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Gesellschaft für Vervielfältigende Kunst [Hrsg.]
Die Graphischen Künste — N.F. 1.1936

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Calabi, Augusto: Le Acqueforti di Giuseppe Diamantino
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https://doi.org/10.11588/diglit.6336#0034

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AUGUSTO CALABI / LE ACQUEFORTI DI GIUSEPPE DIAMANTINO

Solo poche stampe del Diamantino hanno un soggetto iconograficamente caratterizzato
in modo sicuro e perspicuo, tutte stanno su di uno stesso piano per Stile, per tipo di compo-
sizione e qualitä di t£cnica. Mancano naturalmente i titoli, e le dediche si somigliano tutte
per sonoritä di aggettivazione e grossolanita di costrutto latino.

Non e da stupire se esse sono State inesattamente ed incompiutamente definite e catalogate
dagli storici, misconosciute od ignorate dagli amatori.

Eppure esse sono Operette di grazia e di eleganza, ed occupano un posto loro speciale, non
privo di importanza, nella produzione acquafortistica italiana.

Soggetto unico ne e il corpo umano nudo, di donna, di giovanetto, di bambino e di vecchio,
veduto in una grande luce tranquilla, con ombre chiare e brevi, appena quanto occorre per
aiutare la indicazione della modellatura. Preferito e il bei nudo di donna, giovane rotondetta,
senza eccessi di raffinatezza negli arti o nel collo, senza intenzioni espressive negli elementi
fisionomici, veduto nella macchia rosea del suo insieme morbido, tra panni chiari o avvolgenti
riflessi di nuvolette di bei tempo.

Ii Diamantino ama i corpi e le teste reclini, gli atteggiamenti sognanti, gli scorci arditi in
quanto si accordino con la grazia amabile dell'insieme, che non raggiunge mai, si potrebbe
dire che vuol evitare, forza e serietä di espressione.

II corpo dei giovani non ha caratteri nettamente maschili, ma piuttosto efebici; quello
dei ragazzi e dei bambini b studiato piuttosto realisticamente e si trova rappresentato in tutte
le scale, dai primi piani ai lontanissimi. L'adulto ha testa di vecchio, convenzionale e comune
nel tempo.

Come elementi complementari il Diamantino disegna gatti e cani, vitelli ed unicorni, co-
lombe e delfini, ma se e felice nello schizzo non lo e nella figurazione in grande scala di primo
piano. Alberi e nuvole, appena accennati nelle loro masse grigie o nelle loro linee di movimento,
rimangono sempre meri suggerimenti.

Nelle composizioni ad una sola figura, e sempre il bei nudo di donna graziosamente atteg-
giato che appare, formato secondo i suoi valori chiarosculari, su un fondo convenientemente
riempito di grigi.

Spesso Findefinibile tessuto che copre una piccola porzione del nudo o che sta tra le mani
o dietro le spalle del personaggio, come il velo che la ballerina impiega per completare i movi-
menti del suo corpo nella danza, non e disegnato ed inciso in modo diverso da quello della
roccia o della terra o dell'acqua o della nuvola: ha infatti unicamente il loro stesso ufficio,
quello di far risaltare sia col valore chiaroscurale che con quello dell'andamento lineare il
colore ed il movimento del nudo centrale.

Talvolta anche delle figure umane, anche dei nudi di secondo e terzo piano o di fondo,
non hanno altro valore di questo meramente complementare. Ma quando nella composizione
vi sono almeno due figure principali, queste sono sempre legate da uno stretto ed eviden-
tissimo rapporto. II piü semplice e quello che dispone le due figure parallelamente, per lo
piü una in terra ed una in cielo, lasciando agli elementi complementari il compito di
sottolinearne per contrasto l'unica direzione. II piü complesso e quello che lega varie figure in
gruppi a disposizione parallela od ortogonale tra di loro, ed in relazione simile anche coi lati
del perimetro della lastra o della parte della lastra incisa. II Diamantino sente cosi imperioso
questo bisogno di armonia geometrica che 21 delle sue 45 composizioni di piü di una figura

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