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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 9.1906

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Fasc. 6
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Corrieri
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https://doi.org/10.11588/diglit.24151#0499

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COR RIERI

Notizie di Frància.

Accrescimenti del Museo del Louvre. — Dopo
l’Esposizione dei primitivi francesi, di cui l’attivo pro-
motore M. Henri Bouchot dette un resoconto su questa
rivista nel 1904, le opere dei nostri antichi pittori
francesi per tanto tempo trascurate, hanno trovato
finalmente presso gli amatori un favore che esse non
avevano mai conosciuto. Il Louvre è stato il primo
a sentire beneficio di queste nuove tendenze, ed ha
visto aumentare notevolmente il numero dei quadri
francesi del sec. xv. Già noi segnalammo qui, circa
un anno fa, l’entrata nel nostro grande museo nazio-
nale di opere di grande valore artistico e documen-
tario, come il retable du Parlement de Paris, la do-
natrice, accompagnata da Santa Maddalena, del Maitre
des Moulins, che ottenne tanto successo al padiglione
belga dell’Esposizione di Parigi nel 1900, alle Espo-
sizioni dei primitivi fiamminghi nel 1902 e dei primi-
tivi francesi nel 1904, e, dello stesso maestro, il gra-
zioso ritratto presunto di Jolanda di Savoia, dato con
la migliore cortesia dall’ illustre pittore americano
Walter Gay, il quale è pure, come è noto, un fini -
simo amatore; ed infine il quadro della scuola di
Avignone, proveniente dalla chiesa di l’aulbon.

Questa sezione si è arricchita ancora di altre opere
notevoli. La Società degli Amìs du Louvre ha acqui-
stato ed offerto al Museo un’opera capitale, che avea
fatto grande effetto all’Esposizione del 1904, e di cui
H. Bouchot aveva qui vantato il merito. È in realtà
una delle opere più potenti, più originali e più forti
della scuola.

Non si sa se ammirare più la grande e impressionante
semplicità della composizione quasi simmetrica, o la
precisione del disegno che ricorda i più grandi mae-
stri, o i partiti delle giuste posizioni dei toni chiari e
scuri. I personaggi si delineano sopra un fondo d’oro
inciso, che in un’opera così potente, così realistica e
così nuova, è una curiosa sopravvivenza della tradi-
zione anteriore.

Noi rimandiamo i nostri lettori alla riproduzione che
accompagnava in questa rivista l’articolo di H. Bouchot.

Più recentemente' il Louvre ha acquistato un ri-
tratto di uomo dalla testa coperta con un grande cap-
puccio nero, con un bicchiere di vino rosso in mano,
che esposto sotto il nome del nostro grande maestro
Jean Fouquet, fece pure grande impressione all’Espo-
sizione dei primitivi francesi. M. Huiin, il perspicace
e dotto critico belga, contestò per il primo, e con
ragione, l’attribuzione a Jean Fouquet, e vi vide
un’altra maniera, un’altra esecuzione che faceva esat-
tamente riscontro a quella di un altro ritratto d’uomo,
di colorazione simile, che fa parte della ricca galleria
del principe di Lichtenstein. Questi due ritratti d’ec-
cezionale valore ci rivelano l’esistenza di un grandis-
simo maestro francese, di cui ci sfugge tutta la per-
sonalità, e di cui il merito, secondo l’Hulin stesso,
non è inferiore neanche a quello del grande Jean Van
Eyck. I costumi, i tipi dei personaggi, l’impossibilità
di classificarli fra delle scuole meglio conosciute, de-
terminano la loro origine francese; ma un triste de-
stino ha pesato sopra una scuola che ha prodotto
artisti così grandi e che non ha saputo conservare
nemmeno il ricordo dei loro nomi !

Contemporaneamente alla Pietà, la Società degli
Amis du Louvre donava quattro pannelli dove sono
rappresentati il giudizio e il martirio di San Giorgio,
nei quali apparisce chiaramente l’influenza dei maestri
francesi del sec. xiv, e particolarmente dei miniatu-
risti del Duca di Berry. Noi abbiamo già parlato,
l’anno scorso, dei rapporti che esistevano fra le opere
primitive spagnuole e francesi, e del dovere che avea
il Louvre, per facilitarne Io studio, di presentare delle
opere eseguite da una parte e dall’altra dei Pirenei.
Questi quadri provengono dai dintorni di Barcellona,
e ci mostrano disposti con grande abilità ed aggrup-
pati, pittorescamente, alcuni personaggi dagli abiti
chiari, decorati di oro, che ci ricordano le colorazioni
delle miniature, e che si distaccano sopra dei fondi
pure d’oro e incisi a fogliami.
 
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