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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 4.1901

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Fasc. 5
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Miscellanea
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https://doi.org/10.11588/diglit.24146#0414

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MISCELLANEA

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ha tal sapore di misticismo e tale gentilezza da dare alla
scultura una serenità ed una delicatezza impareggiabile.

La scultura dell 'Annunciazione è incompleta, man-
cando oltre due terzi del secondo scomparto, in cui
era scolpita la Vergine, seduta avanti un libro aperto,
con accanto un vaso di gigli che la poesia dell’arte
cristiana collocò sin dal Trecento presso l’immagine
di Maria. L’Arcangelo Gabriele, ricciuto e sorridente,
nello scomparto rimasto intatto, piegato un ginocchio
a terra, le porta e leggiadro il lieto saluto: Ave Maria.

Connettonsi a questi bassorilievi due statuine (la
Madonna ed un Apostolo) addossate a due colonnine
con capitelli d’arte toscana. Benché i guasti ed i de-
perimenti subiti, chi sa da quanti secoli, nel posto dove
erano buttate non ci permettano d’apprezzarne la fini-
tezza dell’esecuzione e la modellatura delle teste, tut-
tavia le linee scultorie alle quali s’informano ci danno
modo di stabilire che esse, come i due bassorilievi,
doveano appartenere ad un pulpito istoriato, e costitui-
vano i sostegni dei leggìi dell’Epistola e dell’Evangelo,
dei quali sino ad ora non potei rinvenire traccia.

Originariamente questo pulpito, in conformità ad
una forma artistica e ad un concepimento simbolico

in uso non solo in Toscana, ma anche nelle altre pro-
vincie italiane, poggiava, come i pergami di Nicola e
di Giovanni Pisano, per mezzo di colonne sulle spalle
di leoni, probabilmente distrutti ancor essi, salvo due
bellissimi in marmo, collocati dai restauratori spagnoli
ad ornamentazione della gradinata del presbiterio.

Questo pulpito, che un’insana manìa del nuovo dis-
fece e 'distrusse in parte, dovea essere opera prege-
volissima. L’artista che lo scolpi ci è ignoto, ma dovea
esser certo educato a quella scuola che, germogliata
a Pisa, ebbe il suo maggior sviluppo a Firenze.

Benché le due statuine ricordino in modo eccezio-
nale la Vergine e l’Apostolo, che limitano lateral-
mente il bassorilievo della Natività nel pulpito di
Siena, scolpito da Nicola Pisano, pure la maniera arti-
stica delle nostre sculture più che alla scuola di questo
grande riformatore, si collega a quell’arte plastica che,
sorta per P influenza innovatrice delle pitture di Giotto,
ebbe in Andrea Pisano ed in Nino, suo figlio, i rap-
presentanti più puri, ed alla quale l’Orcagna diede
l'ultima e gentile espressione.

Cagliari, settembre 1901.

Dionigi Scano.

Uno dei leoni che sostenevano il pulpito dell’antica cattedrale d’Oristano

Per i lavori pubblicati nel L'ARTE sono riservati tutti i diritti di proprietà letteraria ed artistica

per LItalia e per l'estero.

Adolfo Venturi, Direttore - Ettore Modigliani, Redattore capo.

Roma — Tip. dell’ Unione Cooperativa Editrice, via di Porta Salaria, 23-a.
 
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