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Buonpensiere, Emilio Claudio
Il Disegno Nei Suoi Principj Scientifici E Nella Sua Pratica Applicazione: Con 81 tavole incise e cromolitografate — Palermo, 1893 [ersch.] 1894

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https://doi.org/10.11588/diglit.23913#0030

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— 20 —

ed una linea orizzontale nel secondo. In ciascuna,
di queste linee si prenderanno delle distanze e-
guali alle larghezze delle fasce adottate. Per que-
sti punti si condurranno le linee orizzontali e le
linee verticali che compongono ciascuna figura.

Le predette distanze si prendono, o col mezzo
di un compasso detto a punte fìsse, o col mezzo
del doppio decimetro diviso in millimetri e mezzi
millimetri, od ancor meglio, con una-striscia di
carta, sul cui bordo rettilineo siansi precedente-
mente, segnate le larghezze di ciascuna fascia e
le distanze e gli spazi dei motivi.

Le linee che determinano le dette fasce possono
tracciarsi coli'inchiostro, senza prima segnarle a
matita, poiché è sufficiente l'avere stabiliti i punti
di divisione sulle linee condotte a lapis, e di pre-
sentare, sia il T, sia la squadra innanzi a ciascu-
no dei suoi punti, per tracciare con un tiralinee
le linee orizzontali e verticali.

5. Operando come si è detto, si ripetono delle
fasce opposte 1' una all'altra, senza bisogno che
occupino un dato spazio; ma potrebbe proporsi
per problema inverso, la divisione di una lun-
ghezza data in un certo numero di parti secondo
il ritmo di disposizione scelto. Supponiamo che
si voglia dividere la lunghezza A B in sette parti
eguali (fìg. 34, tav. V). Si condurrà per B una
retta B C, sulla quale si riporterà una lunghezza
qualunque sette volte consecutive nei punti 1, 2,
.3, 4, 5, G, 7. Si unirà il punto 7 col punto A; e
per tutti gli altri punti di divisione segnati so-
pra B C si condurranno delle parallele a 7 - A,
sino allo incontro della retta A B, sulla quale si
troveranno così segnate sette divisioni eguali.

Supposto il caso che la retta ^4 B (fìg. 35, ta-
vola V) si voglia dividere secondo le divisioni
della retta P, non si ha a fare altro che condurre
sulla retta B C le divisioni della retta P e poscia
tracciare le parallele come nella fìg. 34, tav. V.

Queste due figure mostrano altresì il modo di
potere ridurre o ingrandire le parti di una retta
B C secondo un rapporto stabilito; cioè se la retta
B C e le sue divisioni si volessero ingrandite al
doppio, al triplo ecc. o ridotte a l/t ad '/3 ad '/4 ecc.
bisognerà prima tracciare una retta A B doppia
o tripla ecc. o % od l/3 od '/4 ecc. di B C e po-
scia per i differenti punti della ripetuta B C, con-
durre le parallele nel modo come è stato indi-
cato più sopra.

( Se cele)

6. I disegni delle tav. V, VI e seguenti mostra-
no l'impiego delle varie disposizioni ornamentali
applicate alle arti decorative; questi disegni fanno
supporre un'opera già eseguita o da eseguirsi :
per conseguenza, essi devono indicare il rapporto
di grandezza esistente fra l'opera fatta o a farsi e
la sua rappresentazione figurata, che è appunto il
disegno. Questo rapporto viene indicato per mezzo
delle scale, cioè di quelle linee che vengono di-
vise e suddivise in numero di parti secondo i
multipli e sottomultipli della misura adottata.

Sia che si voglia costruire uri disegno ad '/.,,
o ad 7s, 0 od '/4 ecc. della sua grandezza natu-
rale, si prenda il metro, nostro sistema di mi-
sura, e si divida per 2.3.4.... ecc. il quoziente
esprimerà la lunghezza del metro di riduzione.
Questa linea traccisi a piò del disegno, e la si
divida e suddivida in parti decimali, come il me-
tro istesso ; e le divisioni così ottenute rappre-
senteranno i decimetri e i centimetri ridotti. In
base a questa scala si costruirà il disegno il
quale riuscirà nelle volute dimensioni.

Ogni scala deve indicare il suo rapporto che
ha col metro vero, scrivendo per es. scala nel
rapporto di 1 a 8; oppure scala di 0m, 125 per
metro (fìg. 36, tav. V).

Omettendo la scala grafica a piò di un dise-
gno, bisognerà allora indicare il solo rapporto che
. questo ha col vero, scrivendo ad esempio : gran-
dezza di esecuzione : a metà del vero ; ad un
terzo, ad l/ss, ad i/30 del vero; secondo che sia,
(vedi tav. VI).

7. Oltre la varietà ottenuta nei disegni di di-
sposizioni rigate, per la scelta dei motivi e del
relativo ordine, la colorazione dei loro elementi
viene ad aumentare ancora il numero dei sog-
getti e dei modelli da fornire alle arti decorative.

L'allievo potrà ordinare gli elementi di una di-
sposizione rigata in maniera, da potere applicare
con giusta misura i colori secondo le norme ac-
cennate nella prop. 18. lez. IV. Ciò sarà un ec-
cellente esercizio, per abituare l'occhio all'armo-
nia dei colori e spingere l'ingegno alle prime
combinazioni ornamentali d'invenzioni.
 
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