'dvn'jsA DI DON FRANCESCO ALVAREZ 277
°rni,tlì°^ii ^ <^asg^ come egli s'era trouato in mare nelle Tue naui,8£ le egli era siato accomodato, 6C prò;
0rtl.Arriyv uifìo di ci oche gli faceua biTognornTpose lA^mbasciador, che la benedizione disuaaltez*
^0 gra^. |; za era coli gràde,che quelli che da lei erano abbracciati',!! trouauano nella grana diDioXh>
VenUtaal fk P01 borriamo al nostro alloggiameto,che ne haueuano dato nel monastero di' san Domeni
hrist0(j ct ccpaslàti duo giorni! venero molti Vescoui',il Decano della Cappella,et molti Cappellani à
ì1monelia
leuar di' casa 1 Arnhasciador del Prete Ianni-6d tutti noi altroché con lui crauamo, &i andarne
«10 al palazzo del Re,doue detto ambasciadcre, presentò à sua altezza vna corona fatta di
oro,8c di' argènto,csoè in quattro pezzi,quadra,££ ogn'uno era alto duo paImi,moko ricca,
, 'luHi « no
:1Kens0y sacchi
,n%oMi subitorAmbasciadore del Prete Ianni disie. 11 Re Dauid mio fìgnore mandaua questaco^
[tOgall^Q' i: t'ona,8£ quefìe lettere al Re vostro padre,che fìa in gloria : ÒC gli mandaua à dire che da figli*
entitonel Ji jÌ nolo à padre mai era data corona,ma ben dal padre soleua venire al figliuolo .Et che per il se
e parti &L §no di questa Corona esfoReDauid era conosciuto,amato,temuto,6Cvbiditoi tutti i Tuoi
edavnal ? regni &dfìgnorie:&: essendo egli fìgliuoIo,madaua al Re Tuo padre detta Coronarcelo che
^vtVal 5 ^°^e cert0jcne tlIttI u ^U01 regni,fìgnorie, ÒC genti stauano preparate di far tutto quello che
M-k\ sua altezza comandaiTe.Dipoihauendointeso del mancar di quefìa vita del Re don Etna*
n2ili,cl{|t| nuel,haueua detto la Corona oc lettera che io mandaua al RejdonEnr te] miopadre,va*
Riattiviti dino al Re don Giouanni mio fratello con altre lcttere,che io gli scriuero.Et cofì detto Am
a ^nrina^f;; baseiador psentaua detta Corona,^ lettere porgedole in mano al Re:il qual le dette ad An*
idu(ìealponted'a.- ronio Carnicro suo Secretano, dimostrando col viso ÒC gesti dihauerla hauuta molto gra*
X sé io nonfoll;; t^JÒC accetta.Fornito qsto il detto Ambasciadore,ò£ io appresentamo duo Tacchetti di broc*
to,arriuòdonRc;-. cato con due lettere,^ vna piccola Croce di oro, che il Prete Ianni mandaua alla santità del
liMoripkièli Pontcfìcejequal cose volcua che p meFrancesco Aluarez gli fussero psentatc » Sua maesta
to conooattrau presa la Croce la basciò,Cc poi la dette ad Antonio Carniero, infìeme con le lettere, ÒC duTe
m«imm.L jj die rinaratiaua la Maesta di Dio, oche haueua guidato nel camino desiderato le cose prind
te storni.scoli i . & ,10 r r. ar \^ &r , 19 * . t t - . A , , ~ , 1
piate perii Re ino lignore, oc padre, oc che eglidana loro ucopimento debito co honore,
s nebbe qua cne ^ ^ gloria del noslro lìgnormeirerGiesuChristo.Etccfì ne ritornammo al nostro alloggiai
mento:Ò£ sua Maesta dette il carico ad vn Francesco Piriz,di proueder di tutte le cose necek
jhcaldyionte... sane aj detto Ambasciador del Prete,8£ per la sua stanza,gli fece dar argenti, ÒC tappezzane,
[alia cintolaiisi; & due crociati d'oro il giorno p il suo viuere,etchvn Fracesco diLemos caualiero della sua
afogad(&«r guardia,che sapeua la lìgua araba,fotTe di cotinuo co Iui,accio che no gli macasse cosa alcuna
prouaimaiilmags Qui erano scritte le lettere dirizzate al Re don Emanuel,^ poi quella al Re don Giouan
lirichemOssfO^ ni.Iequali,saranno scritte nella parte seguente,doue detto don Francesco Aluarez, dette ob
"iti bedienza in Bologna alla santità di Papa Clemente.
Di alcune dimdnde che furori fatte a Don frdiicefco Almre^ per lo Arcbiepiscopo di Brdgd,&- delle
risposle che gli fece, Cdp, CLIX.
