 27—32; il solo ad un combattimento di gladiatori anziché al fra-
rilievo chiusino pubblicato nella tavola XXXVI, 6 tricidio tebano come opinai nel testo p. 31.
rassomiglia ai nostri e forse anche questo è da riferirsi
che manca la balaustrata ed invece della Furia comparisce nel mezzo Caronte, supe-
riormente nudo, munito di maniche staccate e col solito martello in ispalla; nella mano
d. tiene un oggetto incerto, forse un rotolo.
L' unica interpretazione mitologica che si offrirebbe per questi due rilievi,
quella di Eteocle e Polinice che si preparano all' attacco, non ha probabilità alcuna
di esser giusta, perchè mentre da un lato questo soggetto si vede rappresentato di-
versamente su urne volterrane e chiusine e con figure accessorie che non lasciano
dubbio sul significato mitologico ('), dall' altro lato una composizione simile manca
affatto fra i rilievi delle urne perugine. Laddove, per lo contrario, i due rilievi
in questione si connettono molto bene con gli altri precedenti, la presenza dei
demoni infernali essendo pienamente giustificata in uno scontro che doveva aver
esito letale per uno dei combattenti. Inoltre, mi pare che pure la balaustrata, che
nel n. i divide i combattenti dagli spettatori, parli in favore della nostra inter-
pretazione. — Anche 1' altro genere di spettacoli sanguinosi, quello dei bestiarii,
che avevano a lottare con bestie feroci, si trova rappresentato su un rilievo perugino :
CXXVIII, 4. Già a Perugia a S. Erminio, irreperibile; Conestabile tav.
LV —LXXXI, i; 1. 0,48. Un uomo tunicato, armato di spada e di grande scudo
ovale con spina, sta pronto a combattere un leone che con fare minaccioso esce da
una porta arcuata.
Che gli Etruschi abbiano coltivato questo genere di spettacoli, non può far
maraviglia a chi confronti la lotta meno pericolosa ma ugualmente crudele di un
uomo nudo, col capo involuto, e inoltre inceppato, contro un mastino che già lo
ha morsicato a sangue in più parti del corpo, quale si vede rappresentata nella tomba
tarquiniese ,,degli auguri" (Mon. d. Inst. XI, 25), che appartiene di certo al quinto
secolo av. Cr.
CAP. XXV.
CACCIA AL CINGHIALE.
La caccia al cinghiale era certamente uno dei divertimenti favoriti della nobiltà
etrusca. Pur tuttavia, mentre ne' rilievi delle urne etrusche le rappresentanze della
caccia del cinghiale calidonio, su modelli forniti dall' arte greca, sono fre-
quenti, quelle della caccia non mitica, al contrario, sono scarse e per di più quasi
(') s. v. voi. II, tav. Vili—X, p. 27—32; il solo ad un combattimento di gladiatori anziché al fra-
rilievo chiusino pubblicato nella tavola XXXVI, 6 tricidio tebano come opinai nel testo p. 31.
rassomiglia ai nostri e forse anche questo è da riferirsi