Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 9.1906

DOI Heft:
Fasc. 5
DOI Artikel:
Sirén, Osvald: Notizie critiche sui quadri sconosciuti nel Museo Cristiano Vaticano
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.24151#0365

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
324

OSVALD SIREN

canestri che gli fece vedere, dei quali tre erano d’oro ed uno d’argento. Due dei canestri
d’oro erano ripieni di rose bianche e il terzo di quelle vermiglie (come pure si vede nel
quadretto). Il canestro d’argento era ricolmo di zafferano il quale spandeva un soavissimo

odore. Avendo Luciano domandato il si-
gnificato di questi canestri, Gamaliele gli
diede questa risposta: « Sono le nostre
reliquie. Le rose vermiglie rappresentano
Stefano, il quale è all’ingresso della tomba.
Il secondo canestro indica Nicodemo, il
quale è presso la porta, quello d’argento
rappresenta mio figlio Abida, che uscì di
questa vita senza aver macchiato la sua
immagine, ed è vicino al mio ». Poiché
ebbe così parlato, sparì.

X. Luciano è inginocchiato dinanzi al
vescovo di Gerusalemme, seduto sul trono
episcopale e circondato da due sacerdoti.
La leggenda prosegue così : « Il vescovo
Giovanni a cui raccontò quello che gli

Fig. i — Malati avanti le reliquie di Santo Stefano era avvenuto, pianse di gioia e gli disse
Roma, Museo Cristiano Vaticano di andare a cercare le reliquie dei Santi,

aggiungendo che le troverebbe sotto un
mucchio di grosse pietre che era non lungi dalla sua chiesa ».

Vili. Le quattro salme sono ritrovate alla presenza di dignitari del sacerdozio e da una
moltitudine di gente. « Venne al luogo istantaneamente il prete Giovanni con Eutonio ed
Eleuterio, vescovo di Sebaste e l’altro di Jerico. Appena fu aperta l’tirna di Santo Stefano
la terra tremò ed un soavissimo odore si sparse da tutte parti ».

IX. Le reliquie di Santo Stefano sono trasportate a Gerusalemme in processione solenne.
« Il corpo di Santo Stefano era ridotto
in cenere, eccetto le ossa, che erano
tutte intere e nella situazione naturale.

Lasciossi una piccola parte delle reliquie
de’Santi Martire a Cafargamala e si rin-
chiuse l’avanzo nell’urna, la quale fu poi
trasportata al canto dei Salmi, e degli inni
nella chiesa di Sionne a Gerusalemme ».

(Questo accadde il 26 dicembre 415).

XII. Malati e storpi sono inginoc-
chiati davanti all’altare delle reliquie di
Santo Stefano per esser sanati (fig. 1).

Simili guarigioni si effettuarono princi-
palmente a Gerusalemme ed a Ippone
dove pure furono trasportate delle reli-
quie del santo. Sant’Agostino racconta di
quest’ultimo; forse è questo Dottore quello
che a smisti a, mostra il miracolo ad un p-jg 2 __ -fraSp0rto delle reliquie di Santo Stefano a Roma
incredulo. Roma, Museo Cristiano Vaticano

XII. Le ossa del Santo vengono tra-
sportate a Roma e processionalmente deposte a San Lorenzo, fuori le mura (fig. 2). Alcuni
eminenti ecclesiastici vestiti di ricchi paramenti, portano la bara sulle spalle; l’Imperatore
e il Papa seguono appresso ; alla testa processione, dei chierici, cantano.
 
Annotationen