PARTE quarta
di Gesù Cristo, e (a destra) la caduta della Man-
na. L’aitar maggiore è ornato di finissimi marmi
e bronzi; disegnato dall’ Aliense, eseguito da G.
Campagna., ove rappresentò i quattro Evangelisti che
sostengono una palla, con la quale volle indicare il
mondo : sulla cima vi sta il Redentore in atto di
benedire. Coro. I fatti della vita di san Benedetto
s’intagliarono in legno nei sedili da Alberto de Brulé
Fiammingo. Cristo risorto, e alcuni ritratti di Ve-
neti senatori , tornando in chiesa, sono del Tinto-
retto. Il altare, martirio di santa Stefano dello stes-
so. Non potranno sfuggire all’occhio i due Cande-
labri di bronzo. Ili altare, san Giorgio è del Ron-
zone. IV Bellissima è la scultura del Campagna,
di Maria Vergine. V. Miracolo di santa Lucia di-L.
Bussano II ritratto di Pio VII, creato pontefice in
questa isola, è del Matteini, professore che fu del-
1’ Accademia. Il campanile, di bella struttura, fu ar-
chitettato dal padre Benedetto Burati somasco: se
non che si è voluto pigliarsi un qualche arbitrio
nella parte superiore a scemarne la spesa. Nel con-
tiguo Convento il primo chiostro è un magnifico
quadrato di eleganza ionica, posto tra le grandio-
se fantasie di Palladio. La scala venne disegnata
dal Longhena, e dipinta nel soffitto dal Le-Fevre.
Il refettorio e le sottoposte Cantine offrono un ta-
le spettacolo, per cui il Temanza asserì che solo chi
le vede può concepirne la grandiosità e la magni-
ficenza. La volta, il cornicione le finestre e la por-
ta sull’atrio con la loro semplicità e proporzione
presentano tale una grazia e maestà che incanta.
Certamente che quest’ Isola è così rinomata che
converrebbe vederne pubblicata, però continuando-
la fino ai nostri giorni, la Istoria che latina ci la-
sciò manoscritta il padre Fortunato Olmo, scrittore
del secolo XVII. Per altro buone notizie si leggo-
no nell’ Opera, ora soprattutto resa preziosa, delle
Chiese Venete del senatore Flaminio Corner; e più
precise ne avremo allora quando nel suo Libro co-
sì pregiato delle Iscrizioni Venete illustrate sia
giunto a parlare di questa Isola il tanto benemerito
Emanuele Cicogna. Ultimamente nella Collezione
dei Monumenti Veneti illustrati si diedero intagli
e descrizioni di parecchi che ivi stanno.
Anche la nobile Operetta delle Isole della La-
guna di Venezia, che incominciò a darne il sig.
Alessandro Zanetti, descritte incise con tanta dili-
genza, quando sarà condotta, come desideriamo al
suo termine, avrà distinto posto fra quelle che pre-
sero ad illustrare questa nostra bellissima patria.
II vicino Edificio, fu Porto-Franco, è stalo eretto
nel Governo Italiano con architettura del Mezzani.
di Gesù Cristo, e (a destra) la caduta della Man-
na. L’aitar maggiore è ornato di finissimi marmi
e bronzi; disegnato dall’ Aliense, eseguito da G.
Campagna., ove rappresentò i quattro Evangelisti che
sostengono una palla, con la quale volle indicare il
mondo : sulla cima vi sta il Redentore in atto di
benedire. Coro. I fatti della vita di san Benedetto
s’intagliarono in legno nei sedili da Alberto de Brulé
Fiammingo. Cristo risorto, e alcuni ritratti di Ve-
neti senatori , tornando in chiesa, sono del Tinto-
retto. Il altare, martirio di santa Stefano dello stes-
so. Non potranno sfuggire all’occhio i due Cande-
labri di bronzo. Ili altare, san Giorgio è del Ron-
zone. IV Bellissima è la scultura del Campagna,
di Maria Vergine. V. Miracolo di santa Lucia di-L.
Bussano II ritratto di Pio VII, creato pontefice in
questa isola, è del Matteini, professore che fu del-
1’ Accademia. Il campanile, di bella struttura, fu ar-
chitettato dal padre Benedetto Burati somasco: se
non che si è voluto pigliarsi un qualche arbitrio
nella parte superiore a scemarne la spesa. Nel con-
tiguo Convento il primo chiostro è un magnifico
quadrato di eleganza ionica, posto tra le grandio-
se fantasie di Palladio. La scala venne disegnata
dal Longhena, e dipinta nel soffitto dal Le-Fevre.
Il refettorio e le sottoposte Cantine offrono un ta-
le spettacolo, per cui il Temanza asserì che solo chi
le vede può concepirne la grandiosità e la magni-
ficenza. La volta, il cornicione le finestre e la por-
ta sull’atrio con la loro semplicità e proporzione
presentano tale una grazia e maestà che incanta.
Certamente che quest’ Isola è così rinomata che
converrebbe vederne pubblicata, però continuando-
la fino ai nostri giorni, la Istoria che latina ci la-
sciò manoscritta il padre Fortunato Olmo, scrittore
del secolo XVII. Per altro buone notizie si leggo-
no nell’ Opera, ora soprattutto resa preziosa, delle
Chiese Venete del senatore Flaminio Corner; e più
precise ne avremo allora quando nel suo Libro co-
sì pregiato delle Iscrizioni Venete illustrate sia
giunto a parlare di questa Isola il tanto benemerito
Emanuele Cicogna. Ultimamente nella Collezione
dei Monumenti Veneti illustrati si diedero intagli
e descrizioni di parecchi che ivi stanno.
Anche la nobile Operetta delle Isole della La-
guna di Venezia, che incominciò a darne il sig.
Alessandro Zanetti, descritte incise con tanta dili-
genza, quando sarà condotta, come desideriamo al
suo termine, avrà distinto posto fra quelle che pre-
sero ad illustrare questa nostra bellissima patria.
II vicino Edificio, fu Porto-Franco, è stalo eretto
nel Governo Italiano con architettura del Mezzani.