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Buonpensiere, Emilio Claudio
Il Disegno Nei Suoi Principj Scientifici E Nella Sua Pratica Applicazione: Con 81 tavole incise e cromolitografate — Palermo, 1893 [ersch.] 1894

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https://doi.org/10.11588/diglit.23913#0106

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LEZIONE XVIII.

Qualità particolari delle produzioni industriali.

OPERE PER AGGIUSTAMENTO E COMBACIAMENTO DI MATERIE USATE

O PER INCROSTAZIONE.

112. Intarsio. L'intarsio è un' opera dell' eba-
nista, che si compone di laminette o di pezzetti
sottili di legno, di essenze diverse, aggiustati,
fatti combaciare e incollati poi sopra un fondo
di legno, per presentare disegni di forme varie.

Dalla definizione rileviamo che tutti gli ele-
menti che concorrono alla composizione del la-
voro, devono assumere forme di figure che facil-
mente si combacino.

È dunque ragionevolissimo che si preferiscano
le figure geometriche, come vediamo negli esempi
recati nelle tav. XIII.....XIX.

Ma accanto ad un tal genere di lavoro fatto
per aggiustamento, ve n' è un altro che si svi-
luppò il giorno in cui l'operaio intarsiatore volle
far senza della forma puramente geometrica, per
eseguire ornamenti in cui entrassero figure chi-
meriche o di fantasia, inspirate dalle forme delle
piante e da quelle degli animali. Giacché le figure
erano più complicate e non potevano prepararsi
tanto facilmente in anticipazione, 1' operaio in-
ventò un nuovo processo, che consiste neh' in-
tagliare in una lamina di legno gli ornamenti che
si vogliono rappresentare, e nel riempire i vuoti
con ornamenti della stessa forma, ma di natura
e di colore, soprattutto, diversi.

Ciò costituisce l'intarsiatura per incrostazione
che prese un sì gran sviluppo dopo il rinasci-
mento italiano.

Dalla stessa esposizione vediamo un esempio
molto caratteristico dell' influenza del disegno sul
processo di fabbricazione, donde proviene inver-
samente l'influsso del processo sul disegno, sulla
scelta, cioè, delle figure da adottarsi secondo

i casi. In vero, non ogni disegno è necessaria-
mente applicabile a tutte le opere indistintamen-
te; e quando si voglia comporre un ornamento,
bisogna cercar di conoscere la materia che si
adopera, e rendersi conto esatto dei processi di
fabbricazione.

Disgraziatamente non sempre si fece questa
cosa; molte opere, assai pregiate, offrono esempi
da non imitarsi, perchè il disegnatore si lasciò
trascinare dagli slanci dell' immaginazione, senza
avere i lumi sufficienti intorno ai mezzi di cui
dispone il fabbricante, i quali sono sempre più
o meno limitati.

A noi pare che meglio possa convenire alle
opere 'd'incrostamento , in generale , una scelta
di figure semplici, come quelle che sono inspi-
rate dalla flora, disposte in modo da conser-
vare , al fondo unito, sul quale risalta 1' orna-
mentazione, tutta la sua importanza. Nè bisogna
dimenticare, che l'ufficio principale, degli orna-
menti in questo genere di lavoro, consiste nel
far risaltare la bellezza della materia che costi-
tuisce il corpo dell'opera. Bisogna evitare le fi-
gure complicate, quelle che si compongono di
ornamenti troppo smilzi, non meno di quelle che
esigono uno sviluppo eccessivo. I filetti d'inqua-
dramento devono sempre essere di una materia
dura; i metalli, l'ebano e l'avorio possono servire
vantaggiosamente allo scopo, tav. XXXVIIP?is e
XXXIX ¥s fìg. 194, 195 e 199.

Bisogna pure profittare con cura dei diversi
colori o dei diversi toni delle materie adoperate,
a fin di creare certe giudiziose opposizioni di toni
e di colori, destinate a far meglio risaltare l'a-
 
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