par te prima
&
DESCRIZIONE V
ATRIO DEL PALAZZO DUCALE
Prima di entrare in questo cospicuo Edificio, è
bene che il Forestiero, uscendo dalla Zecca, si ar-
resti a contemplarne la maestosa facciata, che quasi
gli viene incontro, di vario stile, la quale fu nel
secolo XIV ideata da Filippo Calendario sotto il do-
ge Marino Fallerò. E le colonne e i capitelli e gli
archi e le immense finestre, fra sculture dello stile
dei Lombardi e dei Bergamaschi, domandano d’es-
sere con attenzione osservate. Ma prima di porre
il piede nell’ Atrio, che gli abbiamo delineato di
fronte a questa Descrizione, dovranno vedersi i due
Pilastri a sinistra che sorgono a lato delta Basilica
di s. Marco, segnati tutti a monogrammi, i quali
dal tempio di s. Saba di Acri qua vennero traspor-
tati, forse a far testimonio di loro antichità: della
quale hanno 1’ impronta le quattro figure scolpite
in porfido, nell’angolo, rappresentanti i fratelli Ane-
muria che tramarono insidie ad Alessio Gomneno:
o, come altri opina, Armodio e Aristogitone ucciso-
ri d’Ipparco, tiranno di Atene. Su di che insorse-
ro fra i dotti molte controversie, senza però che al-
cuno giungesse ancora a capo del vero.
Ma lasciando queste aride materie che fanno ta-
lora intiSichire i numismatici, per saper precisamente
che rappresentino quei quattro congiurati, invitia-
mo il Forestiero ad alzare lo sguardo per rallegrar-
si nella Porta detta della Carta, erètta da Mastro
Bartólormneo, di cui sono pure ai lati la Speranza,
la Carità, la Fortezza e la Prudenza, quattro statue
che l’adornano: e da questa grande Arcata e da
qaesV Àtrio, salire la magnifica Scala de' Giganti ,
eh’ è di fronte, sontuosa opera di Antonio Bregno,
con mirabili grotteschi in marmo di Bernardo e Do-
menico da Mantova. Le due statue gigantesche Mar-
te e Nettuno sulla sua sommità, ai lati, si scolpi-
rono dal Sansovino. Nell’ampio Corridore, o Galle-
ria, la Iscrizione appoggiata al muro ad Enrico III
è cinta da ornati, e da due donne cosi leggiadre, di
Alessandro Vittoria, che sembrano respirare dal mar-
mo. Due statue Ercole ed Atlante àe\V Aspetti ab-
belliscono la grande Scala d’ Oro architettata dal
Sansovino, i cui delicati stucchi sono del Vittoria,
e gli sfondi del Franco.
interno del palazzo ducale.
L’interno di questo Palazzo si divide in tre par-
ti cioè Biblioteca, Museo e Galleria. E' bene inco-
minciar dalla sala del maggior consiglio (lunga
piedi veneti 164, larga 74), Per visitar poi le altre
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DESCRIZIONE V
ATRIO DEL PALAZZO DUCALE
Prima di entrare in questo cospicuo Edificio, è
bene che il Forestiero, uscendo dalla Zecca, si ar-
resti a contemplarne la maestosa facciata, che quasi
gli viene incontro, di vario stile, la quale fu nel
secolo XIV ideata da Filippo Calendario sotto il do-
ge Marino Fallerò. E le colonne e i capitelli e gli
archi e le immense finestre, fra sculture dello stile
dei Lombardi e dei Bergamaschi, domandano d’es-
sere con attenzione osservate. Ma prima di porre
il piede nell’ Atrio, che gli abbiamo delineato di
fronte a questa Descrizione, dovranno vedersi i due
Pilastri a sinistra che sorgono a lato delta Basilica
di s. Marco, segnati tutti a monogrammi, i quali
dal tempio di s. Saba di Acri qua vennero traspor-
tati, forse a far testimonio di loro antichità: della
quale hanno 1’ impronta le quattro figure scolpite
in porfido, nell’angolo, rappresentanti i fratelli Ane-
muria che tramarono insidie ad Alessio Gomneno:
o, come altri opina, Armodio e Aristogitone ucciso-
ri d’Ipparco, tiranno di Atene. Su di che insorse-
ro fra i dotti molte controversie, senza però che al-
cuno giungesse ancora a capo del vero.
Ma lasciando queste aride materie che fanno ta-
lora intiSichire i numismatici, per saper precisamente
che rappresentino quei quattro congiurati, invitia-
mo il Forestiero ad alzare lo sguardo per rallegrar-
si nella Porta detta della Carta, erètta da Mastro
Bartólormneo, di cui sono pure ai lati la Speranza,
la Carità, la Fortezza e la Prudenza, quattro statue
che l’adornano: e da questa grande Arcata e da
qaesV Àtrio, salire la magnifica Scala de' Giganti ,
eh’ è di fronte, sontuosa opera di Antonio Bregno,
con mirabili grotteschi in marmo di Bernardo e Do-
menico da Mantova. Le due statue gigantesche Mar-
te e Nettuno sulla sua sommità, ai lati, si scolpi-
rono dal Sansovino. Nell’ampio Corridore, o Galle-
ria, la Iscrizione appoggiata al muro ad Enrico III
è cinta da ornati, e da due donne cosi leggiadre, di
Alessandro Vittoria, che sembrano respirare dal mar-
mo. Due statue Ercole ed Atlante àe\V Aspetti ab-
belliscono la grande Scala d’ Oro architettata dal
Sansovino, i cui delicati stucchi sono del Vittoria,
e gli sfondi del Franco.
interno del palazzo ducale.
L’interno di questo Palazzo si divide in tre par-
ti cioè Biblioteca, Museo e Galleria. E' bene inco-
minciar dalla sala del maggior consiglio (lunga
piedi veneti 164, larga 74), Per visitar poi le altre