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Ramusio, Giovanni Baptista
Delle Navigationi Et Viaggi (Band 1): In Molti Lvoghi Corretta, Et Ampliata, Nella Qvale Si Contengono La Descrittione Dell'Africa, & del paese del Prete Ianni, con varij viaggi ... et la Nauigatione attorno il Mondo ... — Venedig, 1554

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https://doi.org/10.11588/diglit.9380#0364

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DI AMERIGO VESPVCCI

sa prima magnitudine,conla dechiaration delor circuli,chefaceuan intorno al polo dell'o*
stro*conla dechiaration delor diametri^ semidiametri,comesi potraveder nel sommario
delle mie nauigationircorremmo di quella noftra cotta appretto di 7?o.leghe : le 150, dal ca*
110 disant'Agostino verso el ponente, bCle 600. verso elLibeccio, Svolendo raccontare
le cose ch'in questa costa viddi,bC quello che pastammo,non mi bastarebbono altretantifo*
gli,ton quella costa non vedemmo cosa di profitto, eccetto infiniti arbori di verzino bC di
cassia,8£ altre marauiglie della natura,chesaria lungo raccontare* bC di già essèndo siati nel
viaggio ben dieci meli, bC visto ch'in questa terra non trouammo cosa di minerà alcuna, ao
cordammo di espedirci di ella, bC andarci à commettere al mare per altra parte, bC fatto no*
stro consigl io fu deliberato che si seguissè quella nauigatione, che mi paressè bene, et tutto
fu rimesso in me, il comandare dell'armata» bC all'hora comandai che tutta la gente bC arma^
ta si prouedessi diacqua Se" di legne,per sei meli, che tanto giudicorono gli vmciali delle na
iucche poteuamo nauigare con este*fatto nostro prouedimento di questa terra cominciami
jmo nostra nauigatione,per el vento lirocco,et fu il i^.di Febraio,quando già el Sole s'anda
uà apprettando aH'equinottio , &tornaua verso questo nostro emisperio del settentrione;
tanto nauigammo per questo vento, che ci trouammo tanto alti, che'l polo Antartico ci
jstaua alto fora del nostro orizonte ben ?2.gradi,et di già siatiamo diseofìi dal porto di doue
partimmo ben 5oo*leghe,perstrocco,&questo fu il 3* d'aprile, et in questo giorno cornine
ciò vna sortuna in mare tanto forzosa,che ne fece amainare del tutto le nostre vele,2£ corre
iiamo con arbero secco con molto vcnto,ch'era Libeccio,con gradissimi mari, bCl'aria mol
to fortuneuole.ct tanta era la rabbia del mare,che tutta l'armata staua con gra timore,le noy
ti eron molto grandicelle notte tenemmo il*7*d'aprile che fu di 15* hore ,'perche il Sole staua
nel fine di Aries,5( in questa regione era lo inuerno,comc ben può considerare V*S* bC an*
d5do in questa fortuna adiy.d'aprilejiauemmo vista di nuoua terra, dellaquale corremmo
circa di 2oJeghe,òc' la trouammo tutta costa braua, et no vedemmo in essa porto alcuno, ne
gente,credo perch'era tanto el freddo, che nestiino dell'armata cipoteua rimediare, nesop*
portarlo,di modo che vistoci in tanto pericolo, bC in tanta fortuna,ch'apena poteuamo lu>
uer vista l'uria natie dcll'altra3per i gran mari che facetiono,&C per la grande oseurita del tem
po,accordammo con el capitan maggiore, far segnale all'armata ch'arriuasse, bC lasciamo la
terra,5~ se ne tornassimo al cammino di Portogallo*^ fu molto buon coniìglio,checerto è
chese tardauamo quella notte, tutti ci perdeuamo, per ilche pigliammo il veto in poppa,et
la notte,et il giorno scquete crebbe tanto la fortuna,che dubitamo perderci,^hauemmo di
far peregrini,et altre cerimonie,com'è vsanza di marinari per tali tempi, corremmo 5*giorni
con il vento in poppe co il trinchetto solo,etquesto ben bassb:5^ in quelli di nauigamo.2;o,
Ieghe,et tuttauia apprettandoci alla linea dell'equinottiale, et in aria bC in mari più teperati;
et piacqueà Dio, scamparci di tanto pericolo, bC la nottra nauigatione era perei vento infra
tramontana et greco, perche nottra intentione era di andareà riconoseere la costa d'Ethio*
pia,che stauamo diseosto da esta^oo Jeghe per el golfo del mar Atlantico, et con la grasia di
Dio à io*di maggio, fummo in ettà,à vna terra vers'ostro, che dicesi la Serra Liona, douestéV
mo i5,giorni,pigliando nostro rinfrescamento,et di qui poi partimmo, nauigando verso lì>
sole de gli Azori, che sono diseoste da questo luogo della Serra, circa di 7?o*Ieghe,££ gion-
gessimo à esse isole nel fine di luglio, doue stemmo altri 15. giorni pigliando alcuna recrea^
tione* dapoi partimmo da ette per Lisbona, perche siatiamo più all'occidente 2 00, leghe,
et entrammo per quello porto di Lisbona il 7* disettembre del 1502*3 buon saluamento,
Dio regratiato fìa, con solo due natii perche l'altra ardemmo nella Serra Liona, perche non
poteua più nauigare* stessimo in questo viaggio cerca 15* mefì&£ giornixi* bC nauigammo
senza vederla stella tramontana, ò l'orsa maggiore et minore, che si dice el corno, etfìreg^
gemmo per le fìelle dell'altro polo* questo é quanto viddi in questo viaggio fatto per el Se*
renissimo Re de Portogallo*
De
 
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