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Lazzari, Antonio [Ill.]
Itinerario interno e delle isole della citta di Venezia: inciso e descritto in IV parti — Venezia: Dalla Tipografia di Alvisopoli, 1836

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https://doi.org/10.11588/diglit.67272#0169

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PARTE QUARTA

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Bergamasco fu l’architetto di questa graziosis-
sima Cappella, di figura esagona, con tre altari e
tre porte, fra vaghe colonne, e proporzionate cor-
nici, ornata di preziosi marmi, chiusa da una cu-
pola emisferica che la rende, a sentenza del nobile
sig. Antonio Diedo, capace di sostenere il confronto
coi celebri tempietti di Vesta e della Sibilla.
Sulla fine del secolo XV da Moro Lombardo, fi-
gliuolo di Martino, s’innalzò la Chiesa di santo
Michele ; tutta nel prospetto e internamente coper-
ta di marmi con ogni grazia e delicatezza intagliati
da molti eccellenti scultori. Citeremo, tra i molti
quadri e sculture, quelle opere che veramente do-
mandano un diligente esame: tale è il Monumen-
to , che occupa quasi tutta la porta, al Cardinale
Giovanni Doltìn, vescovo di Vicenza, col suo busto
Le due statue della Fede e della Prudenza, fra gli
intercolunnii, si scolpirono dal cav. Gian Lorenzo
Bernini. Elegante è 1’ urna a Cornelia Zorzi (sulla
parete destra della cappella a lato della maggio-
re). E questa cappella va superbissima di puri e di-
ligenti intagli in marmo d’inarrivabile esecuzione,
e di due gran quadri, il Serpente innalzato da Mosè
di Antonio Zanchl, e l’Adorazione del Vitello d’ oro,
una delle più copiose e vaghe composizioni di Gre-
gorio Lazzarini. Le due statue di sotto il Coro, s.
Girolamo e santa Maria Maddalena, sono, la prima
di Giusto le-Curt, la seconda di Marchiò Ungaro.

Il quadro in Chiesa col beato Michele Pini è del
Bono, e il s. Bonifacio; come 1’ altro colla sacra Fa-
miglia, è del sopra lodato pittore Lazzarini. All’al-
tare antico, che qui era prima, con ancona di pic-
cole figure, si è sostituito quello che si scorge pre-
sentemente, con le statue in marmo dei tre santi
Michele, Romualdo e Benedetto, del secolo XVII.
Nella crociera è stimato per la molta immagina-
zione il quadro colla Strage degl’innocenti di Bar-
tolommeo Tersia, dove i già portelli dell’ organo
sono vigorose pitture del Campagnola. Nel coro su-
periore non cedono in bellezza a queste i diligenti
lavori di tarsia di Alessandro Bigno.
Fuori della Cappella della Croce si affaccia, fitta
nella parete, una elegante Iscrizione ad onore di
Eusebio Monaco, dettata da quel lume dei tipografi
e dei letterati Aldo Manuzio. Sono cosi belli i fregi
dell’ ignoto artefice il quale ne intagliò la cornice,
che non sapresti ben giudicare , se meglio questi
collo scarpello, o se quegli più valea colla penna.
Si ammiri anche, sopra la porta interna, quell’am-
pia Croce formata di porfido, serpentino e verde an-
tico. Presentemente per la religione dell’Augustis-
simo Imperatore Francesco venne affidata la custo-
dia di questa Isola ai Minori Riformati, i quali tanto
più sono cari alla città, quanto che grata non po-
trà dimenticare le antiche loro benemerenze.

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