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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 4.1901

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Fasc. 2
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Mauceri, Enrico: Giacomo Serpotta, [1]
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https://doi.org/10.11588/diglit.24146#0127

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GIACOMO SERPOTTA

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ma modella anche beltà feminili, nobilmente espressive, dalla persona flessuosa ed elegante,
dalle mosse aggraziate e dolci, avvolte in una calda atmosfera di gentilezza e di leggiadria,
che si spande fra le pareti del tempio.

Ed ora visitiamo le chiese di Palermo per conoscerlo ed ammirarlo.

Chiesa della Gancio. — Per ordine cronologico comincio dalla chiesa di Santa Maria
degli Angeli del convento della Gancia, dove, secondo il Mongitore, nel 1687, Giacomo fu
chiamato a decorare la cappella dedicata a Santa Rosa.

Così ci passerà sott’occhio, nel suo svolgimento, tutta l’opera serpottesca.

Nei registri conventuali non si trova nessuna memoria di cotal lavoro, forse anche
perchè alcune opere venivano fatte per oblazion privata. Non pertanto è certo che Giacomo

Palermo. Oratorio di San Lorenzo. Giacomo Serpotta: Svestimento del Santo. (Fotografia Alinari)

dovette lavorare in questa chiesa per più d’una volta, e non son lontano dal credere che
siano stati da lui eseguiti gli angioli che adornano la tavola di Vincenzo de Pavia, rappre-
sentante lo Sposalizio di Maria Vergine; i quali, quantunque siano stati barbaramente dipinti
con calce giallastra, conservano tùtt’ora l’originaria eleganza e quel libero movimento
proprio delle opere del grande artista.

Oratorio di San Lorenzo. — A quello spazio di tempo che corre tra il 1687 e il 1696,
in cui, come vedremo, il Serpotta ebbe l’incarico di ornare due cappelle nella chiesa di
Sant’Orsola, stimerei conveniente di assegnare i bellissimi stucchi dell’oratorio di San Lo-
renzo, attiguo alla chiesa di San Francesco d’Assisi.

Con essi comincia un lungo periodo di attività straordinaria pel nostro Giacomo.

La elegantissima e semplice decorazione, che risente di reminiscenze classiche ancor
fresche; le figure, ispirate evidentemente da modelli antichi; i putti, e le parti secondarie
 
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