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Lazzari, Antonio [Ill.]
Itinerario interno e delle isole della citta di Venezia: inciso e descritto in IV parti — Venezia: Dalla Tipografia di Alvisopoli, 1836

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https://doi.org/10.11588/diglit.67272#0078

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44 PARTE SECONDA

Raimondo Forti di Verona: di faccia alla porta tre
busti di Santorio, Apollonio e Nicolò Massa, questi
due intagliati dal Vittoria. Che se tu chiedi ragio-
ne di tali immagini scolpite, sappi che questo luo-
go, prima che s’ istituisse all’ uso a cui ora è desti-
nato , serviva alle mediche sessioni dei seguaci di
Esculapio, i quali avevano il bel pensiero di quivi
raccogliere i più distinti monumenti dispersi per
la nostra città consacrati agli antichi cultori della
loro arte benefica. Il quadra (a sinistra) di Cristo
mostrato al popolo è di Baldissera d'Anna', del Co-
rona sono gli altri. Il soffitto è diviso in tredici
comparti tutti di J. Palma, dove volle dipingere
alcuni fatti delle Anime del purgatorio : sono del-
lo stesso i chiaro-scuri dei Profeti e delle Sibille,
a destra della scala, e le azioni di s. Girolamo in
otto quadri. Lo stesso soggetto si trattò da Anto-
nio Zanchì nei due sopra le porte in una delle due
stanze che s’ incontra ascese le scale, di cui l’am-
pio soffitto è del medesimo Palma, con la Madon-
na condotta al cielo davanti al divin Padre, coro-
nato da seniori e da angioletti. Sopra la nube si
affacciano Adamo ed Èva, e patriarchi e profeti, e
tra questi il pittore si piacque porre il Tiziano sè
stesso con sua moglie e alcuni suoi amici.
Da J. Tintoretto si dipinse, tra le finestre, la ta-
vola stimatissima, che s’incise da Agostino Caracci,
di s- Girolamo nella grotta, quindi lo stesso Santo
che raccoglie le offerte. Il monumento di fronte
al prof. Pajolla è del prof. Luigi Zandomeneghii
sopra si mostra il busto in bronzo di Tommaso
Rangone filologo da Ravenna. In una delle superiori
Sale stanno otto quadri di Alvise dal Friso colla
Vita di Gesù Cristo e di M. V. toccati sullo stile
di Paola, maestro e zio del pittore. Serve ora que-
sto luogo per le adunanze letterarie di alcuni So-
di che nei Lunedi alternativamente vi leggono
qualche produzione del proprio ingegno.
Se al forestiero rimanesse un breve momento di
tempo, non gl’incresca di visitare la non lontana
Chiesa di s. Luca. È bellissima la tavola di Nicolò
Renieri con s. Lodovico e altri santi. Si loda quella
del Politi con s. Paterniano e alcuni santi, e nella
Cappella maggiore è pregiatissimo il s. Luca di
Paolo, recentemente ristaurato. Le due pareti la-
terali sono egualmente ricoperte da alcuni quadri
di Alvise dal Friso. Presso la Sagrestia sta il de-
posito del valoroso pittore Gian-Garlo Loth, di Ba-
viera, di cui è la tavola sul primo altare. In que-
sta Chiesa fu sepolto l’Aretino, ma se indarno ne
chiedi la tomba, puoi vedere però il suo ritratto
nel Coro nella Comunione degli Apostoli quadro
dell’ Alìense. Il soffitto a fresco con il santo Tito-
lare e i santi Paterniano e Benedetto, ch’entrano
nel cielo, è recente opera applaudita di Sebas.tia-
no Santi.
 
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