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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 9.1906

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Fasc. 2
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Ohlsen, F. Y.: I bassorilievi nei sacrofagi in Roma (metá del IV, fine del V secolo): saggio di classificazione cronologica basata sill'analisi tecnica
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https://doi.org/10.11588/diglit.24151#0129

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I BASSORILIEVI NEI SARCOFAGI IN ROMA

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in fronte, ben lisciati, tirati dietro le orecchie e uniti nella nuca in semplice nodo. Pure la
signora del sarcofago a destra nel cortile del Museo Capitolino imitava le ondulazioni arti-
ficiali di Julia Domita (Arco degli Orefici al Velabro) o di Manlia Scantilia (busto al Museo
Capitolino), e le padrone del n. 16 al Lat. prof, e del n. 26 al Lat. cr. si cingevano di
quella specie di corollo, chiamato dal Bernoulli ' Flechtenband, doveroso sulla fine del ni se-
colo, e che si trasforma ai primi del iv secolo in una cresta, dapprima timidamente minu-
scola (Lat. prof. 882), poscia sfacciatamente gigantesca (Lat. cr. 136, 201, 26) secondo i
temperamenti d’una Odacilìa (British Museum) o d’una Fausta Seniore (Museo Capitolino).
Le quattrocentiste poi s’incoronano di quel diadema di trecce inventato da Elena, dal quale
le più civettuole lasciano sprigionarsi qualche ciocca laterale (Lat. cr. 108, villa Pamphily,
casina grande, facciata verso giardino privato), l’ultima novità di Julia Soemia (Museo Capi-
tolino).

Accanto al trasformismo della matrona, sono le armature del guerriero romano che ci
offrono maggiori argomenti archeologici... direi meglio: ci potrebbero o dovrebbero offrirne.

Laterano crist. n. 104. (Dalla via Ostiense). Fine secolo iv
Tipo dell’80 gruppo biblico o di «San Paolo»

Ma guerrieri a grandi schiere non ricorrono più che sul Mausoleo detto d’Elena, sul n. io
Museo Ludovisi e su pochi altri, e alcuni uomini d’arme isolati nella storia della Passione
[Pilato e un assistente. Non però gli sgherri che conducono in prigione Cristo o un Apo-
stolo, e che sono orientalizzati]. Ricostruire su questi monumenti la storia deH’uniforme
romana del basso impero sarebbe opera vana. Come Raffaello, nella stanza dell’Incendio
del Borgo, cinge le milizie di Leone IV di loriche e l’incorona di elmi identici a quelli
della colonna di Trajano — unicamente intento a rendere la scena romanamente bella —
così ai marmorari della decadente Roma ripugnava evidentemente di far rispecchiare nella
pietra destinata all’eternità le mode guerresche che già andavano imbarbarendosi, e prefe-
rivano fissarvi quelle eternamente belle di qualche secolo prima.

Armi aggruppate e trofei formano motivi decorativi, favoriti fino in ultimo per le parti
laterali dei sarcofagi. Però questi motivi si vanno immiserendo sempre più, finché dalla
metà del iv secolo in poi si riducono a due semplici cerchi incrociati (che prima di questo
termine ornano solo i sarcofagi più umili) ; e mentre per tutto il ili secolo sono ancora, 1

1 J. J. Bernoulli, Romìsche Iconographie, in Die Bildnisse der rómischen Kaiser und ihrer Angehòri-
gen, 1874.
 
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