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CAP. IV.
SCILLA E SIMILI DEMONI MARINI.
Abbiamo riunito in questo capitolo le rappresentanze di demoni marini di
Lm ° ! sessi. Il tipo di gran lunga più frequente è quello di Scilla; i demoni
1Schl non sono altro che variazioni del medesimo dovute alla fantasia degli artefici
e ruschi. Scilla si vede quasi sempre (ad eccezione della tav. XXIV, i) rappresen-
1 a <U faccia, generalmente alata (molto più rari sono gli esemplari senz' ali) e
°n doppia coda attortigliata che termina in pinne con una cintura di foglie d'acanto
10go d' attacco al corpo umano. Il tipo corrisponde a quello greco più recente ('),
S1 e formato dall' altro più antico ad una coda sola non prima della fine del
Iar ° Sec°lo av. Cr., però con questa differenza che qui sono tralasciate (ad eccezione
uè soli esemplari) le protome di cani, che negli esemplari greci sporgono dal
P° umano di Scilla in mezzo alle due code. Che questo tipo accorciato non sia
sventato in Etruria ma importato dalla Magna Grecia, lo prova il fatto che
esso sì f > •
trova sopra alcuni monumenti provenienti da quelle parti (*), mentre il
completo (con i cani) ricorre sopra due specchi etruschi {Etr. Sp. V tav. 52, 53)
enenti probabilmente ancora al quarto secolo av. Cr.
e rappresentanze di Scilla su urne etrusche si dividono in due gruppi:
' Più numeroso, reca Scilla sola, 1' altro la rappresenta in atto di combattere
guerrieri armati, alcune volte con 1' aggiunta, d' altronde frequente nei nostri
mentl> di feriti e morti che giacciono fra gli avvolgimenti delle code. Si domanda
rilievi si riferiscano 0 no all' avventura di Ulisse, come hanno supposto
autori. Chiunque esamini spregiudicatamente tutto quel gruppo di rilievi,
1 era di rispondere negativamente, imperocché manca qualsiasi indicazione
,. J questo fatto. Nel solo rilievo tav. XIV, 7 il protagonista fra gli aggressori
a e barbato e coperto del pileo, copertura d' altronde non attribuita esclusiva-
- a eroe d'Itaca, come abbiamo dimostrato nel cap. Ili; che anzi i combattenti
sono in
generale, imberbi. D' altra parte, se questa composizione fosse presa da
greci riferentisi all' avventura di Ulisse, in questi difficilmente vi poteva man-
Cetre 1p r-ì
ave dell' eroe od una parte di essa — come difatti non manca nelle rappresen-
tanze certf» a 1
oel soggetto, scarse e di epoca piuttosto tarda (3). Perciò siamo perfetta-
w S. v, Etv a Tr
»«»ld Char 7 ■ ' P- 67 S' ' °" Waser> Skylla (?) Cioè la patera di bronzo proveniente da Bosco-
ìn°nstra *' ™ 1&94; Th- de Wahl, Quomodo reale, ora nel museo Britannico (Cat. of bronzes in
Bonnae 189g ar™a ar*ifices Graeci flnxerint. the Br. Mtis. n. 882 pi. XXV e Mon. unt. <1.
(2) Cioè P 32~44- Zino. VII p. 513 fig- 75), « contorniati di Adriano
tonde) di t. c ' "Slddetti »lagynoia (fiasche piatte e (Overbeck, Heroengall. tav. XXXIII, 7. 8, Mon.
ril'evo di t ' -uSer '" °" P' 133 n- I4' J34 "• JS' l6! un d- *• IU> 53- :S' l6> de Wahl P- 34 "• 14), le monete
ib.
„ n- 20- di Tarso dell' top. Pupieno (M. d. I. Ili, 53, 14, de
Urne «rusche III.
CAP. IV.
SCILLA E SIMILI DEMONI MARINI.
Abbiamo riunito in questo capitolo le rappresentanze di demoni marini di
Lm ° ! sessi. Il tipo di gran lunga più frequente è quello di Scilla; i demoni
1Schl non sono altro che variazioni del medesimo dovute alla fantasia degli artefici
e ruschi. Scilla si vede quasi sempre (ad eccezione della tav. XXIV, i) rappresen-
1 a <U faccia, generalmente alata (molto più rari sono gli esemplari senz' ali) e
°n doppia coda attortigliata che termina in pinne con una cintura di foglie d'acanto
10go d' attacco al corpo umano. Il tipo corrisponde a quello greco più recente ('),
S1 e formato dall' altro più antico ad una coda sola non prima della fine del
Iar ° Sec°lo av. Cr., però con questa differenza che qui sono tralasciate (ad eccezione
uè soli esemplari) le protome di cani, che negli esemplari greci sporgono dal
P° umano di Scilla in mezzo alle due code. Che questo tipo accorciato non sia
sventato in Etruria ma importato dalla Magna Grecia, lo prova il fatto che
esso sì f > •
trova sopra alcuni monumenti provenienti da quelle parti (*), mentre il
completo (con i cani) ricorre sopra due specchi etruschi {Etr. Sp. V tav. 52, 53)
enenti probabilmente ancora al quarto secolo av. Cr.
e rappresentanze di Scilla su urne etrusche si dividono in due gruppi:
' Più numeroso, reca Scilla sola, 1' altro la rappresenta in atto di combattere
guerrieri armati, alcune volte con 1' aggiunta, d' altronde frequente nei nostri
mentl> di feriti e morti che giacciono fra gli avvolgimenti delle code. Si domanda
rilievi si riferiscano 0 no all' avventura di Ulisse, come hanno supposto
autori. Chiunque esamini spregiudicatamente tutto quel gruppo di rilievi,
1 era di rispondere negativamente, imperocché manca qualsiasi indicazione
,. J questo fatto. Nel solo rilievo tav. XIV, 7 il protagonista fra gli aggressori
a e barbato e coperto del pileo, copertura d' altronde non attribuita esclusiva-
- a eroe d'Itaca, come abbiamo dimostrato nel cap. Ili; che anzi i combattenti
sono in
generale, imberbi. D' altra parte, se questa composizione fosse presa da
greci riferentisi all' avventura di Ulisse, in questi difficilmente vi poteva man-
Cetre 1p r-ì
ave dell' eroe od una parte di essa — come difatti non manca nelle rappresen-
tanze certf» a 1
oel soggetto, scarse e di epoca piuttosto tarda (3). Perciò siamo perfetta-
w S. v, Etv a Tr
»«»ld Char 7 ■ ' P- 67 S' ' °" Waser> Skylla (?) Cioè la patera di bronzo proveniente da Bosco-
ìn°nstra *' ™ 1&94; Th- de Wahl, Quomodo reale, ora nel museo Britannico (Cat. of bronzes in
Bonnae 189g ar™a ar*ifices Graeci flnxerint. the Br. Mtis. n. 882 pi. XXV e Mon. unt. <1.
(2) Cioè P 32~44- Zino. VII p. 513 fig- 75), « contorniati di Adriano
tonde) di t. c ' "Slddetti »lagynoia (fiasche piatte e (Overbeck, Heroengall. tav. XXXIII, 7. 8, Mon.
ril'evo di t ' -uSer '" °" P' 133 n- I4' J34 "• JS' l6! un d- *• IU> 53- :S' l6> de Wahl P- 34 "• 14), le monete
ib.
„ n- 20- di Tarso dell' top. Pupieno (M. d. I. Ili, 53, 14, de
Urne «rusche III.