SCOLTURA ROMANA DEL RINASCIMENTO
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le mini pare appariscono informi, senz’articolazioni nelle dita; i piedi piccoli, piatti, spor-
gono sgarbatamente di sotto le vesti troppo corte; il panneggio è a molte pieghe appiat-
tite, schiacciate, lisciate, per lo più rettilinee, arcuate leggermente in fuori nella parte infe-
riore della veste.
Il sarcofago, quantunque nel disegno del Grimaldi apparisca quasi incastrato fra i due
pilastri del monumento, è lavorato anche nelle faccie laterali, ornate dello stemma del de-
funto. Sulle due estremità del sarcofago, non ricoperte dal lenzuolo funebre, dovevano con
Fig. 3 —• Frammenti del monumento di Nicolò V. Roma, Grotte Vaticane
(Fot. Moscioni)
tutta probabilità ricadere i due lembi delle cortine, quantunque queste nel disegno del Gri-
maldi appariscano troppo corte per toccare il piano del sarcofago : particolare che sarebbe
senz’altri esempi nell’arte funeraria romana del secolo XV ed offrirebbe pure non lievi dif-
ficoltà di statica.
Nelle sei figure di santi, lavorate ad alto rilievo entro nicchie, ritroviamo la medesima
struttura di corpo della statua funeraria a gambe troppo corte, l’identico caratteristico pan-
neggio a molteplici pieghe piatte, le vesti aderenti alla persona, allargantesi nel lembo
inferiore, la costruzione particolare del viso a naso sfaccettato, mento mancante, con le
due rughe che dal naso scendono oblique agli angoli della bocca, marcate come tagli,
e le mani piccole, disorganiche, legnose.
Le sei figure poi, che, a differenza del papa morto, hanno capo scoperto, presentano
una curiosa forma della calotta cranica a foggia di melone, straordinariamente prominente
sulla breve fronte che sfugge un po’ indietro. I capelli coprono sempre completamente le
orecchie. Gli occhi allungati, poco aperti, con l’arco sopraccigliare molto accentuato, pre-
sentano la pupilla incavata a trapano : la fronte è spesso corrugata in rughe verticali. I piedi,
nudi, sono fatti con un’imperizia fanciullesca: larghi, piatti, ossuti, con le dita tutte egual-
mente lunghe. I corpi poi, quasi fossero troppo alti per le nicchie che li devono contenere,
appariscono come contorti, posando tutti su una gamba, per sporgere con il fianco opposto
ed inclinarsi ancora col busto.
Delle sei figure, recanti ciascuna un libro chiuso od un rotulo spiegato, e rappresen-
tanti senza dubbio altrettanti apostoli, di cui vestono la tradizionale tunica con mantello,
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le mini pare appariscono informi, senz’articolazioni nelle dita; i piedi piccoli, piatti, spor-
gono sgarbatamente di sotto le vesti troppo corte; il panneggio è a molte pieghe appiat-
tite, schiacciate, lisciate, per lo più rettilinee, arcuate leggermente in fuori nella parte infe-
riore della veste.
Il sarcofago, quantunque nel disegno del Grimaldi apparisca quasi incastrato fra i due
pilastri del monumento, è lavorato anche nelle faccie laterali, ornate dello stemma del de-
funto. Sulle due estremità del sarcofago, non ricoperte dal lenzuolo funebre, dovevano con
Fig. 3 —• Frammenti del monumento di Nicolò V. Roma, Grotte Vaticane
(Fot. Moscioni)
tutta probabilità ricadere i due lembi delle cortine, quantunque queste nel disegno del Gri-
maldi appariscano troppo corte per toccare il piano del sarcofago : particolare che sarebbe
senz’altri esempi nell’arte funeraria romana del secolo XV ed offrirebbe pure non lievi dif-
ficoltà di statica.
Nelle sei figure di santi, lavorate ad alto rilievo entro nicchie, ritroviamo la medesima
struttura di corpo della statua funeraria a gambe troppo corte, l’identico caratteristico pan-
neggio a molteplici pieghe piatte, le vesti aderenti alla persona, allargantesi nel lembo
inferiore, la costruzione particolare del viso a naso sfaccettato, mento mancante, con le
due rughe che dal naso scendono oblique agli angoli della bocca, marcate come tagli,
e le mani piccole, disorganiche, legnose.
Le sei figure poi, che, a differenza del papa morto, hanno capo scoperto, presentano
una curiosa forma della calotta cranica a foggia di melone, straordinariamente prominente
sulla breve fronte che sfugge un po’ indietro. I capelli coprono sempre completamente le
orecchie. Gli occhi allungati, poco aperti, con l’arco sopraccigliare molto accentuato, pre-
sentano la pupilla incavata a trapano : la fronte è spesso corrugata in rughe verticali. I piedi,
nudi, sono fatti con un’imperizia fanciullesca: larghi, piatti, ossuti, con le dita tutte egual-
mente lunghe. I corpi poi, quasi fossero troppo alti per le nicchie che li devono contenere,
appariscono come contorti, posando tutti su una gamba, per sporgere con il fianco opposto
ed inclinarsi ancora col busto.
Delle sei figure, recanti ciascuna un libro chiuso od un rotulo spiegato, e rappresen-
tanti senza dubbio altrettanti apostoli, di cui vestono la tradizionale tunica con mantello,