Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 9.1906

DOI Heft:
Fasc.4
DOI Artikel:
Giglioli, Odoardo H.: Il pulpito romanico della Chiesa di San Leonardo in Arcetri presso Firenze
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.24151#0330

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
IL PULPITO ROMANICO

289

Le particolarità tecniche della Adorazione si trovano qui inalterate, sia nelle sagome
facciali, come nelle pieghe lineari e a cartoccio ; e, benché la modellatura sia meno elaborata
è evidentemente lo stesso sbozzatore che ha condotto il lavoro, ripetendo il motivo del
pampano, cambiando nella chiesa romanica la decorazione delle tre arcate e attenendosi
a quella che inquadra alcuni bassorilievi.

Sotto ogni figura è scritto il nome: JOSEPH che porta la coppia delle tortore, MARIA
che ha già consegnato il fanciullo a SIMEON, ANNA la profetessa col volumen svolto,
gesticolante in attitudine oratoria e ispirata.

In generale tutti i personaggi furono rappresentati con l’aureola; qui invece solamente
la Madonna è nimbata e l’altare con tovaglia non ha nè il fuoco purificatore, nè il calice,
ma un semplice coperchio come un fonte battesimale. Dalla volta centrale pende una lam-
padina di smalto nero retta da tre fili indicati da leggere incisioni, e non so come il Rumohr

Pulpito (Dettaglio). Arcetri, San Leonardo.

abbia potuto affermare che questa sia una croce nera su fondo bianco simbolo della pre-
destinazione del neonato.1

* * *

Nella scena del Battesimo il corpo del Cristo emergente dall’acqua è meschino e poco
proporzionato, ma il volto è abbastanza espressivo. La figura di Giovanni che pone la mano
'sul capo del Redentore quasi a tradurre le parole venute dall’alto: HIC EST FILIUS MEUS
DILECTUS, è improntata a una certa naturalezza e vestita del vello di capra a lingue come
di fiamma. Egli è salito sopra uno scoglio dietro al quale si estolle la bella palma con foglie,
fiori e frutti e il tronco asimmetrico con volute e nodosità. Lo Spirito Santo in forma di
colomba tocca col becco l’aureola piatta e crocesegnata del Cristo ; e il marmoraio, non
contento del simbolo significativo vi incide SPS - SCS (Spiritus Sanctus). Il Giordano è
indicato da solcature ondulate rappresentanti il movimento delle acque. I due angioli paffuti
dal profilo classicizzante s’inchinano ossequiosi al Cristo recandogli i panni per asciugarsi.

Anche il semplice confronto delle fotografie di questo bassorilievo con quelli dell’Ado-
razione dei Magi e della Presentazione al Tempio conferma la mano dello stesso artefice,
meglio individualizzato degli altri. Il San Giovanni Battista s’identifica col tipo dei due Re
barbuti e chiomati anche nell’orecchio schematico un po’ ad ansa; le pupille sono pure di
smalto nero e della grossezza d’un capo di spillo. L'opus sedile che inquadra la composi-
zione ha tutta l’apparenza d’un lavoro recente rispetto alla scultura assai ben conservata.

1 C. F. von Rumohr, op. cit., pag. 253.

L'Arte. IX, 37.
 
Annotationen