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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 9.1906

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https://doi.org/10.11588/diglit.24151#0360

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BIBLIOGRAFIA

319

Museo di Norimberga) e XErcole e Nesso del Poliamolo (nella
collezione Jarves di New Haven).

206. Iacobsen (E.), Nette Werke von Antoniazzo
Romano. (Repert. f. Kunstw., voi. XXIX, pag. 104-107 ;
Berlin, 1906).

Ad Antoniazzo, anziché a Melozzo, VA. attribuisce il San
Sebastiano recentemente acquistato dalla Galleria Nazionale
di Roma. Gli altri dipìnti aggiunti dal Jacobsen al novero
delle opere di Antoniazzo sono: una Madonna in trono fra
i Ss. Pietro e Paolo della stessa Galleria (non esposta al pub-
blico), attribuita alla scuola di Filippino; una Madonna a
fresco della Galleria Capitolina, attribuita dal Passavant al
quasi mitico Andrea di Luigi, detto V Ingegno ; la Madonna
fra i Ss. Giovanili Battista e Francesco nel Pantheon (cap-
pella a destra dell* aitar maggiore); la Madonna tra i Ss. Pietro
e Paolo recentemente collocata nella Pinacoteca Vaticana, ivi
attribuita a Melozzo; ed infine tutti gli affreschi del ciborio
di San Giovanni Laterano (il Gottschewski aveva attribuito
ad Antoniazzo soltanto la Croce fissione'). I. c.

207. Scatassa (Èrcole), Di Antonio di Guido Al-
berti da Ferrara, pittore. (Rassegna bibl. dell1 arte ital.,
a. IX, pag. 56-63; Ascoli Piceno, 1906).

Brevi notizie sulla vita e le opere del pittore, sovra la
moglie ed i figliuoli di lui. Da un documento è dimostrata
l’autenticità dello stendardo, attribuito ad Antonio nella Gal-
leria di Urbino (n. 60); da un altro si apprende che il pit-
tore era già morto nel 1465.

208. Spadoni (Domenico), La scoperta d'un affresco
a Macerata e la rivelazione d'un pittore marchigiano
del 1500. (Rivista marchigiana illustrata, a. I, pag. 112-
116 ; Roma, 1906).

Nella loggia del palazzo dei Presidi (ora palazzo della Pre-
fettura) in Macerata è stato rinvenuto un pregevole affresco
(la Madonna col Bambino) che, come risulta dalle ricerche
dell’A , fu commesso nel 1520 a un maestro Lorenzo di Gio-
“vanni de Carolis, soprannominato il Giuda. Dello stesso maestro
lo S. pubblica notizie che vanno dal 1492 al 1550.

209. Spadoni (Domenico), Ancora di « Giuda » pit-
tore e di altri artisti dei s coli XV e XVI. (Rivista
marchigiana illustrata, a. I, pag. 147-148; Roma, 1906).

Nuove notizie (1502-1524) su Lorenzo de Carolis, e cenni
d’altri artisti che operarono in Macerata. Avverte fra altro
che nei libri del Camerlenghi e delle Riformanze del Co-
mune di Macerata si trovano interessanti notizie biografiche
sullo Spagna.

210. Takàcs(Z.), Zu Dùrers Stadien nach Pollaiuolo.
(Kunstchrohik, voi. XVII, pag. 108-109' Leipzig, 1906;

A. Diirer si ispirò ad Antonio Pollaiuolo non soltanto
per la sua grande incisione in rame dell’ Ercole, ma anche
per il disegno dell’Orfeo esistente nella Kunsthalle di Am-
burgo, il quale, mentre nell’insieme ricorda strettamente una
stampa dello stesso soggetto di anonimo a: tista dell’Alta Italia,

presenta particolari tolti dal disegno del Pollaiuolo rappre-
sentante la vittoria di Ercole sui giganti. /. c.

211. Urbi ni (Giulio), Eusebio di San Giorgio.
(Augusta Perusia, a. I, pag. 33-40, 49-56 e 65-69; Pe-
rugia, 1906).

Monografia dotta, coscienziosa, diligentissima sul valente
e non abbastanza . conosciuto maestro; di cui l’U. fra un
giusto ed equo giudizio, senza eccesso di lode come senza
eccesso di rigore. Non tutti assentiranno ad alcune conclu-
sioni dell’ A. ; pochi, credo, assentiranno ad attribuire ad
Eusebio il Libro di disegni dell’Accademia di Venezia.

La storia dell’arte nella vita odierna: istituzioni

artistiche, insegnamento, legislazione, tutela

dei monumenti, scavi e restauri, esposizioni e

collezioni; bibliografia artistica.

212. Chennevières (Henri de), Les récentes ac-
quuitions du département de la peinture au Musée du
Louvre. (Gazetle d. B.-A., t. XXXV, pag. 293-309 ;
Paris, 1906).

Fra gli acquisti degli anni 1904 e 1905, sono rammen-
tati: la Assunzione, ormai notissima, del Tiepolo; il Re Fer-
dinando, tutto ancora improntato di spirito e d’arte veneziana,
del Theotocopuli ; la Vergine e Sant’Ildefonso, opera capi-
tale di Luiz Dalmau, ecc.

213. Fry (R. E.), Some re cent acquisitions of thè
Metropolitan Museum, New-York. (The Buri. Mag.,
voi. IX, pag. 136-141 ; London, 1906).

Di opere italiane è ricordato soltanto un ritratto di gio-
vine, ritenuto dal Fry opera giovanile di Lorenzo Lotto. Dalla
riproduzione parrebbe giustificata l’attribuzione; non si di-
rebbe però da essa che il ritratto sia fra i migliori del Lotto.
Sono brevemente descritti e riprodotti anche un magnifico
ritratto di vecchia, di Nicola Maes,. e un ritratto di Seba-
stiano Martinez, con la data (1792) e la firma del Goya.

214. Guidotti (Camillo), Consolidamento e ristauro
del nostro Duomo [di Piacenza]. — Piacenza, stabil.
tip. Porta, 1906.

Rendiconto dell’opera di restauro compiuta, fra il 1894 e
il 1902, nel Duomo di Piacenza, auspice mons. Giovanni
Battista Scalabrini. L’opera onora il venerando prelato e la
città di Piacenza, e più li onorerebbe, se il ristauro non fosse
stato in alcune parti radicale rifacimento. Il rendiconto è pre-
gevole ed utile.

215. Guiffrey (Jean), Collection de M. le baroli de
Schlichting. (Les Arts, n 50; Paris, février 1906).

Accenna all’incremento avuto nel 1905 da questa impor-
tante collezione parigina: fra i nuovi acquisti notevolissimo
un ritratto di Andrea Doria, attribuito a Tiziano, e prove-
niente dalla collezione Morris Moore.
 
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