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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 9.1906

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Fasc. 2
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Venturi, Adolfo: Pietro Cavallini a Napoli
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https://doi.org/10.11588/diglit.24151#0158

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PIETRO CAVALLINI A NAPOLI

Fig. 2 — Napoli, Santa Maria Donna Regina
Affresco di Pietro Cavallini

quasi compiutamente adorna. Il Bertaux tende a procrastinare la data, per lasciare a Pietro
Lorenzetti libero il campo nella pittura, tanto più che le prime opere di quel maestro risal-
gono al 1320, oppure al 1316, pur che si ritenga sua, il che non crediamo, la pala d’altare
nella Galleria antica e moderna in Firenze, rappresentante la Beata Umiltà di Faenza, la
sua vita e i suoi miracoli. Può darsi che la grand’opera ad affresco siasi continuata sin
verso il 1320; ma non si può a meno di tener presente che quando Pietro Cavallini si recò
nel 1308 a Napoli, ferveva l’opera per la fabbrica della nuova chiesa, e che la regina Maria
ad essa dedicava i redditi delle sue terre. Per riportare il principio del lavoro non lungi
dal 1320, il Bertaux cita un affresco, che ha realmente rapporto di stile con le pitture di
Santa Maria Donna Regina, nella cappella di San Lorenzo nel duomo di Napoli, eretta

Emilio Bertaux raccolse con ogni cura le notizie relative alla ricostruzione del mona-
stero di Donna Regina fatta da Maria d’Ungheria, vedova nel 1309 di re Carlo II, madre
di San Luigi vescovo di Tolosa, pronipote di Sant’Elisabetta. Nel 1307 il tesoriere rimise
alla badessa di Donna Regina i proventi della vendita del vino greco, appartenente alla
regina Maria, per la Fabbrica della chiesa quam de novo fabricare foci!. Altre somme ven-
nero sborsate nel 1308 e quindi sino al 1314 per la chiesa que noviter construitur in Mo-
nasteri S. Marie Donne Regine. Nel 1316 il pontefice Giovanni XXII concesse indulgenze
ai visitatori della chiesa di Donna Regina : ciò fa credere che in quell’anno la chiesa fosse
 
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