P AR TE TE R ZA
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DESCRIZIONE XVII
CHIESA DI S. MARIA DEI MIRACOLI
Sul disegno di Pietro Lombardo (che pure eresse
il contiguo monastero) si principiò ad inalzare l’an-
no 1481 questa Chiesa dei Adir a coli, di gusto greco,
e copiosamente adornata di ricchi marmi e diligenti
sculture; la cui facciata è in due ordini di pilastri,
uno corintio, l’altro jonico che sostentano un ricco
sopraornato sopra il quale s’inalza un maestosissimo
frontone di mezzo cerchio.
Ma prima di entrarvi sarà bene osservare la ricca
porta i cui pilastri presentano dei graziosi arabe- !
schi ed un simulacro di Nostra Donna con la iscri-
zione Pyrgoteles, che, a parere dell’abate Morda-
li , è artefice veneziano-, e della casa Lascari. Il
bellissimo soffitto di questa Chiesa è diviso in 5o
comparti; ognuno dimostra una mezza figura d’un
santo o del vecchio o del nuovo Testamento: con
vaghi colori lo dipinse Pier Maria Pennacchi, come
Giulia Lama, pittrice , la tavola del primo altare
che mostra s. Antonio da Padova nell’atto di ricevere
il Bambino. La figura di s. Luigi Gonzaga è stata
aggiunta da Pietro Antonio Novelli- Sopra li due
altari laterali alla gradinata che mette nella Cap-
pella maggiore, si osservino le due piccole statue
di s. Chiara e di s. Francesco scolpite da Girola-
mo Campagna. Per sedici gradini si ascende alla
Cappella maggiore, di cui nobilissime sono le ba-
laustrate con quattro mezze figure rappresentanti
l’Annunziata, s. Francesco d’Assisi, ec. Sono ezian-
dio pregevoli i pilastri con minuti lavori e arabe-
schi a bassorilievo, tutti d’ottimo gusto e disegno;
come lo sono i quattro Evangelisti nei pennacchi
della cupola. Nobile è pure I altare ove sorgono le
statuette dei ss. Pietro ed Antonio, non che due
Angioletti, nettissimi getti nell’aitar maggiore del
Rubellini. Nell’ultimo altare è bella opera di Gio.
Battista Pìttonì la tavola con s. Pietro di Alcanta-
ra, s. Girolamo e altro Santo.
Terminata la visita di questa Chiesa dei Mira-
coli, è bene, prima di recarsi alle successive Vedu-
te, gettar un’ occhiata, poiché gli si passa davanti,
all’ Ospitale Civile, che può contenere 1000 indi-
vidui: l’architetto ne fu Vincenzo Scamozzi, e
'della facciata della Chiesa Giuseppe Sardi 167.3.
J Merita eziandio d’internarsi nel Rio dei Gesuiti
[per vederne la Chiesa di detto nome, delle più ric-
che della città per la copia e preziosità dei marmi
I e dei lavori, d’architettura internamente del Ras-
«,• e nella facciata di Gio. Battista Fattoretto, tutta
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DESCRIZIONE XVII
CHIESA DI S. MARIA DEI MIRACOLI
Sul disegno di Pietro Lombardo (che pure eresse
il contiguo monastero) si principiò ad inalzare l’an-
no 1481 questa Chiesa dei Adir a coli, di gusto greco,
e copiosamente adornata di ricchi marmi e diligenti
sculture; la cui facciata è in due ordini di pilastri,
uno corintio, l’altro jonico che sostentano un ricco
sopraornato sopra il quale s’inalza un maestosissimo
frontone di mezzo cerchio.
Ma prima di entrarvi sarà bene osservare la ricca
porta i cui pilastri presentano dei graziosi arabe- !
schi ed un simulacro di Nostra Donna con la iscri-
zione Pyrgoteles, che, a parere dell’abate Morda-
li , è artefice veneziano-, e della casa Lascari. Il
bellissimo soffitto di questa Chiesa è diviso in 5o
comparti; ognuno dimostra una mezza figura d’un
santo o del vecchio o del nuovo Testamento: con
vaghi colori lo dipinse Pier Maria Pennacchi, come
Giulia Lama, pittrice , la tavola del primo altare
che mostra s. Antonio da Padova nell’atto di ricevere
il Bambino. La figura di s. Luigi Gonzaga è stata
aggiunta da Pietro Antonio Novelli- Sopra li due
altari laterali alla gradinata che mette nella Cap-
pella maggiore, si osservino le due piccole statue
di s. Chiara e di s. Francesco scolpite da Girola-
mo Campagna. Per sedici gradini si ascende alla
Cappella maggiore, di cui nobilissime sono le ba-
laustrate con quattro mezze figure rappresentanti
l’Annunziata, s. Francesco d’Assisi, ec. Sono ezian-
dio pregevoli i pilastri con minuti lavori e arabe-
schi a bassorilievo, tutti d’ottimo gusto e disegno;
come lo sono i quattro Evangelisti nei pennacchi
della cupola. Nobile è pure I altare ove sorgono le
statuette dei ss. Pietro ed Antonio, non che due
Angioletti, nettissimi getti nell’aitar maggiore del
Rubellini. Nell’ultimo altare è bella opera di Gio.
Battista Pìttonì la tavola con s. Pietro di Alcanta-
ra, s. Girolamo e altro Santo.
Terminata la visita di questa Chiesa dei Mira-
coli, è bene, prima di recarsi alle successive Vedu-
te, gettar un’ occhiata, poiché gli si passa davanti,
all’ Ospitale Civile, che può contenere 1000 indi-
vidui: l’architetto ne fu Vincenzo Scamozzi, e
'della facciata della Chiesa Giuseppe Sardi 167.3.
J Merita eziandio d’internarsi nel Rio dei Gesuiti
[per vederne la Chiesa di detto nome, delle più ric-
che della città per la copia e preziosità dei marmi
I e dei lavori, d’architettura internamente del Ras-
«,• e nella facciata di Gio. Battista Fattoretto, tutta