PARTE TERZA
53
Incarnazione. Alla parte opposta vi sono le figure!
dei santi Marco e Teodoro, protettori della città,
esse pure in bassorilievo dello scarpello di Girola-
mo Campagna Tutta la macchina di questo ponte
è di pietra d’Istria, e fu condotto a termine nello
spazio di tre anni. 5, Si credeva per lo innanzi che
eziandio Palladio avesse dato un suo disegno per
questo Ponte; e per tale credenza chi rimproverava
i Veneziani che non lo avessero accolto, chi li di-
fendeva gettandone la colpa sulla durezza delle cir-
costanze pubbliche in quegli anni che fu eretto.
Favole tutte: Il Selva, che lo descrisse, provò che
il disegno di un Ponte che si vede nell’ opere di
Palladio non era per questo sito.
Prima di passarlo (a sinistra) si scorgono le Fab-
briche cosi dette Vecchie dell’ architetto Antonio
S carpagli ino-, furono riedificale nel modo come ades-
so si vedono dopo l’incendio del i5i3: servivano an-
ticamente agli usi dei Veneti Magistrati e del Com-
mercio, ora vi ha sua residenza il Senato Camerale.
Appena imboccato il Ponte si offre (a destra) il
Fondaco dei Tedeschi, ora Dogana, semplice e so-
lido edificio, tenuto da prima opera di Pietro bom-
bardo, da taluno stimata di Fra Giocondo da Ve-
rona (an. i5ot>); ma dal dottissimo abate Moschini
nel suo Itinè.raire, con argomenti per lo innanzi
ignoti rivendicato a Girolamo Tedescho. La sua mo-
le è imperiosa; ha una circonferenza di oltre 5io
piedi, e racchiude più di 200 Camere. Le due fac-
ciate principali conservano alcune reliquie di pit-
ture del Tiziano e del Giorgione. Il Zanetti, scrit-
tore della Pittura Veneziana, ci diede incisa qual-
che figura tolta da ques ti affreschi : dolendosi non
poter ricopiar sulle carte il foco del pennello gior-
gionesco. Da Tiziano trasse quella mirabile figura
di donna, e Giuditta, e quel compagno dello della
Calza, che tuttavia si vede. E' questa Fabbrica un
quadrato disgiunto da ogni altra, con ampie loggie
di cinque archi dalla parte del Canale. La sua por-
ta assai nobile sulla strada, conduce in un Cortile
ampio, circondato da portici per tutti i piani. Di
fronte a questo (a sinistra) si presenta il Palazzo
de’Camerlenghi (ora residenza del Tribunale di Ap-
pello) dell’architetto Guglielmo Bergamasco, an.
1626; ricco e ben compartito edificio, benché di
pianta irregolare , costruito sotto il doge Andrea
Gritti. Dello stesso architetto del Ponte sono le fab-
briche lungo la via di mezzo verso il Campo di s.
Bartolommeo, nella cui Chiesa troverai qualche di-
pinto di fra Sebastiano dal Piombo. Ma se vuoi ve-
dere una tavola di lui degna, e che Io annunzia per
vero discepolo di Giorgione, devi recarti alla pros-
sima Chiesa di s. Gio. Crisostomo che rivaleggia
con quella di G- Bellini che l’è vicina.
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Incarnazione. Alla parte opposta vi sono le figure!
dei santi Marco e Teodoro, protettori della città,
esse pure in bassorilievo dello scarpello di Girola-
mo Campagna Tutta la macchina di questo ponte
è di pietra d’Istria, e fu condotto a termine nello
spazio di tre anni. 5, Si credeva per lo innanzi che
eziandio Palladio avesse dato un suo disegno per
questo Ponte; e per tale credenza chi rimproverava
i Veneziani che non lo avessero accolto, chi li di-
fendeva gettandone la colpa sulla durezza delle cir-
costanze pubbliche in quegli anni che fu eretto.
Favole tutte: Il Selva, che lo descrisse, provò che
il disegno di un Ponte che si vede nell’ opere di
Palladio non era per questo sito.
Prima di passarlo (a sinistra) si scorgono le Fab-
briche cosi dette Vecchie dell’ architetto Antonio
S carpagli ino-, furono riedificale nel modo come ades-
so si vedono dopo l’incendio del i5i3: servivano an-
ticamente agli usi dei Veneti Magistrati e del Com-
mercio, ora vi ha sua residenza il Senato Camerale.
Appena imboccato il Ponte si offre (a destra) il
Fondaco dei Tedeschi, ora Dogana, semplice e so-
lido edificio, tenuto da prima opera di Pietro bom-
bardo, da taluno stimata di Fra Giocondo da Ve-
rona (an. i5ot>); ma dal dottissimo abate Moschini
nel suo Itinè.raire, con argomenti per lo innanzi
ignoti rivendicato a Girolamo Tedescho. La sua mo-
le è imperiosa; ha una circonferenza di oltre 5io
piedi, e racchiude più di 200 Camere. Le due fac-
ciate principali conservano alcune reliquie di pit-
ture del Tiziano e del Giorgione. Il Zanetti, scrit-
tore della Pittura Veneziana, ci diede incisa qual-
che figura tolta da ques ti affreschi : dolendosi non
poter ricopiar sulle carte il foco del pennello gior-
gionesco. Da Tiziano trasse quella mirabile figura
di donna, e Giuditta, e quel compagno dello della
Calza, che tuttavia si vede. E' questa Fabbrica un
quadrato disgiunto da ogni altra, con ampie loggie
di cinque archi dalla parte del Canale. La sua por-
ta assai nobile sulla strada, conduce in un Cortile
ampio, circondato da portici per tutti i piani. Di
fronte a questo (a sinistra) si presenta il Palazzo
de’Camerlenghi (ora residenza del Tribunale di Ap-
pello) dell’architetto Guglielmo Bergamasco, an.
1626; ricco e ben compartito edificio, benché di
pianta irregolare , costruito sotto il doge Andrea
Gritti. Dello stesso architetto del Ponte sono le fab-
briche lungo la via di mezzo verso il Campo di s.
Bartolommeo, nella cui Chiesa troverai qualche di-
pinto di fra Sebastiano dal Piombo. Ma se vuoi ve-
dere una tavola di lui degna, e che Io annunzia per
vero discepolo di Giorgione, devi recarti alla pros-
sima Chiesa di s. Gio. Crisostomo che rivaleggia
con quella di G- Bellini che l’è vicina.