FÀITE SECONDA
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Santa-Croce è sopra il pulpito il Salvatore col padre
Eterno; di cui era il quadro del Martirio di s. Lo-
renzo, che ora vi si vede in copia. Nella prima
Cappella la pala con la Vergine e Santi è distinto
lavoro di Paolo. Nella seconda M. V. e due Santi,
è del Salviati. Nella terza Antonio Comincili scol-
pì sopra M- V. e due Angeli, e sotto la statua di
Gherardo Sagredo. Nella parete (a destra) il Mo-
numento al doge Nicolò Sagredo, l’altro (a sini-
stra) al Patriarca Alvise Sagredo, sono tutte opere
del 1740, e si architettarono dal Temenza. IV. Da
A. Vittoria si scolpirono le tre statue di s. Anto-
nio, s. Rocco e s. Sebastiano. V. L’ultima Cappella
fu, già tre anni, ristorata pienamente. La tavola
con 1’ Adorazione de’ Magi, di NLìchelangìolo Gri-
goletto, è pregiata copia dell’ antica, eh’ era quasi
perduta, di Federigo Zuccari-. l’altare ne fu con-
dotto da Domenico Fadiga; le due Statue bellis-
sime di bronzo sono di Tiziano Aspetti. Poco dis-
costa da questa è la Chiesa di S Giorgio de’Greci,
architettata da J. Sansovino anno i65t>. Il Teman-
za giudica che in tale opera questo esimio artista
siasi fatto più onore che in qualunque altra da lui
edificata in Venezia ed in Roma. E di fatti seppe
egli bellamente in tal modo cogliere il gusto della
nazione, al cui rito è consacrato, che questo tem-
pio sembra davvero eretto da greco artefice. E' ric-
co di marmi e mosaici interni e fuori. Tra questi
L
si osservi esteriormente, sopra la porta, quello col-
l’imagine del Salvatore, e dentro, l’altro più gran-
de, colla Trasfigurazione. Vedesi un ornato menu,
mento a Gabriele Severo, arcivescovo di Filadelfia,
e molti quadri e pale, con alcune figure di Santi
vestite d’argento. Più considerabili tra queste sono
quelle di s. Nicolò, in varii comparti coi fatti della
sua vita, e la figura del Redentore. Segue qui pres-
so la chiesa di san Lorenzo. E' ad uso soprattutto
dei poveri Ricoverati. Ha qualche dipinto, qui tras-
ferito da altre case, non indegno di osservazione ;
e ben questa Chiesa degnissima era per gl’interni
suoi pregi di venire riaperta. Ne fu architetto Si-
meone Sorella. E’ di forma quadrilatera, divisa per
metà dal maggiore altare, il quale è opera stima-
tissima del Campagna, e sì grandiosa, che forse non
ha sua pari. Venne anzi in gran forma fatto inta-
gliare dall’ab. Canal, da pochi anni, e pubblicato
con illustrazione del sempre benemerito all’ Arti
nostre Monsig. Moschini, dalle cui opere abbiamo
noi, ed hanno tutti quelli che scrissero dopo lui,
compendiate le presenti notizie. E ciò ripetiamo
volentieri a titolo di giustizia e di gratitudine,
perchè ne pare che, come nel viver civile, abbia-
no ad aver anche le lettere i loro uffici di cortesia,
rimeritando della lode dovuta chi fu altrui liberale
di ajuto ed erudizione.
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Santa-Croce è sopra il pulpito il Salvatore col padre
Eterno; di cui era il quadro del Martirio di s. Lo-
renzo, che ora vi si vede in copia. Nella prima
Cappella la pala con la Vergine e Santi è distinto
lavoro di Paolo. Nella seconda M. V. e due Santi,
è del Salviati. Nella terza Antonio Comincili scol-
pì sopra M- V. e due Angeli, e sotto la statua di
Gherardo Sagredo. Nella parete (a destra) il Mo-
numento al doge Nicolò Sagredo, l’altro (a sini-
stra) al Patriarca Alvise Sagredo, sono tutte opere
del 1740, e si architettarono dal Temenza. IV. Da
A. Vittoria si scolpirono le tre statue di s. Anto-
nio, s. Rocco e s. Sebastiano. V. L’ultima Cappella
fu, già tre anni, ristorata pienamente. La tavola
con 1’ Adorazione de’ Magi, di NLìchelangìolo Gri-
goletto, è pregiata copia dell’ antica, eh’ era quasi
perduta, di Federigo Zuccari-. l’altare ne fu con-
dotto da Domenico Fadiga; le due Statue bellis-
sime di bronzo sono di Tiziano Aspetti. Poco dis-
costa da questa è la Chiesa di S Giorgio de’Greci,
architettata da J. Sansovino anno i65t>. Il Teman-
za giudica che in tale opera questo esimio artista
siasi fatto più onore che in qualunque altra da lui
edificata in Venezia ed in Roma. E di fatti seppe
egli bellamente in tal modo cogliere il gusto della
nazione, al cui rito è consacrato, che questo tem-
pio sembra davvero eretto da greco artefice. E' ric-
co di marmi e mosaici interni e fuori. Tra questi
L
si osservi esteriormente, sopra la porta, quello col-
l’imagine del Salvatore, e dentro, l’altro più gran-
de, colla Trasfigurazione. Vedesi un ornato menu,
mento a Gabriele Severo, arcivescovo di Filadelfia,
e molti quadri e pale, con alcune figure di Santi
vestite d’argento. Più considerabili tra queste sono
quelle di s. Nicolò, in varii comparti coi fatti della
sua vita, e la figura del Redentore. Segue qui pres-
so la chiesa di san Lorenzo. E' ad uso soprattutto
dei poveri Ricoverati. Ha qualche dipinto, qui tras-
ferito da altre case, non indegno di osservazione ;
e ben questa Chiesa degnissima era per gl’interni
suoi pregi di venire riaperta. Ne fu architetto Si-
meone Sorella. E’ di forma quadrilatera, divisa per
metà dal maggiore altare, il quale è opera stima-
tissima del Campagna, e sì grandiosa, che forse non
ha sua pari. Venne anzi in gran forma fatto inta-
gliare dall’ab. Canal, da pochi anni, e pubblicato
con illustrazione del sempre benemerito all’ Arti
nostre Monsig. Moschini, dalle cui opere abbiamo
noi, ed hanno tutti quelli che scrissero dopo lui,
compendiate le presenti notizie. E ciò ripetiamo
volentieri a titolo di giustizia e di gratitudine,
perchè ne pare che, come nel viver civile, abbia-
no ad aver anche le lettere i loro uffici di cortesia,
rimeritando della lode dovuta chi fu altrui liberale
di ajuto ed erudizione.