Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 4.1901

DOI Heft:
[Appendice]: Arte decorativa
DOI Artikel:
Bertini, Ugo: Un intagliatore bolognese del secolo XVI
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.24146#0513

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
ARTE DECORATIVA

Un intagliatore bolognese del secolo XVI.

ELL’ESAME della produzione decorativa bolognese del secolo XVI si
incontrano frequentemente i nomi di Andrea e di Jacopo Marchesi,
detti Formiggine, dalla loro terra d’origine in quel di Modena, artisti
che, massime nell’arte dell’ intaglio in macigno ed in legno, tennero
il campo durante tutto il secolo accennato, tramandandosi accesa di
padre in figlio la divina fiaccola dell’arte. Mirabile singolarità questa,
ma non unica al certo, dacché se il secolo precedente aveva offerto
l’esempio di una famiglia che pel succedersi di varie generazioni aveva
primeggiato nell’architettura, quella dei Fioravanti, nel secolo stesso
in cui fiorirono i Marchesi va noverata un’altra famiglia d’artisti, i Pellegrini di Valsolda più
noti sotto i nomi di Tibaldi, i quali operarono successivamente a Bologna, a Milano, in Lspagna.

Disgraziatamente i documenti conservati negli archivi ben poco o nulla ci apprendono
sulla vita dei Marchesi, sicché non è dato ancora avere elementi sufficienti, per precisare la
loro attività artistica, che a giudicare da quanto rimane a Bologna non dovette essere certa-
mente nè piccola nè priva d’importanza anche a quei tempi. Infatti ad Andrea e a Jacopo
Marchesi, rispettivamente padre e figlio, le guide attribuiscono molti degli- ornati in legno
ed in macigno che adornano porte, pilastrate, chiese ed altari di Bologna, e benché anche
l’esame più diligente renda difficile lo sceverare nettamente gl’intagli dovuti ai Marchesi da
quelli della loro scuola, conservanti tuttora il nome di formiggineschi, tuttavia è forza rico-
noscere che in essi si trova sempre una notevolissima fantasia creatrice non disgiunta da
un buon gusto classico, che attraverso ad una grande esuberanza decorativa rivela chiara-
mente un’elaborazione continua che vedremo svolgersi logicamente.

Il più grande dei due, direi quasi il solo degno di esame, è il padre, Andrea, il quale
ci si presenta ugualmente grande come architetto e come intagliatore. Ma mentre sotto il
primo aspetto è già stato studiato, sebbene non con tutta l’ampiezza che meriterebbe un
artista di sì notevole importanza pel momento storico che rappresenta nell’arte, niuno, ch’io
mi sappia, lo ha fatto oggetto di studio come intagliatore, non avvertendo che alcuni intagli
formiggineschi rappresentano il gusto decorativo del secondo Rinascimento, nel periodo suo
più importante, vale a dire quando l’arte resasi ornai padrona della tecnica si svincolò da
quei resti di durezza che si osservano in molti prodotti del primo Rinascimento, assurgendo
ai sommi fastigi della ricchezza e dell’effetto, innanzi di precipitare nel barocco.

L’incertezza delle notizie su Andrea Marchesi si riflette anche sulla data di nascita.
Alcuni scrittori l’assegnano all’anno 1514, altri invece fanno rimontare a quell’epoca la sua
venuta in Bologna. Ma quando si rifletta che la prima menzione di Andrea nelle antiche
carte bolognesi la troviamo sotto l’anno 1516 a proposito della costruzione della chiesa di
San Bartolomeo, è ovvio che la prima ipotesi va ripudiata, e che non potendosi logicamente

L’Arte - Appendice - 4.
 
Annotationen