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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 9.1906

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Fasc. 6
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https://doi.org/10.11588/diglit.24151#0522

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BIBLIOGRAFIA

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303. De Nolhac (Pierre), Unpensionnaire du roi à
Rome au cLixhuitième siècle-Fragonard. (Le Correspon-
dant, a. LXXVIII, t. CCXXV, pag. 27-51; Paris, 1906).

304. Fabriczy (Cornelius Von), Ein unbekanntes
Jugendwerk Andrea Sansovinos. ( Jahr. d. Kónigl.preuss.
Kunstsamml., voi. XXVII, pag. 79-105; Berlin, 1906).

Nella chiesa di Santa Margherita a Montici, presso Fi-
renze, è un ciborietto marmoreo scolpito con ornati e con
le figure di due angioli adoranti che l’A. indica come lavoro
giovanile di A. Sansovino fondandosi sull’analisi dell’orna-
mentazione e sul confronto con altre opere del maestro. Indi
il F. dà notizia di nuovi documenti sul Sansovino. Gli operai
di Santa Maria del Fiore nel 1504 commettono allo scultore
un tabernacolo per l’Eucarestia ; nel 1512, due statue di
Apostoli che Andrea poi mai non condusse. Nel 1528 gli
operai della SS. Annunziata di Arezzo si adunano per dare
al Sansovino l’incarico di disegnare un altare. Infine l’A. ci
dà un diligentissimo prospetto cronologico della vita e delle
opere di Andrea; il testo del contratto fatto dallo scultore
per far portare marmi da Avenza a Roma (1505); la lettera
di Giulio II per favorire il trasporto a Roma del materiale
occorrente pel Mausoleo di A. Sforza, in Santa Maria del
Popolo (1506); il testamento di Niccolò Sansovino padre di
Andrea e l’atto nuziale di questi con Marietta Veltroni (1506).

305. Feliciangeli (Bernardino), Sulla vita di Gio-
vanni Boccati da Camerino pittore del secolo decimo-
quinto. — Sanseverino Marche, Tip. Francesco Tad-
dei, 1906.

In un ottimo articolo pubblicato dalla Rassegna biblio-
grafica dell'arte italiana (cfr. il n. 156 del Bollettino) il F.
raccolse tutto quanto gli fu dato sapere sui dipinti del Boc-
cati; ora in questo volumetto con somma cura e diligenza
raccoglie le notizie biografiche che potè rintracciare intorno
al maestro. Pubblica contemporaneamente notizie su altri
maestri camerinesi, come il mosaicista frate Giacomo, i pit-
tori Arcangelo di Cola e Girolamo . di Giovanni, ecc. Non
meno che per la scrupolosa diligenza, il lavoro è pregevole
per le osservazioni critiche in esso contenute ; sembra però
molto contestabile la derivazione dal Boccati di Matteo da Gualdo.

306. Grigioni (Carlo), Notizie biografiche ed ar-
tistiche intorno a Vittorio e Giac. Crivelli. ( Rass. bibl.
dell’arte Hai.,a. IX, pag. 109-119; Ascoli Piceno, 1906).

Contributo prezioso alla biografia di Vittorio Crivelli : vi
si dà notizia di sei opere eseguite o iniziate dal maestro ; una
sola però ne rimane e cioè un trittico (1481) nella chiesa
di Santa Maria Novella a Montelparo. Di Giacomo è dimo-
strato ch’egli fu figliuolo di Vittorio, non è dimostrato che
attendesse all’arte paterna. Parrebbe anzi il contrario da un
documento del 1502, in cui egli commette il compimento di
un polittico del padre a un maestro veneziano, dimorante in
Fermo, Antonio de Soleriis. Quest’ultimo è identificato dal
G. con Antonio Solario, detto lo zingaro.

307. Hill (G. F.), Some medals by Pastorino da
Siena. (The Bttrl. Mag., voi. IX, pag. 408-412; Lon-
don, 1906).

Tenta una classificazione in due gruppi delle medaglie di
Pastorino, ma fondandosi sopra caratteri meramente esterni

e senza giungere a risultati di qualche utilità; poiché mentre
i due gruppi dovrebbero corrispondere a due periodi distìnti
dell attività di Pastorino, viceversa le date accertate delle me-
daglie non conforterebbero che limitatamente la distinzione.
L articolo e tuttavia interessante, poiché l’H. è riuscito a
determinare come opera di Pastorino alcune medaglie finora
non classificate, e di cui egli ha trovato esemplari nel Museo
Britannico e nel Museo di Berlino.

308. Kleinclausz (A.), Claus Sluter et la sculpture
bourguignonne au X Ve siècle. [Les maitres de l’art\.

— Paris, Librairie de l’art ancien et moderne, 1905.

Nel tempo stecsso che ui/accurata monografia dello Sluter,

questo volume comprende uno studio sistematico sulla storia
della scultura in Borgogna nel secolo xv e un quadro felice
dello sviluppo delle arti e della civiltà presso la Corte du-
cale del tempo. Ordine, precisione, limpidezza, finezza di
analisi ed eleganza di forma sono pregi eminenti dell’opera,
che è veramente da segnalarsi come modello del genere.

309. Mauceri (Enrico), Antonello Gagini. (Ras-
segna d’arte, a. VI, pag. 129-135; Milano, 1906).

Riassume con garbo e chiarezza la vita del maestro ten-
tando di coordinare sistematicamente i dati, conosciuti finora
e raccolti principalmente dal Di Marzo, sull’attività di lui.

310. Neal (T.), Rembrandt e l’arte del suo tempo.

— Firenze, Seeber, 1906.

Sono raccolti in questo volumetto alcuni saggi già pub-
blicati dall’A. sul Rembrandt e sulla pittura del Seicento :
saggi garbatamente scritti, ma che non dinotano nell’A. co-
gnizioni molto sicure e precise. Interessante invece è un nuovo
saggio, ove viene per la prima volta illustrato e riprodotto
un quadro del Rembrandt, appartenente a una collezione
privata fiorentina. Trattasi di un ritratto (0.64 X 0-48) di
vecchia vista di faccia sino al busto, in atto di meditazione,
riferibile all’anno 1661 o poco dopo.

311. Seidlitz (Woldemar von), Ambrogio Preda
und Leonardo da Vinci. (Jahrb. d. kunsthist. Samml.
d. allerhóch. Kaiserhauses, voi. XXVI, pag. 1-48;
Wien, 1906).

L’A. molto minutamente espone le diverse opinioni pre-
valenti intorno all’attività di Ambrogio de’ Predis e ad alcuni
dipinti di controversa attribuzione (i due ritratti dell’Ambro-
siana, la pala sforzesca della Pinacoteca di Brera, la Madonna
di casa Litta, ecc.), perchè l’intrico dei giudizi ed i vari e
complicantisi raggruppamenti che di quelle opere vennero
proposti gli paiono confermare il giudizio ch’egli ne reca:
appartenere esse tutte ad un solo artista, ad Ambrogio
de’ Predis.

In documenti il de’ Predis è menzionato quale pittore di
corte, nel 1482; presente a Innsbruck, nel 1493, e a Mi-
lano, nel 1494; disegnatore di ricami, nel 1498: un docu-
mento la cui datazione può oscillare fra 1 anno 1484 e,l il 1494
lo indica collaboratore di Leonardo nell’eseguire pei monaci
di San Francesco la Vergine delle rocce e i due angioli mu-
sicanti. Queste ultime, ora nella National Gallery, il S. ri-
tiene eseguite da Ambrogio de’ Predis fra il 1491 e il 1494,
e allo stesso maestro attribuisce anche la pala sforzesca di
 
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