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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 9.1906

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Fasc. 2
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Ohlsen, F. Y.: I bassorilievi nei sacrofagi in Roma (metá del IV, fine del V secolo): saggio di classificazione cronologica basata sill'analisi tecnica
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https://doi.org/10.11588/diglit.24151#0126

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F. Y. OHLSEN

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Formati i gruppi stilistici, m’accorsi che venivano a corrispondere spesso — presso a
poco — a dei gruppi rappresentativi ; o che almeno entro i gruppi stilistici si potevano,
senza spezzare il loro filo logico, costituire tanti sottogruppi rappresentativi.

Infatti, strano!, una grande parte dei soggetti pastorali si rassomigliano, non tanto per
l’ordinamento di tutta la composizione e per gli atteggiamenti tradizionali delle singole
figure, ma anche per la fattura della lana, de’ capelli, delle foglie ; cosi gran parte dei geni
delle stagioni non solo si uguagliano per i simboli che li accompagnano o che sostengono,
per gl’indumenti che indossano, ma per la smorfietta satiresca delle loro facce, per le
anella delle loro chiome, per la trattazione del nudo ; e finalmente corrono certe analogie
fra scena biblica e scena biblica che non corrono fra scena biblica e baccanale o nettuniade.

Come nel medioevo, e ancora nel Rinascimento, v’erano le botteghe che conservavano
gelosamente il segreto della loro arte specifica e lo tramandavano di padre in figlio, così,
— e tanto più — nella Roma decadente, cioè in un’epoca dove l’arte stava per diventare
vieppiù mestiere, ed in un centro dove tutte le religioni, tutti i gusti, tutte le culture s’incro-
ciavano con le più svariate esigenze, dovevano esistere officine cui si ricorreva ogniqualvolta
si avesse bisogno d’un soggetto pastorale, delle altre dove si era sicuri d’essere ben serviti
nell’articolo « scene bibliche », e via discorrendo. Non esisteva ancora la legge delle priva-
tive... ma forse appunto per questo la proprietà artistico-industriale era rispettata maggior-
mente dai concorrenti e dal pubblico.

E ciò non fa punto meraviglia a chi abbia un po’ di confidenza con le malizie, coi
trucchi ai quali ricorsero, ricorrono e ricorreranno sempre gli artefici anche più onesti per
ottenere quei dati effetti voluti nell’orbita più o meno angusta delle capacità materiali e
personali. Che l’arte — prima di essere regina, dea — è umilissima serva della gleba, e l’arte
scultoria in ispecie d’una gleba durissima: il marmo e il ferro. Molto più di quanto s’illu-
dono i dilettanti, l’arte è mestiere, è lotta pertinace, incessante cogli ostacoli offerti dalla
materia prima, indipendentemente da qualsiasi ideale estetico. Avviene dunque che il ton-
deggiare d’una testa o d’un torace, l’incresparsi de’capelli, il girar delle pieghe, la minuzia
degli accessori suggeriscano ora l’uso dello scalpello largo e della lima, ora del trapano, ecc.
Nell’uso di questi strumenti si sviluppano le scuole, le quali prediligeranno quei soggetti
che ne favoriscono l’abbondante applicazione. Una bottega, in cui si saranno trovati uno
o più garzoni forti nel nudo, avrà acquistato presto la specialità nel genere Geni delle Sta-
gioni o Tritoni e Nereidi; mentre quella datasi alle pieghe sarà diventata famosa per le
sue Muse o le sue Recitationes.

Non è quindi un venir meno al principio informatore, il costituire entro la tribus dei
monumenti d’un secolo, d’un decennio, delle gentes o delle farniliae bibliche, mitologiche,
pastorali', campestri. Ecco perchè ho diviso le rappresentazioni bibliche in dieci gruppi, e
cioè: i° al più tardi anno 2jo (es. Lat. cr. 119, Santa Maria Antiqua); 2° seconda metà
del III secolo;1 30 passaggio dal III al IV secolo ;2 3 40 gruppo costantiniano, dopo l’anno 312
(vedi n. 3, pag. 83) ; 50 prima metà IV secolo ; 5 6° Metà IV secolo ;4 70 gruppo vaticano, seconda

1 Lat. cr. 199, 204: San Callisto, muro del con-
vento (parte di Natività); Santa Cecilia in Trastevere,
cripta (altare, sarcof. super, e infer.).

2 Istit. archeol. germ., giardino (Cristo entra in Ge-
rusalemme)-, Lat. cr., 162; San Callisto, Museo, (fram-
mento Giond)\ Santa Petronilla (fratoni. Mosè-Pietro
percuote rupe, Giona)-, Lat. cr. 211; Pio dementino
{Mito di Prometeo).

3 Lat. cr., 55, 107, 178, 114- H5, T93. H6, 135.

173, 212, 776; cripta San Sebastiano (figura barbata

leggente— Lat. cr. 55); Studio Canova (framm., gruppo

di figure barbate — Lat. cr. 176); Chiaramonti, 447.

4 Lat. cr., 108, 113, 117c), x 17d), 187, 192,

185, 190; San Callisto, convento (framm., testa d’apo-
stolo Mosè — Lat. cr., 108); via Appia, osteria del
«Monte d’oro» (Adamo ed Èva, stessa mano che
Lat. cr. 117c)) ; villa Albani, presso portico Egizio
{Adamo ed Eva)\ San Callisto, convento {Èva) ; cimi-
tero Teutonico (framm., Abele e Caino, stessa mano
che Lat. cr. 104); villa Albani (stesso soggetto); Santa
Petronilla (framm., Mosè fa scaturire l'acqua dalla
roccia).
 
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