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Lazzari, Antonio [Ill.]
Itinerario interno e delle isole della citta di Venezia: inciso e descritto in IV parti — Venezia: Dalla Tipografia di Alvisopoli, 1836

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https://doi.org/10.11588/diglit.67272#0166

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PARTE QUARTA

9'6

DESCRIZIONE XXXI
ISOLA DI S. MICHIELE DI MURANO

Il primo luogo che s’incontra, allontanandosi dal-
la or descritta Isola di s. Lazzaro per arrivare a
questa di Murano, è il Castello di s. Andre a: edi-
ficio militare a difesa del Porto del Lido, opera gran-
diosa e fortissima, tutta di enormi massi di pietra,
della maggior solidità, squadrati a bozze, architet-
tata dal Sanmicheli verso il 1545 > compiuta nel
1571. Presenta cinque faccie con quaranta Canno-
niere, Sopra tre archi dorici , uno dei quali serve
d’entrata, sorge nel mezzo un bastione presentan-
do un gradevole e maestoso aspetto, che sembra
quasi imporre un senso di ammirazione.
Si passa indi per l’ìsola di San Cristoforo, già
ridotta ad uso di Cimitero, sul disegno del Selva,
la quale ora si sta congiungendo all’ altra di san
Michele, fatto terra dove scorreva rapidissima l’a-
cqua. Chi ha 1’ anima inclinata alla tristezza, e si
piace interrogar le pietre dei sepolcri, qui scenda,
e troverà qualche lapide con cui intrattenersi: ma
nulla altro fuorché un campo d’ erba, e sotto ad essa
le ceneri di quelli che si congedarono dal mondo.
Allo stesso oggetto è consacrata 1’ altra Isola di san
Michele, posseduta un tempo da una unione di mo-
naci, della disciplina dei Camaldolesi, renduti noti
nel mondo per la loro dottrina nelle scienze, e, quel

che più vale, per la loro pietà nella religione. Ba-
sti, per tutti, ricordare quel Maur^ della famiglia
de’ Cappellari, ora vivente pontefice; Gregorio xvi,
e quel Placido Zurla cardinale, la cui recente per-
dita fu lagrimata da tutta la culla Europa che con
orazioni funebri e Articoli Necrologici ne celebrò le
religiose e scientifiche virtù. Per altro chi legga gli
Annali Camaldolesi, grandiosa opera, dettata in
quest’isola dai padri Mittarelli e Costadoni, appren-
derà come dessa fu nido di una coorte d’uomini rag-
guardevoli e per santità di vita e per abbondanza
di dottrina. E da quest’ Isola ci vennero recente-
mente quelle due celebri Raccolte di Opuscoli, il
cui merito è dovuto alle cure indefesse dei padri
Calogerà e Mandelli; ci venne il dottissimo e ze-
lantissimo Nacchi, di cui non vi ebbe altri che me-
glio sapesse fra noi dar ordine ad un grande Archi-
vio; ci venne il Gardini, vescovo che fu di Crema,
il quale buone opere pubblicò in teologia e filoso-
fia; ed altri, che colti in yario genere di studii pa-
reano quasi dire : in quest’ Isola si chiude una uni-
versità di sapienti.
La Chiesa di s. Michele c la contigua Cappella
Emiliana sono i due Edifici! ehe possono in questo
breve spazio di terra arrestare lo sguardo. Guglielmo
 
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