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MARIO SALMI
ma in compagnia d'un altro maestro stonato nei colori vivaci e mattonoso nell'incarnato, rozzo
nelle figure mal proporzionate, con biondi capelli che paiono parrucche (fig. 3). Traducono,
l'uno e l'altro, le caratteristiche dell'arte napoletana, ricordando il primo nello stile, il secondo
nella vivezza del colore i pittori e sopra a tutto i miniatori che fan capo allo statuto dell'Or-
dine del Saint Esprit aux trois dt'sirs istituito da Luigi 1.1
Il lussuoso sfoggio di costumi, l'animato movimento dei personaggi, il rosso degli edifici
messo a contrasto con l'azzurro del fondo, fermano sopra a tutto lo spirito di quell'arte illu-
strativa nei Sacramenti e nel Trionfo della Chiesa che si deve, con ogni probabilità, alle due
Fig. 4 — La nascita della Vergine e la sua presentazione al Tempio
Galantina, S. Caterina. — (Fot. Moscioni).
mani già notate. A queste si uniscono, pel mutare dei toni e per una certa pesantezza d'ese-
cuzione nelle Storie della Genesi, quelle di altri artefici inferiori che si palesano assai più chia-
ramente per la composizione confusa fatta di reminiscenze senesi e giottesche, nella Vita di
Cristo. In questa i colori sono volgarissimi, carboniosi nelle carni e stridenti, con prevalenza
di scuri e di neri. Le gerarchie angeliche soffuse d'un cangiantismo antipatico sono dipinte
1 Sintomatico è, ad esempio, il confronto tra la
figura a sinistra nei Giudici a Galatina e l'Eterno in
trono nella Genesi vaticana (Cod. vat. lat. 3550) ri-
prodotta dall'erbach, art. cit., p. 6.
A questa scuola determinata da quell'A., fu op-
portunamente restituito dalla (Diaccio, in L'Arte,
a. XIV, 1911, p. 376, un codice miniato della Biblio-
teca del Re a Torino. Appartiene ad essa anche un trat-
tatello delle Virtù cardinali nella Comunale di Peru-
gia (scansia 115, n. 64g, I, 41) con re Luigi in trono
nella prima carta e con le carte seguenti adorne di
fregi nei margini e miniate nelle iniziali dalle quali
si affaccia qualche figurina.
MARIO SALMI
ma in compagnia d'un altro maestro stonato nei colori vivaci e mattonoso nell'incarnato, rozzo
nelle figure mal proporzionate, con biondi capelli che paiono parrucche (fig. 3). Traducono,
l'uno e l'altro, le caratteristiche dell'arte napoletana, ricordando il primo nello stile, il secondo
nella vivezza del colore i pittori e sopra a tutto i miniatori che fan capo allo statuto dell'Or-
dine del Saint Esprit aux trois dt'sirs istituito da Luigi 1.1
Il lussuoso sfoggio di costumi, l'animato movimento dei personaggi, il rosso degli edifici
messo a contrasto con l'azzurro del fondo, fermano sopra a tutto lo spirito di quell'arte illu-
strativa nei Sacramenti e nel Trionfo della Chiesa che si deve, con ogni probabilità, alle due
Fig. 4 — La nascita della Vergine e la sua presentazione al Tempio
Galantina, S. Caterina. — (Fot. Moscioni).
mani già notate. A queste si uniscono, pel mutare dei toni e per una certa pesantezza d'ese-
cuzione nelle Storie della Genesi, quelle di altri artefici inferiori che si palesano assai più chia-
ramente per la composizione confusa fatta di reminiscenze senesi e giottesche, nella Vita di
Cristo. In questa i colori sono volgarissimi, carboniosi nelle carni e stridenti, con prevalenza
di scuri e di neri. Le gerarchie angeliche soffuse d'un cangiantismo antipatico sono dipinte
1 Sintomatico è, ad esempio, il confronto tra la
figura a sinistra nei Giudici a Galatina e l'Eterno in
trono nella Genesi vaticana (Cod. vat. lat. 3550) ri-
prodotta dall'erbach, art. cit., p. 6.
A questa scuola determinata da quell'A., fu op-
portunamente restituito dalla (Diaccio, in L'Arte,
a. XIV, 1911, p. 376, un codice miniato della Biblio-
teca del Re a Torino. Appartiene ad essa anche un trat-
tatello delle Virtù cardinali nella Comunale di Peru-
gia (scansia 115, n. 64g, I, 41) con re Luigi in trono
nella prima carta e con le carte seguenti adorne di
fregi nei margini e miniate nelle iniziali dalle quali
si affaccia qualche figurina.