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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 9.1906

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Fasc. 1
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Miscellanea
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MISCELLANEA

5i

da quella di fondo, dopo una brutta Pietà ed una
mediocre rappresentazione della Risurrezione, dise-
gnata da un allievo, il maestro ci apparisce nella ma-
gnifica figura di Gesù risorto, conservata purtroppo
solo dal busto in su, rappresentato in atto di chinarsi
verso la Maddalena. La sua testa è grande, il volto
largo, dai lineamenti semplici, improntali a profonda
bontà. Ampia la fronte, forti gii zigomi, gli occhi con
grosse palpebre sporgenti, il naso lungo, le labbra
tumide. La barba circonda a ciocche il largo mento
piatto ed i capelli lisci e divisi sulla fronte scendono
lungo la nuca in grosse e morbide ciocche. Egli è
ignudo ed un manto bianco, che lascia scoperto il
petto, gli avvolge le ampie e róbuste spalle. Nella
mano sinistra stringe l’asta della bandiera bianca
crocesegnata. Nel fondo sono fiori e cespugli.

Seguono tre figure di santi in cui l’arte del mae-
stro si presenta in tutta la sua forza. Paiono strane
eviolente nell’espressione, ma è appunto nella fi-
gurazione di questa violenza che si palesa il potere
del maestro. Nei robusti lineamenti, nello sguardo
degli occhi, che pare si volgano atterriti per la ter-
ribilità delle profezie e la magnificenza delle visioni,
nelle movenze dei corpi, nelle ricche pieghe delle
vesti si manifesta la sua forza.

San Giovanni Battista con i capelli ricciuti e
la folta barba che gli copre più che mezzo il volto,
San Pietro con la testa forte, Sant’Andrea cui le
ciocche bianche dei capelli e della barba circon-
dano la bella testa pensierosa, sono figure d’un
tipo così spiccato che bastano da sole a darci com-
pleto il carattere dello sconosciuto pittore che le ha
tracciate sulle mura della piccola cappella corana.

Più semplici nell’espressione, più raccolte e quiete
nell’atteggiamento, ma non meno interessanti, sono
le figure di San Bartolomeo, di San Paolo e di San
Giovanni Evangelista sulla parete di sinistra. Ac-
canto a queste gli scolari hanno dipinto alcune
povere cose, fra cui una Madonna che porge il
seno al Bambino. Disegnato dal maestro, ma dipinto
da uno scolaro è lo strano San Girolamo, in cui il
disegno è di tale violenza da accostarsi quasi alla ca-
ricatura.

I caratteri specifici delle figure di questo pittore
sono specialmente nel disegno, perchè egli non dà
grande importanza al colore che è pallido in genere
e poco vario, stando sempre tra il violetto, il roseo
ed il giallo nelle vesti. Le carni sono di colore pal-
lido, anch’esse con ombre fredde. Le teste robuste,
ben costruite, con salda struttura cranica, hanno ampia
la fronte, bella e serena la linea delle orbite, sotto, le
(piali si aprono occhi vivaci, disegnati con grande
sicurezza.

Degno di particolare attenzione è il modo che il
maestro usa nel figurare i capelli e la barba, capello
a capello, pelo, a pelo pur riuscendo a dare una bella

impressione d'assieme. Disegna le mani con vigoria,
chiarezza ed espressione grandissima. Le vesti hanno
ampi panneggi e chi guardi con attenzione s’accorge
del grande amore con cui il pittore si è indugiato
nel disegnare ogni piegolina, e vede anche che egli,
quantunque avesse vivi negli occhi modelli classici,
componeva secondo natura. Si osservi con quale sen-
timento di grandiosità sono disposte le vesti intorno
al corpo di San Giovanni Battista e con quale gusto finis-
simo è disegnata la pelliccia che il santo porta sotto il
pallio, il maestro continua nel secondo ventennio del se-

I Santi Paolo e Bartolomeo. Affresco del sec. xv
Cori, Cappella dell’Annunziata

colo decimoquinto quelle tradizioni classiche che Pietro
Cavallini e la sua scuola avevano derivato dallo studio
e dalla quotidiana dimestichezza con le opere del
passato. Questa continuità della bella tradizione ro-
mana si palesa nelle giuste proporzioni dei corpi,
nella forma delle teste, nei magnifici panneggi. Si pa-
ragoni il nostro San Pietro col San Pietro del Caval-
lini a Santa Cecilia in Trastevere e si vedrà quanto
di comune e di somigliante v’è tra le due figure. Ca-
ratteri simili si veggono nel San Bartolomeo, nel San-
t’Andrea e nel San Giovanni Evangelista. A più di
un secolo di distanza la tradizione non si è interrotta,
però le si sono aggiunti nuovi elementi vivificatori,
venuti da importazioni. Se osserviamo la testa del
Cristo che ho descritto poco fa, e quella del San Gio-
vanni Battista, vi troviamo un che di nuovo, d’inso-
 
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