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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 9.1906

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Fasc. 1
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Toesca, Pietro: Cimelii bizantini: il calamaio di un calligrafo. Il cofanetto della Cattedrale di Anagni
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https://doi.org/10.11588/diglit.24151#0081

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CIMELI BIZANTINI

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* * *

Sovente a capo degli Evangeli greci manoscritti
splendono miniature; l’Evangelista vi è raffigurato
non in atto di inspirazione violenta ma quietamente
seduto dinanzi al suo leggio, con il calamo in mano
ed il codice aperto nelle ginocchia: 1 è, in un abito
generico antico, il calligrafo bizantino nella posa pre-
ferita dagli scribi orientali, coi propri arnesi di lavoro.
In un manoscritto degli Evangeli della Biblioteca va-
ticana (Cod. vat. gr., n. 1156) trovasi una delle più

nanzi, sopra una base ed un’esile colonnina, sta un
bacile dal quale sorge un sottile stelo dorato che reca
sulla cinta un’aquiletta d’oro sprizzante zampilli di
acqua ; 1 in alto è sospeso a due ganci e ad una testa
leonina un drappo variopinto da cui pende una pic-
cola lampada accesa, presso al leggìo ove sta aperto
un codice. Dinanzi allo scriba vedesi un desco coperto
di arnesi di lavoro; v’è un calamaio a doppio reci-
piente per l'inchiostro nero e per la rubrica, un va-
setto vitreo, pinze, spugne e raspatoi.

Era altrettale il lusso che circondava i calligrafi, i

splendide di tali miniature, bella meno per l’esecuzione
della figura, ove si rivela un periodo già tardo del-
l’arte bizantina (xii sec.),2 che per ricchezza di par-
ticolari (fig. 7). Il vecchio scriba, Giovanni l’Evange-
lista, sta seduto sopra un alto sgabello con pulvino, è
avvolto in vesti chiare che hanno leggerezze di velo:
il fondo è di vivo oro; a sinistra, si eleva un pilastro
rivestito di marmi preziosi e sormontato, a ilio' di ca-
pitello, da una grossa lastra bianca sulla quale sono
delineati due uccelli fantastici, con tinte nere, azzurre
e gialle, come in una ceramica persiana; più sul di-

crisografi, dei mirabili manoscritti bizantini eseguiti
non nei monasteri ma presso la corte imperiale, nei
quali è opera d’arte non soltanto la decorazione mi-
niata ma lo stesso ritmo delle linee, dei margini, e
l’alternarsi dell’oro, del nero e della porpora nella
scrittura ?

Il caso ci ha serbato un prezioso oggetto che ornò
il desco di un « meraviglioso » calligrafo, di Leone,
servendogli di recipiente o per l'inchiostro, o perla
rubrica, o per la tinta purpurea. Era il dono di un am-
miratore che volle farvi incidere parole entusiastiche,

1 Più rare sono le rappresentazioni degli Evangelisti ritti in
piedi in atto inspirato.

2 Kondakoff, Hisloire de l'art byzantin; Paris, 1891 ; II, 115.

1 Per la descrizione poetica di una simile fontana cft. A. Munoz,
Descrizioni di opere d’arie in un poeta bizantino del secolo XIV in
Rep. f, Kw,, 1904, pag. 390 e segg.

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Fig. 8 — Codice Marciano 479, fol. 33: Eros e gli Dei
 
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