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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 4.1901

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Fasc. 6
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Miscellanea
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https://doi.org/10.11588/diglit.24146#0477

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MISCELLANEA

4i7

sino come ingegnere e maestro di artiglierie e di mu-
raglie, e che si partì da lui nel mese di giugno 1488.
Con l’Orsini,dunque, che in questo anno appunto passò
ai servigi del re Ferdinando I come supremo coman-
dante delle milizie aragonesi, il nostro Adriano dovè
andare a Napoli, dove poi stette almeno fino al prin-
cipiò del 1495, e donde passò ai servigi del duca Fe-
derico di Sassonia. Nel 1499, come abbiamo testé
veduto, egli però era già ritornato in patria, dove —
non ancora passato un mese intiero dopo la sua testi-
monianza sopraccennata— mori, e, secondo una no-
tizia del libro de’ morti di Firenze, fu sepolto, a dì
12 giugno 1499, in Santa Maria Novella.

C. de Fabriczy.

Un quadro di Filippo Mazzola a Strasburgo. —

Aggiungiamo questo quadro a quelli già da noi indi-
cati in questo periodico, come esistenti uno nella Gal-

leria Strossmayer di Agram, e un altro in quella di
Parma, sotto l’erroneo nome di Cristoforo Caselli,
detto il Temperello. Il quadro, di cui diamo la ripro-
duzione, sconosciuto sin qui, è firmato a tergo dal
suo autore, in questo modo:

1497

FILIPVS MAZOLVS

Il dott. Ernesto Polaczek, che ce ne ha dato gentil-
mente comunicazione, ritiene che la iscrizione sia senza
dubbio autentica. Sono strani i rapporti notati dallo

stesso signor Polaczek, di questa Resurrezione con
l’altra di Bartolomeo Veneto in casa Roncalli a Ber-
gamo. Evidentemente l’uno e l’altro artista ebbero sot-
t’occhio uno stesso modello, ma Filippo Mazzola lo
interpretò assai debolmente. Due de’ guerrieri hanno
gli stessi atteggiamenti, ma Filippo Mazzola li mise in
parodìa, in un paese roccioso ed arido.

A. V.

Il testamento di Andrea Bregno. — A. Bertolotti1
parla del testamento di un certo « Magister Andrea de
Brignonibus ». Certamente si deve trattare di Andrea
Bregno di Osteno, poiché infatti la moglie del testatore
si chiama Caterina, come pure uno degli esecutori te-
stamentari vieti nominato « Bartolomeus de Bollis», che
ambedue noi già conosciamo dall’iscrizione sepolcrale
del Bregno esistente nella chiesa di Santa Maria sopra
Minerva :

D. O. M.

AncLreae Bregno Ex Osten. Agri. Comens.
Statuario Celeberrùno Cognomeuto
Polycleto Orni Primus Celaudì Artem
Abolitam Ad Exemplar Maìor In Usum
Exercitatiotiemq. Revocavìt.

Vix. An. LXXXV M. V. D. Vi.
Bartholomeus Bollis •Regesti Pont.
Magister Exec. Et Calharina Uxor
Pos MDVI.

Pubblichiamo qui il testamento, che fu legaliz-
zato dal notaio Pietro de Meriliis, il dì Sluglio 1503,
nella chiesa di Santa Maria sopra Minerva, alla
presenza di sette domenicani della stessa chiesa,
come testimoni.

Oggi questo documento si trova nell’Archivio
di Stato in Roma (voi. 1112-1494-1516, fol. 378-
379-380, Petrus de Meriliis).

Bregno lega alla sua moglie legittima la casa,
con i mobili esistenti, nel rione Trevi sulla salita
di Montecavallo, versante nord-est, nella quale
ancora egli dimorava ; quindi la rendita di un’al-
tra casa dell’importo di 20 ducati e una terza
casa del valore di 60 ducati come sua dote da
restituirsi.

Perchè sia coscenziosamente eseguita questa sua
ultima volontà, nomina tre esecutori testamentari : uno,
il su menzionato Bartolomeo de Bollis, canonico di
San Pietro; secondo, il medico Battista de Avolio,
di Bologna, ed ultimo Baldassarre, cappellano di
Santa Maria Maggiore.

Sebbene questo documento non abbia tanto valore
per la storia dell’arte, sarà sempre cosa gradita coinè
aggiunta alla biografia di un nostro scultore ; facen-
doci conoscere un po’ della vita del simpatico maestro,

1 Artisti lombardi, II, pag. 299.

Filippo Mazzola : La Resurrezione - Strasburgo

L’Arte. IV, 53.
 
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