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Buonpensiere, Emilio Claudio
Il Disegno Nei Suoi Principj Scientifici E Nella Sua Pratica Applicazione: Con 81 tavole incise e cromolitografate — Palermo, 1893 [ersch.] 1894

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https://doi.org/10.11588/diglit.23913#0021

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— 11 -

proiezione orizsontale delle rette inclinate, a 45°
alla linea di terra o ad altra linea che trovasi
sulla loro direzione ad intercettarle, e pei punti
su questa ottenuti, elevando delle perpendicolari,
che, a lor volta , incontrano le rette inclinate
a 45° alla linea dì terra partenti dai medesimi
punti in proiezione verticale, determinano il mo-
vimento e. il getto delle loro ombre.

La medesima figura ci dimostra altresì che le
distanze co, od, della elevazione, sono eguali alla
distanza EC del piano orizzontale; come le di-
stanze mt, tn = Bs; quindi si può dedurre il
seguente principio : che V ombra di un punto
qualunque sopra un piano, scende verticalmente
e si allontana orizzontalmente, quanto la sua
sporgenza dal piano medesimo.

La proiezione orizzontate di questo prisma non
proietta ombra nel piano di terra, perchè si sco-
sta tanto da questo, che dà luogo ai raggi lu-
minosi d'illuminarlo; ha solamente l'ombra pro-
pria che è espressa dai tratti più oscuri.

Le modanature, meno la parte a g dell'ovolo,
e parte del prisma, sono in ombra, e ciò perchè
il raggio luminoso 6 e ha proiettato Y ombra g
dell'ovolo nel punto e del prisma; lasciando die-
tro di sè tutto in ombra, non essendo stato altro
punto prima di e illuminato da esso raggio.

Come scorgesi, la determinazione delle ombre
è facile; altri strumenti non richiedonsi che una
squadra a 45°, un regolo ed una matita, ed ap-
plicare i principii sopra esposti.

È necessario avvertire, che, tali principii tro-
vano una pratica applicazione nel proiettare le
ombre di superficie piane (tìg. 9,10, tav. II e fig. 11,
tav. Ili), nell'ombreggiare corpi terminati da facce

piane o che abbiano superficie curve a generatrici
rette ortogonali, come le fig. 8, 10, tav. II e la
fig. 12, tav. III, ma nell'ombreggiare e proiettare
le ombre delle superficie di rivoluzione a genera-
trici curve, o a generatrici rette oblique, si do-
vranno tracciare in pianta un certo numero di piani
secanti paralleli ai raggi luminosi e proiettare
questi verticalmente; poscia, sulle linee di sezione,
si conducono le proiezioni dei rispettivi raggi
luminosi e si otterranno così dei punti d'inter-
sezione per i quali si fa passare la linea di ombra.

Le figure 13, 14, 15, 16, tav. III, lasciano scor-
gere eia loro stesse la esecuzione tenuta per om-
breggiarle; quindi altre spiegazioni sarebbero
inutili, e l'allievo pe' consigli e per l'aiuto del
professore, potrà vincere le prime difficoltà non
solo, ma rendersi come familiare un tale studio.

29. Tratti di forza. — Quando il disegno deve
rimanere a semplice delineazione è indispensa-
bile di fare per mezzo di linee più oscure e piene
i contorni delle superficie che si suppongono om-
breggiate : queste linee più forti si appellano
tratti di forza o di effetto. Per mezzo di queste
indicazioni il disegno parla meglio agli occhi, e
vi si possono distinguere le parti convesse o sa-
lienti dalle concave o rientranti ; infatti le linee
rappresentanti parti rilevate alla sinistra dell'os-
servatore vanno sempre segnate fine perchè il-
luminate; 2° quelle indicanti parti salienti a de-
stra dell'osservatore sono sempre prive di luce
e perciò vanno segnate più forti; 3° le linee in-
dicanti parti concave a sinistra del medesimo
sono sempre forti; 4° ed all'opposto son deboli
quelle a destra.

LEZIONE III.

Chiaroscuro a tinte piatte e a tinte sfamate

(APPLICAZIONI)

Sia proposto di chiaroscurare un prisma a tinte
piatte (fig. 17, 18, 19, A, tav. IV).

30. Secondo la posizione di questo prisma (fi-
gura 17, tav. IV) si scorge che la faccia b' a'

è parallela al piano verticale e quindi interamente
illuminata; essa dunque dovrà ricevere una tinta
chiara uniforme, come si è fatto nel rettangolo
a b c ci.
 
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