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Buonpensiere, Emilio Claudio
Il Disegno Nei Suoi Principj Scientifici E Nella Sua Pratica Applicazione: Con 81 tavole incise e cromolitografate — Palermo, 1893 [ersch.] 1894

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https://doi.org/10.11588/diglit.23913#0181

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— 171 —

Il nuovo impero, la cui durata fu eli 1125 anni,
ebbe quattordici dinastie. Sotto la XVIII (1), la
XIX (2) e la XX l'Egitto salì alla maggior po-
tenza, sotto la XXI incominciò la decadenza; fu
quindi in preda alle guerre civili; la XXVI dina-
stia, fondata da Psammetico I, che ebbe sede a
Sai, diede 138 anni di prosperità a quel popolo.
Poscia venne la conquista dei Persi, di Alessan-
dro, il regno dei Tolomei e l'occupazione romana.

Le costruzioni egizie hanno un carattere di-
stintissimo di grandiosità, sia per le masse co-
lossali, solide, e maestose, sia per la straordi-
naria ricchezza di sculture e di ornamenti incisi
che le adornano. Le piramidi menfitiche, monu-
menti dell'antico impero, sono tombe gigante-
sche dei re, le quali hanno internamente camere
mortuarie con sarcofaghi di pietra. La più co-
lossale è quella di Gheope (IV dinastia, circa 4200
anni av. G ); la sua altezza è di 480 piedi e ciascun
lato della base è lungo 760 (3). Dicesi sia stato
costrutta in 30 anni col lavoro di ben 100000 uo-
mini; i blocchi sono della lunghezza di 20 a 30
piedi.

Le costruzioni piramidali, negli stessi loro
recessi, rivelano la forte conoscenza degli egizj
dell'arte del costrurre, specialmente nell'epoca
della IV e della V dinastia, ma nella semplice

(1) Ahmes, fondatore della XVIII dinastia, liberò
l'Egitto degl'invasori (circa 1700 anni a. C), e suo fi-
glio Amenhotep I estese il suo dominio sui ricchi re-
gni di Assiria e di Babilonia; i suoi successori porta-
rono l'Egitto alla maggior potenza, specialmente Thot-
mes III; ma gli ultimi rampolli di questa dinastia non
seppero tener soggetti gli Assiri i quali alleatisi con
gli altri popoli dell'Asia, si riscattarono e non molto
dopo soggiogarono la Media, loro culla.

Ma i sovrani della XIX dinastia ripresero le con-
quiste perdute, specialmente sotto Seti 1 e suo figlio
Ramesse II, che i Greci chiamarono Sesostrij e al quale
furono attribuite maggiori conquiste e più glorioso re-
gno di quello che fu realmente. Certo è che parlano
della sua grandezza i disegni e i rilievi, le iscrizioni
geroglifiche del suo palazzo e il gran numero di co-
struzioni gigantesche a Tebe che destano pur sempre
ammirazione nei visitatori.

(2) Sotto la XIX dinastia visse Mose legislatore e
condottiero degli Ebrei.

(3) L'altezza di questa piramide, per quanto si sol-
leva sulla sabbia, è uguale a 133 metri, vale a dire
otto metri più alta della cupola di San Pietro a Roma,
ed è seppellita di metri 12.

forma geometrale di questi monumenti vediamo
solo un'aspirazione a formare uno stile, che ci
appare dieci o dodici secoli dopo, nel medio im-
pero.

Le costruzioni del medio impero sono gli Ipo-
gei scavati nel vivo fianco delle montagne, dei
quali quello di Beni-Assan, appartenente alla II
dinastia tebana, 3000 anni av. C., è il tipo più
completo.

Quest' Ipogeo ha al suo ingresso colonne di
egual diametro in tutta l'altezza e striate da 16
scanalature con una tavoletta per capitello e in-
feriormente una calotta a due basi. Questo tipo
di colonna preludia alla dorica di Grecia , onde
l'appellativo di protoelprica. Oltre a questa vi è
pure 1' altra con capitello a mo' di fiore di loto
chiuso, e il fusto appare formato di quattro grossi
bastoni o canne legate, all'estremo superiore, da
più giri orizzontali di nastri.

In siffatte forme vediamo lo studio di alcunché
di fermo e di preciso, che mostra una volontà
d'essere, la quale tende alla perfezione che rag-
giunge sotto il nuovo impero, e ancor più di-
stintamente sotto lo scadente periodo tolomaico,
in cui 1' architettura ha forme più libere e fan-
tastiche, le quali nelle costruzioni complesse del
tempio assumono aspetto magistrale e solenne.
Così, come abbiam visto, la tomba cede il posto
a cosa più elevata in concetto morale, al tempio.

Pertanto lo stile egizio in siffatte varietà non
perde giammai la gravità primitiva ; e sempre
concorde con sè stesso, non ostante parecchi
secoli che corrono dall' antico al medio impero,
da questo al nuovo e dal nuovo all'epoca saita
e alia tolomaica di cui rimane esempio il tem-
pio di Edfu in Phile; in fine abbiamo il periodo
della dominazione romana , cui spetta il tempio
di Dendera; eppure le differenze notevoli, che vi
si riscontrano, conservano l'impronta dei modi
cardinali dal tronco da cui rampollano; tanto che
dal tempo di Ramesse III della XX dinastia ,
in cui 1' architettura era pienamente costituita ,
pare si sia ripetuta nei lunghi secoli che se-
guirono; e cessa di essere inventiva dopo l'in-
vasione romana; in fine nel VII secolo dell'era
nostra scompare al tutto per la conquista del-
l'Egitto fatta dai Saraceni.

Tutte le colonne dell'egizia architettura si ag-
gruppano in tre tipi: 1° il pilastro rettangolare,
 
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