PARTE TER Z A
DESCRIZIONE XVI
CAMPO E CHIESA DE’ SS. GIOVANNI E PAOLO
Dopo l’insigne di s. Marco, è questo Tempio forse]
uno dei più pregiati della nostra Città; arricchito
da ogni parte di capo-lavori di pittura e scultura,
parendo che le arti tutte concorressero spontanee
quasi a farne quella meraviglia eh’è.
Prima però di entrare in esso è bene arrestarsi
ad ammirare (a destra) nella piazzetta il Monu-
mento equestre eretto a Bartolommeo Colleoni da
Bergamo, celebre Generale della Repubblica. Il pie-
destallo su cui sorge la sua Statua equestre è un bel
composto di ordine corintio che posa sopra mae-
stoso imbasamento. Sei colonne di tutto tondo reg-
gono il sopraornato. La statua e il cavallo dell’E-
roe sono getti in bronzo di grandezza straordinaria
di Alessandro Leopardo. Ned è a dubitare che que-
st’opera non sia sua, mentre su d’una cinghia che
fascia il cavallo è scolpito : Alexander Leopardus
V. F. opus., anno 1496, siccom’è ugualmente no-
tato nella fronte a levante. Un gentile e ricco ara-
besco di bronzo, messo ad oro, cinge il piedestallo
nell'alto, di cui rimanevano scarse vestigie. Fu gli
anni scorsi provvidamente instaurato il bassorilievo
dal prof. Zandomeneghi, onde non andasse perdu-
ta una fattura si rara: è tutto all’intorno cinto da
eleganti plinti di pietra d’Istria, con rastrelli di
ferro che gli servono insieme di difesa e ornamen-
to. Del quale recente bellissimo travaglio una Nar-
razione erudita fu pubblicata dal librajo Orlandelli
con graziosi intagli che innanzi decoravano il li-
bretto le Belle Arti in Venezia, pregiatissima ope-
retta e gentile del più volte da noi ricordato Mon-
signor Giannantonio Moschini.
Ma come sappiamo che il Leopardo condusse que-
sto grandioso Monumento del Colleoni, cosi anche
si sapesse il nome dell’ architetto che imaginò que-
sta Chiesa, tutta adorna di preziose opere e di co-
spicui monumenti! Qualche dotto scrittore è di pa-
rere, e con molta ragione, tra cui il dottissimo cav.
Cicognara, che nella sua costruzione possa ezian-
dio averne avuta parte Nicolò Pisano, il quale con-
temporaneamente edificava nel i2Òo la Chiesa dei
Erari-, non essendo però fuori delle regole di buo-
na critica il supporre forse che lo avessero disegnato
i Frati stessi che dovevano esserne custodi; si per-
chè eglino ne eressero altri in altre città; si perchè
questo ha, chi ben vede, molta somiglianza con quelli.
Primo a destra si affaccia il monumento di ma-
no dei Lombardi padre, e figli Antonio e Tullio,
DESCRIZIONE XVI
CAMPO E CHIESA DE’ SS. GIOVANNI E PAOLO
Dopo l’insigne di s. Marco, è questo Tempio forse]
uno dei più pregiati della nostra Città; arricchito
da ogni parte di capo-lavori di pittura e scultura,
parendo che le arti tutte concorressero spontanee
quasi a farne quella meraviglia eh’è.
Prima però di entrare in esso è bene arrestarsi
ad ammirare (a destra) nella piazzetta il Monu-
mento equestre eretto a Bartolommeo Colleoni da
Bergamo, celebre Generale della Repubblica. Il pie-
destallo su cui sorge la sua Statua equestre è un bel
composto di ordine corintio che posa sopra mae-
stoso imbasamento. Sei colonne di tutto tondo reg-
gono il sopraornato. La statua e il cavallo dell’E-
roe sono getti in bronzo di grandezza straordinaria
di Alessandro Leopardo. Ned è a dubitare che que-
st’opera non sia sua, mentre su d’una cinghia che
fascia il cavallo è scolpito : Alexander Leopardus
V. F. opus., anno 1496, siccom’è ugualmente no-
tato nella fronte a levante. Un gentile e ricco ara-
besco di bronzo, messo ad oro, cinge il piedestallo
nell'alto, di cui rimanevano scarse vestigie. Fu gli
anni scorsi provvidamente instaurato il bassorilievo
dal prof. Zandomeneghi, onde non andasse perdu-
ta una fattura si rara: è tutto all’intorno cinto da
eleganti plinti di pietra d’Istria, con rastrelli di
ferro che gli servono insieme di difesa e ornamen-
to. Del quale recente bellissimo travaglio una Nar-
razione erudita fu pubblicata dal librajo Orlandelli
con graziosi intagli che innanzi decoravano il li-
bretto le Belle Arti in Venezia, pregiatissima ope-
retta e gentile del più volte da noi ricordato Mon-
signor Giannantonio Moschini.
Ma come sappiamo che il Leopardo condusse que-
sto grandioso Monumento del Colleoni, cosi anche
si sapesse il nome dell’ architetto che imaginò que-
sta Chiesa, tutta adorna di preziose opere e di co-
spicui monumenti! Qualche dotto scrittore è di pa-
rere, e con molta ragione, tra cui il dottissimo cav.
Cicognara, che nella sua costruzione possa ezian-
dio averne avuta parte Nicolò Pisano, il quale con-
temporaneamente edificava nel i2Òo la Chiesa dei
Erari-, non essendo però fuori delle regole di buo-
na critica il supporre forse che lo avessero disegnato
i Frati stessi che dovevano esserne custodi; si per-
chè eglino ne eressero altri in altre città; si perchè
questo ha, chi ben vede, molta somiglianza con quelli.
Primo a destra si affaccia il monumento di ma-
no dei Lombardi padre, e figli Antonio e Tullio,