Stando noi nella corte nella città di Coimbra,non si tardo molto chel Re nostro signor
si parti al cammino di Almerin,oue alcune fiate io ricordal a sua altezza,chemimandasseà
ttekcO^0UJj Roma à finir l'Ambasciata impostami dal Prete Ianni,la qual mi rispose che se ne ricordaua,
0R$}À «nache per causa delle guerre diFrancia,il cammino non erafìcuro. Dipoi vn'altra fiata tro*
ellacirridU * uandosi sua Maesta in Lisbona,Ia supplicai che mandando il Signor Bras Neto Ambascia^
,nbuoneCl11^ dwf jio andassì co estb.mi rispose che il detto Signor Bras andaua alslmperadore, ÒC non à
pssissOi^sj- Roma,cx: che io andana in compagnia di doisMartino,che presto lo voleua spedireJn que^
\ è ^° mezzo ossèndo nell'anno, i^^.vacato vn bon benefìcio nellAr'chiepiscopato di Braga
'ttó$-\ sua Macst^ me ne ^ece gratIaA m* ordinOjChc io andaslì à psentarmi al Signor Archiepisco
ltra podonDiegodiSousa,acciochemelo confermale ria qual cosa hauendofatta,suafìgno^
etrouammo
eà chiamare.
ri'amidimandòdiastaicosedelpaese del Prete Ianni,le quali volse, che fossero scritte an-
3sAss,D ,ds chor che nel libro sopra detto in molti luoghi di quelle in gran parte ne fìa stata fatta memo
ìsisira ™>P"t non si restara di notarle anchora qui di (otto. • ^ vadT
[Ti^° <f st/i ^lctc 110 ^u0§° detcrminato doue di cotinuo egli stiatma va semp vagado,hora p viaggio òc
n'spofcr pf ad vn} Rt^hora all'altra,^ semp 1 tede armate alla capagna,dellc quali fra buone et triste nel có quant-*
iMss^K' capopossbnoesse?dacinq óseimiIa,etfrassctiàcauallo,etmulcda ciquataet piumila. gente*
' Ilcostume
°rni,tlì°^ii ^ <^asg^ come egli s'era trouato in mare nelle Tue naui,8£ le egli era siato accomodato, 6C prò;
0rtl.Arriyv uifìo di ci oche gli faceua biTognornTpose lA^mbasciador, che la benedizione disuaaltez*
^0 gra^. |; za era coli gràde,che quelli che da lei erano abbracciati',!! trouauano nella grana diDioXh>
VenUtaal fk P01 borriamo al nostro alloggiameto,che ne haueuano dato nel monastero di' san Domeni
hrist0(j ct ccpaslàti duo giorni! venero molti Vescoui',il Decano della Cappella,et molti Cappellani à
ì1monelia
leuar di' casa 1 Arnhasciador del Prete Ianni-6d tutti noi altroché con lui crauamo, &i andarne
«10 al palazzo del Re,doue detto ambasciadcre, presentò à sua altezza vna corona fatta di
oro,8c di' argènto,csoè in quattro pezzi,quadra,££ ogn'uno era alto duo paImi,moko ricca,
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,n%oMi subitorAmbasciadore del Prete Ianni disie. 11 Re Dauid mio fìgnore mandaua questaco^
[tOgall^Q' i: t'ona,8£ quefìe lettere al Re vostro padre,che fìa in gloria : ÒC gli mandaua à dire che da figli*
entitonel Ji jÌ nolo à padre mai era data corona,ma ben dal padre soleua venire al figliuolo .Et che per il se
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Riattiviti dino al Re don Giouanni mio fratello con altre lcttere,che io gli scriuero.Et cofì detto Am
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idu(ìealponted'a.- ronio Carnicro suo Secretano, dimostrando col viso ÒC gesti dihauerla hauuta molto gra*
X sé io nonfoll;; t^JÒC accetta.Fornito qsto il detto Ambasciadore,ò£ io appresentamo duo Tacchetti di broc*
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[alia cintolaiisi; & due crociati d'oro il giorno p il suo viuere,etchvn Fracesco diLemos caualiero della sua
afogad(&«r guardia,che sapeua la lìgua araba,fotTe di cotinuo co Iui,accio che no gli macasse cosa alcuna
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"iti bedienza in Bologna alla santità di Papa Clemente.
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Stando noi nella corte nella città di Coimbra,non si tardo molto chel Re nostro signor
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ttekcO^0UJj Roma à finir l'Ambasciata impostami dal Prete Ianni,la qual mi rispose che se ne ricordaua,
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ellacirridU * uandosi sua Maesta in Lisbona,Ia supplicai che mandando il Signor Bras Neto Ambascia^
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iMss^K' capopossbnoesse?dacinq óseimiIa,etfrassctiàcauallo,etmulcda ciquataet piumila. gente*
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