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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 9.1906

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Fasc. 6
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Ciaccio, Lisetta: Scoltura romana del Rinascimento, [3]: primo periodo (sino al pontificato di Pio II)
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https://doi.org/10.11588/diglit.24151#0478

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SCOLTURA ROMANA DEL RINASCLMENTO

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vasi e fasci di foglie d’acanto, sinché in alto sboccia fuori il capitello, riescono pesanti ed
alquanto irrazionali nella loro bizzarra forma, ma non rivelano meno l’accuratezza del deco-
ratore negli ornati a scanalature, foglie frastagliate, nastri, perle, piccoli festoni vegetali,
anse, ecc. e nella varietà dei capitelli.

La finezza dell’esecuzione è del resto sempre la preoccupazione dominante del nostro
marmoraro ; così accuratamente lisciato è il torso nudo del Cristo della Pietà, nonostante la
poco esatta anatomia.

I festoni di alloro sospesi fra una colonnina e l’altra, dietro le quattro figure dei dottori,

Fig. 2 — Maestro dei Quattro Dottori : Paliotto, particolare. Roma, Grotte Vaticane

(Fotografia Gargiolli)

hanno le foglie disposte regolarmente, quasi a scaglia di pesce, e sono terminati alle estremità
con doppi sbuffetti di nastri, secondo il tipo classico usato dai primi scultori e architetti del
Rinascimento : Brunelleschi, Donatello, Michelozzo, il Filarete, ecc., senza traccia di quel
naturalismo che nella seconda metà del Quattrocento impera anche nelle forme decorative
dell’arte fiorentina. Così pure i capitelli delle colonnine, specialmente quelli di ordine corinzio
con piccole ed esili volute, presentano il carattere dei capitelli usati in Firenze nel secondo
quarto del secolo XV. Ora, tenendo conto del ritardo dell’arte romana rispetto alla fiorentina,
tutto c’induce a credere queste sculture, come già le altre che sono loro affini, di non troppo
posteriori alla metà del secolo.
 
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