Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 4.1901

DOI Heft:
Fasc. 6
DOI Artikel:
Calzini, Egidio: La galleria annessa all' Istituto di belle arti di Urbino
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.24146#0441

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
LA GALLERIA D'URBINO

381

Dopo le opere di Giovanni Santi ed il grazioso tondo del Crocchia, il visitatore ammira
alcune cose di un altro pittore di Urbino, voglio dire dell’amabile Timoteo Viti. Nella storia
della pittura italiana il Viti, proveniente dalla scuola tenuta in Bologna da Francesco Francia,
col concorso del suo compagno in arte, il ferrarese Lorenzo Costa, deve considerarsi come
anello di congiunzione fra la scuola ferrarese-bolognese e il divino Raffaello. Infatti, nelle
opere giovanili specialmente, Timoteo riflette dal Costa le forme umane tendenti al lungo,
le estremità tozze e quadrate, il piegare abbondante de’ panni, mentre dal Francia riproduce
la semplicità della composizione, la
dolce espressione dei personaggi, la
tecnica del pennello, il colore roseo
delle carni, il genere del paese a
piccole roccie con pianticelle, ecc.

Infine la sincerità artistica dei fer-
raresi, ma non espressa così rozza-
mente ; il sentimento, la grazia e la
bontà del Francia : le doti belle e
comuni ai maestri toscani ed umbri.

Se non che coteste caratteristiche
della scuola ferrarese-bolognese an-
darono sempre più trasformandosi
nell’arte e nello spirito di Timoteo,
nella stessa guisa eh’ esse ingentili-
rono quando dalle mani del vecchio
del Cossa e poi dell’amico Costa pas-
sarono illegiadrite in quelle del soa-
vissimo Francia.

Urbino possiede di Timoteo un
vero capolavoro nella pala d’altare
coi santi vescovi Martino e Tom-
maso, nella sagrestia del Duomo. 1
Nella galleria è rappresentato da
una tempera con entro dipinta la
giovanile figura di San Sebastiano
e da un’altra tela con l’immagine
di Santa Apollonia, la cui testa —
la sola parte immune da restauri —
dolcemente china sull’omero ha la
delicatezza del giglio e nello sguardo,
serenamente profondo, una spiritua-
lità raffaellesca. La tela, riprodotta alla figura 15», provenne alla galleria dalla vecchia chiesa,
oggi soppressa, della Santissima Trinità.

Della soave figura del martire giovinetto non credo necessario presentare qui una vera
e propria illustrazione, tanto più che, trattandosi di una tempera poco più che abbozzata,
e quindi doppiamente preziosa per sincerità artistica e importanza, occorrerebbe scrivere
di essa meno incompiutamente di quanto mi fosse consentito ora, la qual cosa spero di
poter fare in un altro lavoro, a cui attendo da tempo. Ai lettori del L'Arte offro intanto
della tempera deliziosa un’ottima fotografìa eseguita dai fratelli Alinari (fig. i6a).

Nell’ultima stanza della galleria è un’altra tempera su tela con due figure in piedi, San Giu-
seppe e San Rocco, che il Morelli annovera fra le rare opere rimaste di Timoteo. Ma, a

Fig. 17 — Bagnacavallo : Sacra Famiglia - Urbino, Galleria
(Fotografia del sig. Conte Castracane)

Se ne veda la illustrazione nel mio: Urbino e i suoi monumenti, a pag. 55 e segg.
 
Annotationen